Alessio Barchitta – Panacea
L’intervento site specific sancisce per la prima volta il ritorno dell’artista nei territori siciliani con un progetto espositivo personale che racconta i tredici anni trascorsi lontano dal suo luogo di origine.
Comunicato stampa
Il progetto espositivo di Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo di Gotto, ME, 1991) Panacea a cura di Letizia Mari inaugura il 25 febbraio presso il Museo dell’Antica Farmacia Cartia, Scicli (RG). L’intervento site specific sancisce per la prima volta il ritorno dell’artista nei territori siciliani con un progetto espositivo personale che racconta i tredici anni trascorsi lontano dal suo luogo di origine.
In collaborazione con le Associazioni APS Tanit Scicli e Attiva Cultural Projects, il progetto fornisce una chiave di lettura completa circa la pratica di Barchitta, artista radicante e al contempo vagabondo, che sceglie di lasciarsi attraversare dalla cultura popolare, dai luoghi, dal paesaggio, per riconsegnarci una visione stratificata fatta di esperienze, dialoghi e interazioni con elementi vegetali.
La Farmacia Cartia, che ospita Panacea, ha aperto l’11 luglio del 1902 grazie a Guglielmo Cartia. Dopo una prima sede presso Palazzo Porcelli - Battaglia - Veneziano - Sgarlata, nel 1985 si trasferisce nell’attuale sede di Palazzo Spadaro. Da tre generazioni i Cartia sono farmacisti e speziali, capaci di curare con erbe e prodotti naturali. Nel 2002 la farmacia cessa la sua attività commerciale per entrare a far parte dei beni tutelati dall’UNESCO, patrimonio dell’umanità di Via Francesco Mormina Penna di Scicli. Nell’aprile 2014 grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Tanit Scicli, riapre come sito culturale. Oggi come nel 2014 l'Associazione di Promozione Sociale, si occupa di gestione del sito museale, fruizione e allestimento espositivo attraverso visite guidate ed iniziative per questo ed altri siti.
Panacea si interseca con tutto questo, e con la storia del luogo, proponendo una riflessione sui tredici anni trascorsi da Barchitta lontano da casa; tredici calchi della sua gamba destra in argilla cruda, realizzati a Milano e spediti via corriere a Barcellona Pozzo di Gotto; tredici pacchi colmi di frammenti e fratture da ricostruire; tredici nuove geografie, tracciate attraverso percorsi lontani e ricerche in loco di piante dalle proprietà magiche o curative, per disegnare, non solo a livello formale, nuove cartografie.
Barchitta ha raccolto durante gli scorsi tre mesi tredici specie, spontanee e vagabonde, scelte per le loro proprietà apprese attraverso libri o nella maggior parte dei casi attraverso il sapere orale tramandato nei paesi. Le piante essiccate o tritate, si trasformano in letto erboso, sottobosco silente della Farmacia Cartia in cui è inserita l’installazione; si evolvono in stucco, balsamo curativo per riunire e lenire le fratture della creta. Il processo avviene ponendo attenzione anche alle specificità della stagione, in un arco temporale momentaneo, che permette la ricerca e la conseguente raccolta delle piante scelte dall’artista, con un andamento di cura, catalogazione e attenzione che palesa la storia di Barchitta stesso e della sua terra.
Bio
Alessio Barchitta nasce a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1991.
Nel 2010 si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2017 consegue il diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo Pittura. La scelta dei materiali costituisce indissolubilmente una parte fondamentale della sua ricerca che si presenta sempre eterogenea e complessa. Laddove la materia manca di peculiarità, subentra prontamente l’estetica a connotare il soggetto. Partendo da uno stadio ideale e dogmatico di neutralità, Barchitta indaga i binomi, tra gli altri, di ob-iectum e sub-iectum, significato e significante, pubblico e privato, confortevole e desolante, indocile e asservito, ironico e tragico, persistente e transitorio.