Marina Quaranta – Prospicio

Informazioni Evento

Luogo
TRALEVOLTE
Piazza Di Porta San Giovanni 10, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì ore 16,00-19,00

Vernissage
03/03/2023

ore 18

Artisti
Marina Quaranta
Curatori
Manuela De Leonardis, Massimo Romanazzi
Generi
arte contemporanea

Installazione site-specific di Marina Quaranta.

Comunicato stampa

L’Associazione Culturale TRAleVOLTE è lieta di presentare l’installazione site-specific Prospicio di Marina
Quaranta, ideale prosecuzione del progetto per la storica “Biblioteca Mons. Pedicini” del Museo Diocesano di
Monopoli.
“Prospicio” è il lemma latino che dà origine al termine prospettiva, significa avere la vista in su ma anche
guardare avanti, vedere lontano, fare la guardia, stare in osservazione, badare, aver cura, osservare, scorgere,
spiare, intravedere... rimandando, dunque, ad un senso di visione a tutto tondo della realtà, che ne abbraccia
tutte le manifestazioni.
L’artista ha concepito quest’opera come una “macchina prospettica”, un’architettura nell’architettura, come
avviene nella celebre tavola di San Girolamo nello studio (1474-75 ca.) di Antonello da Messina.
Analogamente prendono forma spunti letterari, come il racconto distopico La biblioteca di Babele di Jorge
Luis Borges, dove la biblioteca viene descritta come un luogo infinito in cui eterni “viaggiatori” vagano nel
tempo e nello spazio “alla ricerca di un libro, del catalogo dei cataloghi” e parlano di “scale senza gradino,
dove per poco non si ammazzano”, di speranza e scoramento, di contraddizioni infinite. Un altro riferimento
è Merzbau di Kurt Shwizzer in cui luogo, architettura e scultura si fondono prendendo la forma dello studio
temporaneo dell’artista orientato in verticale, dove il frammento si fa segno, appunto, intuizione.
La “scala” diviene contenitore-wunderkammer, un caleidoscopio di rimandi, una scatola magica che cela
alcune opere e ne espone altre; una macchina del tempo, in cui il passato, il presente e il futuro prendono forma
in un progetto ascensionale che invita a far fluire e incrociare i pensieri, tra narrazione, citazione e immaginario.
L’inciampo genera la scoperta, il racconto utilizza la fiaba e riflette sull’iconografia delle opere esposte, “l’arte
torna arte”, la preghiera, il pensiero, il vissuto personale, s’intrecciano e diventano un tutt’uno con il luogo.
Marina Quaranta invita ad entrare in questo spazio che diventa ancora più suggestivo nel trovare nuovi spunti
di riflessione in relazione al complesso architettonico della Scala Santa. Uno spazio che è fisico e visionario,
per perdersi; chiudersi per aprirsi, mostrando il proprio mondo mentre lo si nasconde, perché tutto sfugge,
nulla è mai abbastanza compiuto e la visione è sfocata, consapevole che il viaggio di chi cerca è sempre incerto.
Accompagnata dalla pubblicazione monografica realizzata con la collaborazione del Museo Diocesano, il
Patrocinio della Città di Monopoli - Assessorato alla Cultura e la collaborazione di Unipol Sai - Assicurazioni,
Agenzia Generale di Putignano in occasione della mostra tenutasi a Monopoli (con testi di Miranda Carrieri,
Direttore del Museo, Manuela De Leonardis, Massimo Romanazzi, Giuseppe Ciaccia, Giuseppe Liuzzi) è
costituita anche dalla sezione Innesti con interventi multidisciplinari creati da alcuni amici di Marina Quaranta
che con l’artista hanno condiviso significativi momenti di ricerca: Mediterranei di Giuseppe Ciaccia, Racconti
di viaggio di Dino Lorusso, Inciampi di Massimo Romanazzi e Da Ulisse a Zarathustra: l’interminabile
cammino di Giuseppe Liuzzi.
Notizie biografiche:
Marina Quaranta è nata nel 1978 a Castellana Grotte, dove vive e lavora. Diplomata in Scultura
all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dal 2008 insegna Discipline Plastiche e Scultoree al Liceo
Artistico Luigi Russo di Monopoli. Dal 2014 al 2016 è stata docente di disegno per la scultura all’Accademia
di Belle Arti di Bari. L’installazione e la scultura sono i linguaggi artistici con cui si esprime principalmente,
ricorrendo a materiali diversi per suggerire molteplici letture dell’opera. Affronta il tema dell’abitare,
esplorando il rapporto tra spazio fisico e mentale, interno ed esterno, memoria e quotidiano. I suoi lavori, sono
punteggiati di simboli e metafore che tracciano una sorta di “biografia emotiva” in cui s’intrecciano la memoria
personale con quella dei luoghi ospitanti.
Ha esposto in diversi spazi in Italia e all’estero, tra questi: Il Museo Diocesano di Monopoli (BA), Torre
Medievale di Ceprano (Ceprano-FR), MUMA- Museo della Maiolica, Laterza (TA); Museo Archeologico di
Bitonto (BA); Sala Murat, Bari; Teatro Margherita, Bari; Galleria Koma, Mons (Belgio), GAMEC-Museo
d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo; Assab One, Milano; Galleria Corraini, Mantova