La mostra palindroma di Carlo De Meo a Roma

Parole, immagini, oggetti: la mostra di Carlo De Meo alla Fondazione Volume! di Roma si colloca al limite fra buio e luce, invitando il pubblico a scavare nel proprio inconscio

Esiste a Roma un non-luogo dove è possibile, con ingegno enigmistico, saltare da un vano all’altro in luce e in ombra e ritrovare, forse, il proprio io.
Si tratta di BU, la mostra dell’artista Carlo De Meo (Maranola, 1966) accolta da Fondazione Volume! e a cura di Silvano Manganaro che, contagiato dagli indovinelli a rebus dell’artista, parla di una mostra palindroma: “Inizia con un inchino, poi passa a un uomo chino”.
Il percorso narrativo è in effetti misterioso, si procede per unità iconologico-testuali, messe a fuoco di lettere, paronomasie, omofoni speculari che sembrano indurre il fruitore a un’ottica operativa. Tutto il tempo è concesso, poiché fra buio e brusio, nonsense e bugie vi sia il modo di calare a picco nel subconscio. Forme e parole si collocano sulle prime secondo un caos strutturato, in seguito secondo un ordine non casuale. La plurivocità di significazioni incalza e incalza pure un’auspicata deriva interpretativa. La realtà non è svelata, ma celata, al più bucata. Vi sono sagome stese, sagome nascoste.

Carlo De Meo, BU, Roma, 2023, foto Ruggero Barberi

Carlo De Meo, BU, Roma, 2023, foto Ruggero Barberi

LA MOSTRA DI CARLO DE MEO A ROMA

La struttura indiziaria dell’iter diventa un metodo efficace per muoversi nella propria realtà oscura e frantumata con un’eco rassicurante: è tutto un gioco.
A un’attenta indagine gli arredi alterati dall’artista richiamano les objets à réaction poètique di Le Corbusier, per l’immediatezza con la quale si fanno vividi e parlanti. Poi, avviene quell’incontro insperato: con la propria ombra, nel buio. Con l’ombra dell’altro, nella piena luce.
De Meo sembra veicolare, a chi si inoltri nella sua caccia al tesoro interiore, una razionalità du désir. Infatti di sidera ce ne sono, e anche una mano che vi tende.

Francesca de Paolis

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Francesca de Paolis

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma proseguendo con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Ha insegnato Storia…

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