Abstracta
Con la mostra ABSTRACTA la galleria Annarumma si propone di verificare lo stato di salute della ricerca astratta tra le nuove generazioni di artisti europei, alcuni dei quali invitati ad esporre a Napoli.
Comunicato stampa
Con la mostra ABSTRACTA la galleria Annarumma si propone di verificare lo stato di salute della ricerca astratta tra le nuove generazioni di artisti europei, alcuni dei quali invitati ad esporre a Napoli. Il lavoro di questi giovani è posto in dialogo e confronto con il lavoro di un grande artista italiano: Franco Guerzoni.
Franco Guerzoni ( Modena 1948 ) è un maestro indiscusso della ricerca astratta in Europa. Le sue opere fatte di strappi e sovrapposizioni di stucco, pigmenti e scagliola su legno, hanno una grande qualità : sono capaci di mettere d’accordo tutti, sia chi ama le ricerche dell’astrazione e dell’informale, ma anche coloro che sono legati all’arte antica. Infatti, se i suoi lavori degli ultimi vent’anni, sono espressione originale della ricerca informale che trova in Burri e Fautrier i suoi riferimenti, dall’altro lato anche chi ama la pittura d’affresco che va dai cicli pompeiani fino a Tiepolo, trova in Guerzoni una sponda comoda presso cui attraccare.
Raffael Bader Pur studiando presso la prestigiosa accademia di Lipsia, si è immediatamente distaccato dalla ricerca figurativa che ha reso nota nel mondo questa scuola. Le opere di Bader infatti sono paesaggi dell’anima nei quali i riferimenti naturalistici vengono sublimati in forme astratte. Del paesaggio infine resta non solo il colore, ma soprattutto il calore dell’emozione provata.
Nathasha Conway realizza dipinti ad olio su tavola di piccolo formato. Il suo lavoro si concentra principalmente sul gesto, sul segno e su come interagiscono spazialmente i colori nell’ambito della composizione. Per la Conway, l’astrazione è una forma indiretta di conoscenza e di esperienza del mondo che ci circonda, una conoscenza che si realizza anche attraverso un attento e meditato controllo dell’improvvisazione e del processo pittorico.
Sara Rossi. Avendo come interesse principale l'emergere del significato visivo, il lavoro di Rossi si muove tra visione, pensiero e memoria, concentrandosi sulla genesi del visibile prima di ogni categorizzazione. I dipinti di piccole dimensioni e senza titolo sono costruiti secondo la logica dei materiali e sono pensati come strumenti di riflessione, combinazioni di colori e forme che costituiscono un diario astratto dell'esperienza quotidiana.
Patric Sandri è l’artista più minimal tra quelli in mostra. I suoi lavori sono il risultato di una ingegnosa combinazione di riflessi e trasparenze. Infatti l’opera finale è la proiezione su veli di poliestere bianco e semitrasparente, del riflesso delle campiture di colore che l’artista dipinge sul telaio retrostante. Il risultato è un lavoro etereo, misterioso, che invita l’osservatore ad una profonda introspezione.