Tutto il cinema di Arte Fiera 2023 a Bologna
Dalla rassegna Art City Cinema coordinata dalla Cineteca di Bologna alla Notte Bianca del Pop Up Cinema Medica con Yuri Ancarani, la settima arte partecipa da protagonista alla fiera bolognese
Con la sua programmazione ufficiale, la 46a edizione di Arte Fiera anima i padiglioni 25 e 26 del quartiere fieristico bolognese dal 3 al 5 febbraio. Ma il calendario degli eventi cittadini – dagli appuntamenti diffusi di Art City alle iniziative collaterali come la fiera per artisti emergenti Booming – si estende nell’arco di un’intera settimana, a disegnare un’offerta culturale variegata e complementare alla kermesse principale. E anche il cinema è chiamato in causa, arrivando persino a ispirare una delle mostre in cartellone più attese, la personale di Yuri Ancarani al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna: il videoartista e regista romagnolo porta in città una riflessione ragionata sul processo di ricerca e realizzazione del film Atlantide, presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021. Ma è nel contesto che gli è più congeniale – la sala Scorsese del Cinema Lumière in piazzetta Pier Paolo Pasolini – che la settima arte trova modo di accompagnare Arte Fiera con un programma che indaga le intersezioni tra cinema e arti visive.
ART CITY CINEMA. IL PROGRAMMA AL LUMIÈRE
Art City Cinema è il titolo della rassegna coordinata dalla Cineteca di Bologna che si protrarrà fino al 5 febbraio, presentando tre proiezioni giornaliere (biglietto ridotto a 5 euro per i possessori del biglietto di Arte Fiera), tra ritratti d’artista, biopic, documentari d’autore. Già archiviato il documentario d’esordio (mercoledì primo febbraio) sulla vita e l’opera di Patrick Proktor, protagonista in città con la personale a Palazzo Bentivoglio, la programmazione prosegue nel pomeriggio del 2 febbraio (alle 18) con il documentario su vita e carriera di Gian Paolo Barbieri girato da Emiliano Scatarzi, e nella seconda proiezione di giornata con un’altra produzione del 2022, che segue le battaglie della street artist Laika, ripresa durante le sue sortite notturne da Antonio Valerio Sprea (Life is (not) a game). Spera e Laika saranno presenti in sala, per incontrare il pubblico. A seguire, il ritratto di Jonas Mekas proposto dal regista statunitense KD Davison (Fragments of Paradise, 2022).
Ricca è anche la programmazione collaterale alla prima giornata di fiera, il 3 febbraio, aperta dal confronto tra Marina Abramović e Ulay raccolto dalla macchina da presa di Kasper Bech Dyg poco prima della scomparsa dell’artista tedesco nel 2020 (No Predicted End, 2022). Alle 20, l’incontro a ingresso libero con lo storico dell’arte Ian Massey e Tommaso Pasquali, curatore della mostra di Patrick Proktor, introduce la visione di un ritratto d’artista che ha fatto la storia del genere: nel 1974, il cineasta inglese Jack Hazan debutta alla regia con A Bigger Splash, immortalando la swinging London di David Hockney e della sua cerchia in una pellicola che all’epoca suscitò scandalo per alcuni interludi omoerotici. Segue il docudrama di James Marsh, basato sulla raccolta di foto d’epoca scattate nella piccola città di Black River Falls che già nel ’73 aveva ispirato il cult-book Wisconsin Death Trip di Michael Lesy.
Sabato 4 segnaliamo il documentario su Bice Lazzari di Manfredi Lucibello (presente in sala) e il biopic L’Ombra di Caravaggio, per la regia di Michele Placido (2022), in replica domenica 5. Chiude il cartellone l’omaggio a Michael Snow, maestro del cinema sperimentale recentemente scomparso, di cui si proiettano il film-manifesto Wavelenght (1967) e See You Later /Au Revoir (1990). Al cineasta canadese è dedicato anche il ritratto di Teri Wehn-Damisch, Sur la longueur d’onde de Michael Snow (2001).
LA NOTTE BIANCA DELL’ARTE DEL POP UP CINEMA
Per la Notte bianca dell’arte, sabato 4 febbraio, però, si accenderà anche un altro grande schermo. Dalle 22, fino a notte fonda, il Pop Up Cinema Medica di via Monte Grappa ospiterà una serie di incontri e proiezioni, a partire da Atlantide, alla presenza di Yuri Ancarani e di Lorenzo Balbi, che ha curato la mostra dell’artista al MAMbo. Seguiranno Lo Zoo di Venere (1985) di Peter Greenaway e Wittgenstein (1993) di Derek Jarman. Mentre nel foyer del Pop Up Cinema sarà adibito uno spazio museale estemporaneo dove assistere alla proiezione in loop di Le Cadute, film surreale diretto da Greenaway che diventa installazione visiva.
https://programmazione.cinetecadibologna.it/rassegna/artcitycinema-2023/
Livia Montagnoli
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