Leggere la città attraverso il corpo in movimento. A Genova parte “Urban Bodies”, con un cartellone tutto dedicato alla danza e al paesaggio
Danza e paesaggi urbani. Non solo a Bologna, dove sta per inaugurare un Festival sul tema, ma anche a Genova si indaga questo interessante territorio di contaminazione creativa. Il Festival internazionale “Corpi Urbani/Urban Bodies”, ideato e organizzato dall’Associazione ARTU (Arti per la Rinascita e la Trasformazione Urbana), è arrivato alla X edizione, con spettacoli il […]
Danza e paesaggi urbani. Non solo a Bologna, dove sta per inaugurare un Festival sul tema, ma anche a Genova si indaga questo interessante territorio di contaminazione creativa. Il Festival internazionale “Corpi Urbani/Urban Bodies”, ideato e organizzato dall’Associazione ARTU (Arti per la Rinascita e la Trasformazione Urbana), è arrivato alla X edizione, con spettacoli il 6, 7 e 8 settembre a Genova e il 9 settembre a Finale Ligure (SV).
Diciannove show (tutti ad ingresso gratuito) e trentacinque artisti, tra coreografi e danzatori italiani e internazionali, che dalla periferia di Genova fino al centro città, tra palazzi e ville, guideranno gli spettatori lungo un itinerario di progetti site-specific.
Ecco alcune segnalazioni dal ricco programma. Giovedì 6 settembre Temporary maps , dei coreografi Aline Nari e Davide Frangioni/UBIdanza, è un lavoro che indaga il modo in cui cambia la nostra percezione della città con il passare del tempo, secondo una mappa temporanea in cui sogni e ricordi personali ridisegnano il paesaggio urbano. Venerdì 7 settembre, invece, Claudia Caldarano in Dialogo Tonie «ricerca un dialogo, per far sì che l’assente rimanga, imitando e trasformando i gesti, i suoni e le parole mancanti». Sabato 8 un sensuale e insolito duetto tra un danzatore e un’escavatrice: la compagnia francese Beau Geste in Transports Exceptionnels interpreta una danza che si trasforma in canto lirico e onirico. La giornata conclusiva di “Corpi Urbani”, domenica 9, come di consueto si svolgerà a Finale Ligure (SV). Il filo conduttore in questo caso sono gli incontri: tra le altre proposte vale la pena ricordare YY del gruppo Tecnologia Filosofica, una relazione – fatta di intese, gioco, attese e complicità – tra un bagnante e un bagnino.
– Michele Pascarella
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