La collezione della mecenate fiorentina Maria Manetti Shrem va in asta da Sotheby’s
Da Pablo Picasso a Lucio Fontana, la casa d'aste inglese offrirà a maggio a New York diciassette lotti provenienti dalla collezione di Maria Manetti Shrem e Jan Shrem. Il ricavato sarà destinato a diverse e numerose cause di beneficenza
Pablo Picasso e Lucio Fontana, Bruce Nauman e Odilon Redon. E poi le opere monumentali di Marc Quinn e Richard Long. Sono questi solo alcuni dei protagonisti di un’asta che si annuncia di gran fascino e che Sotheby’s dedicherà a maggio a New York alla collezione dell’imprenditrice e mecenate fiorentina Maria Manetti Shrem e del marito Jan Shrem. Diciassette opere che arrivano da una coppia di appassionati collezionisti, imprenditori e filantropi, che, tra Italia e Stati Uniti, hanno sostenuto tantissime istituzioni e cause benefiche nel mondo dell’arte, della cultura, dell’istruzione e della ricerca medica. Tanto che in beneficenza andrà anche il ricavato di questa sessione d’asta.
LA COLLEZIONE SHREM IN ASTA DA SOTHEBY’S NEW YORK
Nata a Firenze, dove è iniziata la sua passione per l’arte e la cultura, Maria Manetti Shrem ha costruito una vita e una carriera di successo in America, a San Francisco, dove si è trasferita a trent’anni per amore del primo marito. E dove è risultata vincente, tra anni Settanta e Ottanta, l’idea imprenditoriale di presentare il meglio della moda italiana con la società di distribuzione di moda Manetti Farrow, che ha negli anni collaborato in modo decisivo al posizionamento negli States delle grandi firme italiane ed europee, da Gucci a Fendi e Mark Cross. E sempre, ad accompagnarla, c’era, parallelo ma centrale, l’universo dell’arte, della musica, dell’opera e che è poi stato anche il motore di un costante impegno filantropico e mecenatistico. Maria Manetti Shrem ha costruito infatti nel tempo solidi legami di amicizia con i più importanti artisti del mondo come Jeff Koons e Olafur Eliasson, Peter Gelb, Renée Fleming, ma anche Placido Domingo, Andrea Bocelli e Nadine Sierra, solo per citarne alcuni. Con la capacità di mettere insieme reti, contatti e persone di mondi differenti per dar vita a nuove e concrete idee e iniziative.
I GRANDI ARTISTI DELLA COLLEZIONE MARIA MANETTI SHREM
Risale all’inizio degli anni Novanta il suo progetto di arredo per il parco di Villa Mille Rose, la sua villa in stile toscano nella Napa Valley, con le sculture di Marc Quinn e Richard Long, Mimmo Paladino e Not Vital, molte delle quali saranno offerte da Sotheby’s questo maggio a New York. Spicca poi, nel catalogo d’asta, Femme nue couchée jouant avec un chat, un ritratto di Pablo Picasso dell’artista e sua seconda moglie Jacqueline Roque, da una rara serie di dieci nudi reclinati eseguiti tra il gennaio e il maggio del 1964, di cui solo tre sono ancora in mani private e solo uno è passato in asta negli ultimi quarant’anni. Così come un Concetto Spaziale, Attese di Lucio Fontana del 1968, dell’ultimo anno in vita dell’artista, in un azzurro vivido che sembra riflettere la stima per il più giovane Yves Klein. Le due opere hanno stime pre-asta, rispettivamente, di 18-25 milioni e 1,8-2,5 milioni di dollari. E poi ancora Study for Dream Passage di Bruce Nauman del 1984 (stima $ 250.000-350.000) e Odilon Redon, Pégase, 1905 (stima $ 30.000-50.000); la monumentale scultura Tongue dell’artista svizzero Not Vital e un’opera in bronzo, ancora di dimensioni imponenti, di Marc Quinn e l’installazione di land art di Richard Long, Georgia Granite Line.
LA PASSIONE DI MARIA MANETTI SHREM PER L’ARTE E L’IMPEGNO FILANTROPICO
Accanto al successo nel mondo del fashion e alla passione collezionistica, i coniugi Shrem si sono prodigati su diversi fronti in Italia e in America, sostenendo le attività fiorentine del Parco del Musica, del Teatro del Maggio Musicale, di Palazzo Strozzi e dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Così come negli States sono stati vicini a istituzioni come Metropolitan Opera, MoMA, SFMoMA, e hanno finanziato un museo didattico (Jan Shrem and Maria Manetti Shrem Museum of Art) pluripremiato e progettato da SO-IL per l’Università della California di Davis. E proprio l’impegno civico è valso a Maria riconoscimenti sia nella sua città natale, dove il Sindaco di Firenze le ha consegnato le “chiavi della città” – definendola una moderna “Elettrice Palatina” come Anna Maria Luisa de’ Medici che lasciò in eredità allo Stato toscano i vasti tesori medicei – che in America. A San Francisco, infatti, è stata insignita dello “Spirito dell’Opera” e in suo onore la cupola del Comune è stata illuminata con i colori della bandiera italiana (mai avvenuto prima nella storia per un cittadino vivente e che non fosse un capo di stato), e il Sindaco ha proclamato per il 22 giugno la Giornata della Filantropia Manetti Shrem. Mentre è in arrivo in questo 2023 la Medaglia UC Davis, la più alta onorificenza del corpo universitario della California (già donata all’ex presidente Bill Clinton, al premio Nobel Charles Rice e all’artista Wayne Thiebaud).
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati