Report dalla fiera ARCO. Come sono andate le vendite delle gallerie italiane a Madrid

Buono l'afflusso di visitatori, collezionisti e istituzioni alla 42ma edizione della fiera ARCO Madrid, che si conferma come un solido attrattore per l'arte e cultura in Spagna

Sono stati più di 95.000 i visitatori alla 42ma edizione di ARCO Madrid diretta da Maribel López, a conferma della grande capacità di attrattore nazionale della fiera organizzata da IFEMA Madrid. Si ritorna così ai numeri pre-pandemici per una rassegna che resta di alto profilo e professionalità e che quest’anno ha visto la partecipazione di 211 gallerie da 36 Paesi diversi, visitati da centinaia di collezionisti internazionali e con una forte e attiva presenza istituzionale.

Elisa Montessori e Lucia Cantò, Monitor ad ARCO Madrid 2023. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Monitor

Elisa Montessori e Lucia Cantò, Monitor ad ARCO Madrid 2023. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Monitor

LE ACQUISIZIONI ISTITUZIONALI AD ARCO MADRID 2023

Tra le collezioni istituzionali in fiera la Fundación ARCO ha acquistato le opere dell’artista argentino Diego Bianchi da Jocelyn Wolff, insieme a Nilbar Güreş, Eftihis Patsourakis presentato da Rodeo, Solange Pessoa della galleria Mendes Wood, Jenna Sutela e Tadáskía, selezionate da Fernanda Brenner e Andrea Bellini. E sono ancora di più, 26, quelle che entrano invece al Museo Reina Sofia, per un valore di oltre 400mila euro. Mentre il Museo Centro de Arte Dos de Mayo di Móstoles, importante presidio culturale con grande impatto sul contesto, guadagna nuove opere di Sahatsa Jauregi e Eva Fàbregas. È andata sul sicuro la Fundación Helga de Alvear, con gli acquisti di Georg Baselitz da Thaddaeus Ropac, Juan Muñoz da David Zwirner e Fernand Léger da Guillermo de Osma. Sul fronte più contemporaneo l’artista palestinese Jumana Manna, in mostra con tre opere filmiche al Matadero, è entrata nella collezione di TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, insieme a Nicole Miller, Daniel Otero Torres e Sandra Vásquez de la Horra.

Le opere di Cristina BanBan al booth di Perrotin, ARCO Madrid 2023. Ph. Roberto Ruiz. Courtesy l'artista e Perrotin

Le opere di Cristina BanBan al booth di Perrotin, ARCO Madrid 2023. Ph. Roberto Ruiz. Courtesy l’artista e Perrotin

LE GALLERIE ITALIANE AD ARCO MADRID

Diverse le gallerie italiane anche quest’anno ad ARCO Madrid, alcune qui di ritorno, altre presenze fisse e regolari. Tra queste ultime la galleria Monitor, con sede a Roma ma anche a Lisbona, oltre che a Pereto, che si è aggiudicata il Lexus Award per il Migliore Stand e Contenuto d’arte. “Partecipiamo ad ARCO con continuità dal 2018; avendo una galleria a Lisbona è sicuramente una fiera importante per la galleria”, ci raccontava il giorno di preview la fondatrice Paola Capata, che presentava in stand un dialogo tra Elisa Montessori e Lucia Cantò. E sottolineava l’ottima presenza di collezionisti e istituzioni per una fiera che va aprendosi “alle presenze internazionali pur mantenendo naturalmente una forte identità spagnola” e conserva “una delle migliori organizzazioni in Europa”.
Era alla sua terza partecipazione la galleria Laveronica di Modica, dopo quella del 2014 e del 2018, nella Main Section con Adelita Husni Bey e Igor Grubic e le due artiste sudamericane Alejandra Hernández e Daniela Ortiz. Di quest’ultima, nel giorno di preview, è stata venduta una serie di oli su tela del 2022, La Muerte de Jesus y las tres Ministras como Testigos, a una importante collezione proprio del Sud-America per 35.000 €. A conferma di una buona ricezione, nel contesto di Madrid, per “una galleria che segue un lavoro politico come Laveronica”.

Galleria Enrico Astuni, ARCO Madrid 2023. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Galleria Enrico Astuni

Galleria Enrico Astuni, ARCO Madrid 2023. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Galleria Enrico Astuni

GLI ESPOSITORI E LE VENDITE ALLA FIERA ARCO MADRID

Mentre la mega Perrotin festeggiava la scommessa vinta su Cristina BanBan, con un sold out delle tre tele in stand (90.000 $, ciascuna) e la vendita, tra le altre, di On Target di Elmgreen & Dragset nello stesso range ($ 90-100.000), Enrico Astuni ci ha confermato la qualità della fiera spagnola in grado appunto di attirare “una nuova attenzione da parte di importanti gallerie internazionali”, per poi aggiungere: “Ho partecipato ad ARCO per molti anni e la presenza di istituzioni e curatori internazionali è sempre stata di peso; quest’anno è stato per me un’ulteriore conferma di questo aspetto, che in Italia a volte manca”. Nel booth erano esposte opere di Øystein Aasan, Christian Jankowski, David Medalla, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci e Gianni Piacentino, con un buon riscontro di vendita nei primi giorni di apertura per un’opera di Piacentino del 1972 (30.000 €) e una piccola installazione di Medalla (6.000 €) e trattative aperte per il neon LOVE di Nannucci del 1987 e il veicolo di Piacentino RACE 18 (V.H.S.), 1991-2002.
Arrivava dall’Italia anche MAAB Gallery, alla sua terza partecipazione, con opere di Andrea Branzi, Susanne Kutter e Alain Urrutia (prezzi dai 5.000 ai 15.000 €). “Il riscontro del pubblico è stato importante sin dalle prime fasi ed è stato confermato dalle vendite di tutti gli artisti esposti”, ha commentato Michael Biasi, che sottolinea anche, come diversi galleristi, una eccellente organizzazione della fiera: “Il programma V.I.P. e il coinvolgimento di istituzioni culturali internazionali sono tra i punti di forza di questo evento”.

MAAB Gallery, ARCO Madrid 2023. Courtesy MAAB Gallery Susanne Kutter, Untitled, 2023. Courtesy MAAB Gallery

MAAB Gallery, ARCO Madrid 2023. Courtesy MAAB Gallery
Susanne Kutter, Untitled, 2023. Courtesy MAAB Gallery

LE PARTECIPAZIONI ITALIANE ALLE SEZIONI CURATE DI ARCO MADRID

Di peso la partecipazione italiana anche alle sezioni curate della fiera. Tornava per la seconda volta tra gli espositori della sezione su invito Opening per le gallerie emergenti Una di Piacenza, che quest’anno condivideva lo stand con Gilda Lavia di Roma. Entrambe hanno evidenziato un buon risultato in termini di qualità e di presenza di collezionisti e istituzioni internazionali alla prima giornata di apertura della fiera. La galleria di Piacenza portava a Madrid una serie di dipinti e un paravento di Elvire Bonduelle (1981, Parigi), “artista francese con cui abbiamo appena iniziato a collaborare e che presenteremo a fine marzo in una personale a Spazio Leonardo a Milano”, e le ha vendute in un range di prezzo tra i 2.000 e i 4.000 €. “Una dittatrice di felicità”, così l’artista definisce se stessa e la sua arte, “votata alla creazione di situazioni di benessere e di ambienti confortevoli”. Era al debutto a Madrid invece Gilda Lavia da Roma, che nello stand condiviso aveva l’artista argentina Carla Grunauer, classe 1982, con in curriculum mostre nazionali e internazionali tra cui una personale al Museo di Arte Moderna di Buenos Aires nel 2021. “La serie di lavori pittorici scelti, a metà tra l’astratto ed il figurativo, ha fatto parte della mostra personale realizzata in galleria lo scorso autunno e curata da Tiago de Abreu Pinto”. Le opere della serie La sombra encendida, del 2022, avevano un range di prezzo tra 2.500 e 5.000 euro €. Nella stessa sezione c’era anche, da Milano, la galleria Eastcontemporary, con le opere di Diana Sofia Lozano (1992, Colombia) e Nina Kintsurashvili (1992, Georgia).

Eastcontemporary, ARCO Madrid 2023. Courtesy Eastcontemporary

Eastcontemporary, ARCO Madrid 2023. Courtesy Eastcontemporary

I FOCUS SUL MEDITERRANEO E SUGLI ARTISTI LATINO-AMERICANI AD ARCO

Era invece nella sezione El Mediterràneo: Un Mar Redondo, curata da Marina Fokidis con Bouchra Khalili, Hila Peleg e Pedro G. Romero, e al suo debutto ad ARCO la milanese M77 con un focus dedicato a Maria Lai. Sulla fiera “la sensazione è positiva, in termini di quantità e qualità di pubblico. ARCO mantiene un posizionamento fieristico medio/alto”, con una prima giornata oltre le aspettative. Nella sezione Nunca lo mismo, invece, in cui le gallerie internazionali esponevano gli artisti latino-americani e curata da Mariano Mayer e Manuela Moscoso, Proyectos Ultravioleta di Guatemala City aveva un focus efficace su Jessica Karié, di cui, solo alla preview, ha venduto sei opere su carta intorno ai 2.000 $ ciascuna. Protagonista invece Adrián Balseca (1989, Quito) da Madragoa, la galleria di Lisbona fondata dall’italiano Matteo Consonni. “Come galleria portoghese, ARCO è la fiera più importante della penisola iberica, quindi luogo perfetto per il nostro programma e per raccontare la nostra galleria”. La galleria partecipa infatti dal 2017 e quest’anno era per la prima volta nelle sezioni curate, con un progetto dell’artista ecuadorano, “che comprende quattro nuovi arazzi, raffiguranti traduzioni in Jacquard di acquerelli che l’artista ha realizzato partendo dai paesaggi idilliaci presenti nel materiale promozionale della compagnia ORTHO (una sussidiaria della Chevron), e trasformati in ambienti naturali più contemporanei dell’Ecuador, devastati dall’estrazione del petrolio. A completare la presentazione, una nuova versione dell’installazione ‘Plantasia & Co.’ realizzata con piante e lattine di petrolio che l’artista aveva precedentemente presentato alla Galeria N24 di Quito e durante l’ultima Biennale di São Paulo”.

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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