Il progetto fotografico di Giulia Usala sul mercato di Porta Palazzo a Torino
Parla di caporalato, disuguaglianza e fatica il progetto fotografico di Giulia Usala, in arte Kants Exhibition, nata a Sassari nel 1993. Un viaggio in uno dei mercati più ampi d’Italia, raccontato in prima persona dall’autrice
Il progetto si chiama Autoritratto in natura morta. A Torino, a Porta Palazzo, c’è il mercato più grande d’Europa e ogni giorno vengono buttate quantità esorbitanti di frutta e verdura. Il mercato si divide in varie aree, io mi sono interessata all’area del “consorzio”, che è quella più grande e contiene solo frutta e verdura. In quella fascia, i banchetti sono “gestiti” da immigrati di prima/seconda generazione, principalmente afrodiscendenti, i quali vendono frutta e verdura che il capitalismo fa raccogliere a MANO da altri immigrati più sfortunati rispetto a questi che la vendono. Quindi parliamo di caporalato. Ogni mattina queste persone vengono alle 4 del mattino per montare da capo una piazza grande poco più di 1 chilometri (intendo montare ANCHE i banchetti), caricare la frutta, venderla fino alle 14, dopodiché smontare e pulire, finiscono tutto alle 17. Così ogni giorno, tranne la domenica, e lasciando kg di frutta e verdura incredibili che vengono raccolti da terra dalle popolazioni più povere. È uno sfruttamento umano e lavorativo che ha dell’incredibile, dell’assurdo, della tristezza. Autoritratto in natura morta perché, tramite la verdura e la frutta lasciata al macero, rivedo il mio privilegio di essere nata dalla parte “giusta” del mondo.
Ho fotografato con le seguenti fotocamere analogiche: Yashica J.2 32mm, Minolta F.25, Olympus shoot&go 34mm. Pagate non più di 5€ al mercato. Ho usato i rullini di qualità molto bassa, ovvero Kodak 200 e FujiFilm 200. Ogni fotografia verrà stampata unicamente in tela riciclata.
Giulia Usala
https://kantsexhibition.com/home
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