Microbo e Bo130 – Expanded FunToMentalism
Wunderkammern è lieta di presentare nella sede milanese in Via Nerino 2 la personale degli artisti Microbo e Bo130 dal titolo Expanded FunToMentalism.
Comunicato stampa
Numerose le opere inedite e di diverso formato realizzate da Microbo e Bo130 esposte negli spazi della galleria Wunderkammern in Via Nerino 2. Simboli, archetipi, pattern ricorrenti, numeri, lettere, poesia, frasi, giochi di parole dialogheranno con il microcosmo invisibile di Microbo e con le oniriche e surreali visioni di Bo130, in un costante gioco di contrasti e opposti. Quella dei due artisti è un’arte stratificata in perenne reinvenzione, dove la giustapposizione di pensieri, tecniche e materiali differenti convivono in armonie e antagonismi lasciando allo spettatore libero arbitrio e scelta di interpretazione.
“È impressionante ritrovarsi a rilevare una così forte sensazione di unità all’interno di un immaginario visivo così articolato e sfaccettato – scrive il curatore della mostra Giuseppe Pizzuto – in cui il collage si fonde con la serigrafia, il pennello con lo spray, la carta con il legno, il writing con la street art, le parole con le immagini, l’opera con la sua cornice. Tutto è unico, tutto è molteplice; tutto è ordinatissimo e al contempo sembra preda di un caos inarrestabile. Tutto, in conclusione, è armonico”.
Expanded FunToMentalism è una mostra che vuole essere il racconto di un viaggio ai confini della realtà che riprende e approfondisce l’opera As above, so below presentata in esclusiva nel dicembre 2021 negli spazi della galleria Wunderkammern. Si tratta dunque di un progetto iniziato anni fa che sfocia in questa doppia personale così descritta dagli artisti: “In qualsiasi modo si voglia tradurre, la parola FunToMentalism ci conduce senza dubbio nei meandri tortuosi della mente, vuoi che sia un errore grammaticale (fundamentalism), un lapsus freudiano, una traduzione letterale o una frase in slang di un testo musicale. Ci è sembrato divertente presentare questo progetto con dei giochi di parole: “divertirsi con il mentalismo”, “così divertente da diventar matti”, “prendersi gioco della mente…”.
Le opere presentate nascono come un gioco filosofico visuale ispirato alle Leggi Universali della Filosofia Ermetica e il titolo della mostra – Expanded FunToMentalism – si rifà al principio del Mentalismo o Legge dello Spirito, la prima della sette leggi, ovvero “Tutto è spirito, l'universo è mentale, in principio il Verbo”. Questa corrente filosofica, tanto cara agli artisti, è caratterizzata da una concezione olistica del cosmo secondo cui il mondo sarebbe governato da Sette Leggi Universali: la legge dello Spirito, dell’Analogia, della Vibrazione, della Polarità, del Ritmo, di Causa ed Effetto e del Genere.
In ciascuna delle opere in mostra, sia in quelle realizzate individualmente sia in quelle a quattro mani, si percepisce tutta l’influenza reciproca che lega i due artisti da oltre venti anni in un sodalizio artistico e sentimentale. Sono opere in cui realtà e sogno si fondono, opere in cui Bo130 e Microbo riscrivono la storia attraverso un continuo remix di espressioni contemporanee, canzoni, film e discorsi immaginari di storie vedute, udite, ballate, vissute e sognate. Entrambi gli artisti hanno uno stile pittorico molto marcato in cui coesistono astrazione, scienza, rappresentazione grafica e illustrativa che danno vita così a un personale linguaggio criptico e spesso irriverente. Nei loro lavori nessun elemento è privilegiato e, come tradizione ermetica vuole, non tutto è svelato allo spettatore.
Già in As above, so below, solo lo sguardo curioso e attento ha saputo individuare dettagli nascosti, chiavi di accesso che hanno aperto a nuove dimensioni – quella sonora ad esempio – che sovrapponendosi a quella visuale, hanno rivelato al pubblico lo spirito più nascosto dell’avventura mistico-filosofica che gli artisti desiderano raccontare.
Bo130 (Milano, 1971) – dopo la formazione artistica tra l’Italia e l’Inghilterra, l’artista torna a Milano dove attualmente vive e lavora. Il suo percorso artistico ha inizio negli anni ’80 ed è profondamente influenzato da diverse subculture come il Punk e l’Hip-Hop. Il fascino che hanno avuto in lui, con la loro estetica e rottura degli schemi, gli sono serviti nella definizione di un suo stile personale. Bo130 è uno dei primi writer a combinare la propria tag con un’icona e sceglie un granchio stilizzato. La sua arte si caratterizza per un lavoro stratificato dove diversi elementi convivono in armonia o in contrasto, insieme a un intricato gioco di dialoghi nascosti tra ritratti, forme e parole. Bo130 definisce i suoi lavori come “un viaggio lisergico nell’archivio della memoria di un alieno in visita sul nostro pianeta”. I personaggi multi-facce e l’essere alieno come concetto, sono la metafora che l’artista usa da sempre per rappresentare la propria sensazione di essere fuori posto o appunto, alieno ad una certa “normalità”.
Il suo ingresso nel mondo dell’arte istituzionale è avvenuto con l’esposizione delle sue opere in importanti musei e gallerie. La sua arte spesso si intreccia con quella di Microbo, con la quale collabora da diversi anni.
Microbo (Catania, 1970) – si definisce cittadina del pianeta Terra e microbo dell’universo. La ricerca dell’invisibile come nutrimento per l’anima è il focus della sua produzione artistica che si traduce in un linguaggio visivo composto da un alfabeto organico ancestrale fatto di varie specie di creature microbiotiche, filamenti e conduttori di energia che fluttuano e vivono in uno spazio senza tempo, in assenza di gravità ai confini della mente umana. La sua arte racconta storie di mondi irreali e dogmi cari ai filosofi antichi impossibili da spiegare scientificamente, ma così profondi da toccare il cuore.
La sua formazione quasi del tutto autodidatta, ma piena di incontri fortuiti e sincronicità, nasce nella sua terra natale per poi spostarsi a Londra. Durante questa esperienza formativa ha conosciuto Bo130 con il quale ha stretto una solida collaborazione che continua ancora oggi.
Dagli anni 2000, quando insieme si sono stabiliti a Milano, oltre a essere gli artisti italiani di riferimento della corrente underground definita successivamente “street art”, sono promotori di diversi progetti volti a valorizzare l’arte urbana, tra cui la pubblicazione di Izastikup (Drago Editore), una raccolta dedicata alla cultura degli sticker. Microbo ha partecipato a numerose collettive sia in luoghi non convenzionali che in prestigiosi musei internazionali; le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche in Europa e negli Stati Uniti.