La serie tv di Zerocalcare “Questo mondo non mi renderà cattivo”
Durante la terza serata del Festival di Sanremo, Netflix ha pubblicato il teaser di “Questo mondo non mi renderà cattivo”, la nuova serie animata di Zerocalcare
Ad annunciarla pochi mesi fa era stato lo stesso Zerocalcare, che con un esilarante fumetto diffuso sui suoi canali social aveva spoilerato l’imminente uscita del progetto. Ora arriva la conferma di Netflix, che – durante uno stacco pubblicitario della terza serata del Festival di Sanremo – ha rivelato il primo teaser di Questo mondo non mi renderà cattivo, la nuova serie tv del geniale autore romano.
LA NUOVA SERIE DI ZEROCALCARE
Nonostante non siano state ancora confermate le date di lancio del progetto, il colosso dello streaming esce dunque allo scoperto; quel tanto che basta per scaldare i fan del fumettista e lasciare intravedere alcuni dei personaggi che popoleranno le sei puntate del cartone.
Ambientato nel caratteristico universo narrativo dell’autore di graphic novel di successo come La profezia dell’armadillo e Kobane Calling, il telefilm vedrà infatti ancora la presenza di personaggi ormai classici come l’Amico Cinghiale, Secco e l’Armadillo – la cui voce sarà prestata dall’attore Valerio Mastrandrea. Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing (la casa editrice che da sempre pubblica le opere di Zerocalcare, tra le quali l’ultima No Sleep Till Shengal), la serie si assesta dunque sulla stessa linea narrativa della precedente e fortunatissima Strappare lungo i bordi, promettendo di emularne il successo di pubblico e critica (polemiche sul romanesco incluse).
LA MOSTRA DI ZEROCALCARE A MILANO
L’uscita del telefilm non è però l’unico progetto a tenere impegnato Michele Rech – questo il vero nome dell’autore. Prosegue infatti fino al prossimo 23 aprile la mostra Dopo il botto, visitabile negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano. Ideata da Silvia Barbagallo e curata da Giulia Ferracci, la rassegna è una riflessione sulla “nuova” condizione politica e sociale susseguente alla pandemia.
Alex Urso
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