Reinventare la parola. Luca Massaro e Giuseppe Chiari in mostra a Milano
Alla galleria Viasaterna, un protagonista di Fluxus come Giuseppe Chiari e la ricerca contemporanea di Luca Massaro si incontrano sulla soglia del linguaggio, della parola e dell’irriverenza
Nei giorni scorsi, sul tetto di un palazzo milanese alle soglie di Parco Sempione, è apparsa una scritta luminosa che recita La Notte, realizzata dall’artista Luca Massaro (Reggio Emilia, 1991). Si tratta, in realtà, di un invito a visitare la nuova mostra della galleria Viasaterna, al piano terra di quello stesso palazzo. Duetto è una doppia personale, l’incontro fra Massaro e Giuseppe Chiari (Firenze, 1926-2007), mediato dalle infinite possibilità della parola.
Giuseppe Chiari, Non siamo più artisti non siamo più niente, 1973, tecnica mista, cm 195×290, Collezione Walter Baldi
MASSARO E CHIARI A CONFRONTO
Giuseppe Chiari fu tra i principali esponenti italiani del movimento anti-artistico Fluxus. Chiavi di volta per comprendere il suo lavoro sono i concetti di ironia e gioco, affilati strumenti con cui Chiari amava punzecchiare lo spettatore. La parola, insieme al colore e agli spartiti intesi come traduzione visiva della musica, diventa punto di partenza per una riflessione più ampia (e talvolta dolceamara, come nell’opera Non siamo più artisti, non siamo più niente) sull’arte contemporanea e sulle sue contraddizioni.
La ricerca di Massaro, invece, trae origine da uno studio sulla cultura visuale contemporanea. Massaro estrapola il testo da alcune fotografie da lui scattate. Le parole, riprodotte poi su “tele” metalliche nere, vengono isolate dal loro contesto di appartenenza, e dunque evidenziate sia nel concetto che rappresentano sia nella loro forma propriamente visiva (il font, la dimensione, la posizione che occupano nello spazio).
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Installation view, Duetto, Luca Massaro e Giuseppe Chiari, Courtesy Viasaterna. Photocredits Carola Merello
LA MOSTRA DI GIUSEPPE CHIARI E LUCA MASSARO DA VIASATERNA
Al piano superiore della galleria, due sale monografiche introducono il visitatore alle poetiche dei due artisti: non mancano le sorprese, come il punto esclamativo rosa shocking di Luca Massaro.
Negli altri spazi della galleria – l’ingresso, le scale e il piano inferiore – le opere di Chiari e Massaro dialogano creando intese, disaccordi, sovrapposizioni. Vere chicche dell’allestimento, quattro lunghe opere di Chiari dedicate all’elemento del verbo donano una piacevole continuità agli ambienti dello spazio espositivo.
Alberto Villa
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Alberto Villa
Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…