Memorie per dopodomani
Una generazione, che ha sempre sfuggito manifesti – ma non si è mai negata a situazioni di collegialità e pratica condivisa – torna in questa mostra presso AF Gallery di Bologna (che da anni porta avanti una ricerca con uno spiccato interesse per questo blocco generazionale).
Comunicato stampa
Una generazione, che ha sempre sfuggito manifesti - ma non si è mai negata a situazioni di collegialità e pratica condivisa - torna in questa mostra presso AF Gallery di Bologna (che da anni porta avanti una ricerca con uno spiccato interesse per questo blocco generazionale).
La materia e il tema segnano una linea che unisce i lavori in mostra: un focus sulla ricerca in ceramica (avvicinata molto prima che diventasse mainstream) che passa attraverso costruzioni frammentate e parzialissime rappresentazioni di mondi.
Guardando le opere in mostra sembra di guardare la terra tramite un cannocchiale, un dispositivo che permette solo visioni incomplete, squarci di realtà che trasformano la presa sul reale. Non paesaggi, ma porzioni di terra. Non corpi, ma frammenti e lacerti di carne. Una fede nel frammento, nella porzione, nella rinuncia alla totalità. Ecco allora che la ceramica, per via della sua estraneità alla Storia dell’Arte maggiore, diventa lo strumento ideale per dare voce ad una ricerca che è perenne contestazione del tutto, rinuncia alle posizioni dominanti.
L’allestimento accompagnerà il senso di molte ricerche, rinunciando alla classica base o piedistallo per costruire un paesaggio su pareti. Una visione anche questa volta parziale e orizzontale che sfugge a storie verticali e canoni. Un modo per ridiscutere il concetto di centralità e gerarchia.
Il titolo della mostra si richiama direttamente alla raccolta di Franco Fortini, Memorie per dopodomani, pubblicata nel 1984 e contenente tre saggi che rappresentano i diversi momenti della ricerca dell’intellettuale, dalla prosa capace di fondere arte e vita, passando per la narrazione della lotta politica, fino al ritorno nel privato della pagina. Le ricerche degli artisti in mostra si impongono sulla scena nazionale diversi anni dopo questo testo, eppure sembrano trasporre in maniera plastica le possibilità e gli sviluppi che Fortini affidava alla pagina.
A misurare il senso e la continuità delle loro ricerche si è per questo scelto di non presentare una mostra di “memorie” della loro produzione storica, ma di esporre le ultime ricerche di questa generazione, in una speranza di dopodomani.