“Se l’arte è di tutti tutti devono dire cosa è arte”. Sotto a chi tocca, dunque: l’invito arriva da Vittorio Sgarbi, e dal suo nuovo one man show al il festival Bianco & Nero di Udine
Lo one man show di Vittorio Sgarbi a Udine inizia con una mezz’ora di ritardo che indispone non poco la platea presente nella bella Piazza San Giacomo, riunito per l’appuntamento in calendario per il festival Bianco & Nero. Il pretesto dell’invito è quello di presentare, nella città che lo ha visto docente di Storia delle […]
Lo one man show di Vittorio Sgarbi a Udine inizia con una mezz’ora di ritardo che indispone non poco la platea presente nella bella Piazza San Giacomo, riunito per l’appuntamento in calendario per il festival Bianco & Nero. Il pretesto dell’invito è quello di presentare, nella città che lo ha visto docente di Storia delle Tecniche Artistiche negli Anni Ottanta, il suo ultimo libro che ripropone la tematica dello scollamento tra l’arte contemporanea e il suo pubblico. Invero il discorso di Sgarbi è molto vasto e a tratti condivisibile, ad esempio quando parla del valore universale dell’opera d’arte che si fa più viva nel suo contesto: “L’ opera in un museo é come una persona che esce da casa sua per andare in ospedale o in un cimitero, per l’opera d’arte dunque é necessario il viaggio tutto il resto può venire verso di noi ma un’opera d’arte fuori dal suo contesto perde la sua essenza”.
Purtroppo il flusso di coscienza di Sgarbi é decisamente troppo complesso per il pubblico di un festival di piazza, e non esaurisce il suo ruolo divulgativo se non alla fine del suo discorso, quando accenna all’idea primaria del suo libro: “tutta l’arte è arte contemporanea perché è vista con gli occhi dei contemporanei che la osservano e la vivono come immortale”. In questo senso Sgarbi non perde occasione di fare continui rimandi alla “suo” Padiglione Italia che, a suo dire, ha avuto il merito di operare una selezione vastissima che potesse rispecchiare tutto il contemporaneo: “Se l’arte è di tutti tutti devono dire cosa è arte”. Condividete?
– Chiara Di Stefano
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