A Bologna un collegio offre da oltre un secolo studi e residenze agli artisti locali
La Fondazione Collegio Artistico Angelo Venturoli, nella cui direzione artistica è coinvolta anche l'artista bolognese Sissi, ha rinnovato il bando di accoglienza che occuperà la seconda metà del 2023
È da oltre un secolo che, a Bologna, una grande istituzione offre ogni anno agli artisti locali residenze e studi. È la Fondazione Collegio Artistico Angelo Venturoli che, gemmata nel 1993 dall’omonimo collegio ottocentesco, continua oggi la propria missione di accoglienza artistica rinnovando lo storico concorso in scadenza il 3 aprile 2023 per ospitare cinque giovani scultori, pittori e architetti bolognesi in altrettanti spazi adibiti a studi, in comodato d’uso rinnovabile fino al trentesimo anno di età. La selezione degli studenti avverrà tramite selezione da portfolio, colloquio e prova scritta: una grazia, se pensiamo che fino al Duemila la prova d’esame durava una settimana e comprendeva un laboratorio pratico di pittura, scultura, disegno o scenografia.
LA STORIA DELLA FONDAZIONE VENTUROLI
La riservatissima Fondazione nasce raccogliendo le finalità dell’antico Collegio Venturoli, fondato nel 1825 con il lascito e secondo il volere dell’architetto Angelo Venturoli, in un edificio seicentesco in via Centotrecento, opera di Giovanni Battista e Giuseppe Antonio Torri, a cinque minuti a piedi dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. All’interno del palazzo – arricchito da pitture murarie, come i settecenteschi affreschi di Gioacchino Pizzoli nella sala del Refettorio, e al momento oggetto di un restauro – oltre ai cinque studi ospitati nella corte e gli uffici di tutor e archivista, è conservato l’archivio storico del fondatore, visitabile su appuntamento, e una collezione di opere realizzate e donate dai suoi borsisti. Tra gli alumni più illustri del Collegio compaiono Luigi Serra, Luigi Busi, Giuseppe Romagnoli, Raffaele Faccioli e lo scultore Farpi Vignoli; nel Novecento, hanno goduto dell’ospitalità del Collegio nientemeno che Renato Barilli, Alfonso Frasnedi, e Vittorio Mascalchi; infine, dal Duemila a oggi, sono passati da qui artisti come Paolo Chiasera, Davide Rivalta e Sissi, ad oggi coinvolta nella direzione artistica della Fondazione. Potrebbe esservi capitato di entrare negli studi concessi a questi e altri artisti, dato che durante diverse edizioni ArtCity sono stati aperti al pubblico con un formato Open Studio.
LA VITA NEL COLLEGIO VENTUROLI SECONDO SISSI
“Il Collegio ha raccolto l’eredità dell’architetto Venturoli, che aveva deciso di rendere suoi eredi gli artisti del futuro, accogliendo inizialmente ragazzini sui dieci anni da famiglie in difficoltà e dando loro un aiuto nel percorso artistico, un’educazione e una vita in generale, fino alla bottega. Poi negli anni Novanta è diventata una Fondazione, e pur mantenendo il suo carattere di luogo prezioso, duraturo e in un certo senso segreto è allo stesso tempo un vero e proprio incubatore di talenti”, racconta Sissi ad Artribune. “Il board è molto piccolo per un’istituzione così importante, ci sono il presidente Dante Mazza, il consigliere Andrea Zandi, le figure di riferimento per l’archivio e io, che faccio da tutor”. Sissi, oggi docente all’Accademia di Bologna, condivide con il Collegio una storia lunga e piena di riconoscenza: “Sono entrata con una borsa di studio a diciotto anni, mentre facevo già l’accademia, e gli sono rimasta vicina diventando poi tutor dei borsisti, oltre ad affiancare il Collegio nel suo dialogo con l’esterno. Sono felice di poter contribuire e contraccambiare con conoscenze e passione tutto quello che ho ricevuto”. Responsabilità chiave del ruolo di Sissi è quindi quella di affiancare i giovani, a cui il collegio “come una grande madre dà supporto e soprattutto tempo di crescere. È importantissimo avere del ‘tempo lento’ senza scadenze strette, permette la gestazione e la nascita del loro lavoro. Posso confermarlo io stessa perché lo ricordo: stare qui dà una condizione di appartenenza e legittimazione che spinge i giovani a credere in sé stessi e in ciò che fanno”. Per quanto riguarda la quotidianità degli studenti e delle studentesse, oltre ad avere pieno accesso al proprio studio gli viene richiesto di presentare annualmente una relazione sull’attività svolta, sugli eventi a cui hanno partecipato e sull’arte prodotta, con cui si garantiscono la continuità dello studio (che viene in ogni caso premiata rispetto alle nuove acquisizioni a metà percorso), e hanno diverse occasioni di aperture e collaborazioni con la città e l’Accademia. “Questo è un luogo dove avere spazio pur essendo al sicuro, avendo allo stesso tempo l’opportunità di interagire con le strutture esterne e con gli altri studenti”, chiosa Sissi.
I NUOVI BORSISTI DELLA FONDAZIONE VENTUROLI
Il Collegio assegnerà le residenze entro il prossimo giugno agli artisti selezionati, che devono essere battezzati e di età tra i 18 e i 27 anni, oltre che studenti o ex studenti dell’Accademia, del Liceo Artistico, della Facoltà di Architettura o del Dams e residenti a Bologna e provincia, come da espressa volontà testamentaria di Venturoli. In concomitanza con le nuove assegnazioni degli spazi, che scadranno il prossimo 31 dicembre se non rinnovate, cadrà anche l’apertura di una collettiva negli spazi della Gipsoteca con le opere lasciate in donazione dai borsisti uscenti: sono Barbara Baroncini, Gianluca Capaldo, Irene Fenara, l’architetto Giacomo Gresleri, Davide Trabucco, e Simona Paladino.
Giulia Giaume
www.collegioventuroli.altervista.org
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