Rosy Rox – Ad Occhi Aperti

Informazioni Evento

Luogo
TRAFFIC GALLERY
Via San Tomaso 92, Bergamo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
08/03/2023

ore 17

Artisti
Rosy Rox
Curatori
Adriana Rispoli
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale.

Comunicato stampa

Nell’Anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura e nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, Traffic Gallery presenta un duplice evento dedicato gli artisti Rosy Rox (1976) e Filippo Riniolo (1986). Un duplice evento dislocato in due diverse sedi che collegano il borgo dell'arte di via San Tomaso in Città Bassa ad una delle vie del cuore del centro storico di Città Alta.

Negli spazi della galleria sarà allestita la nuova mostra personale dell'artista partenopea Rosy Rox con lavori inediti del 2023 e alcuni lavori recenti del 2022 nati da importanti impegni esteri, quali la nuova performance Ad Occhi Aperti presso il Museo Ovartaci di Aarhus in Danimarca e la retrospettiva presso L’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen. Collage, sculture, fotografie, e un video introdurranno il pubblico nell’esperienza taumaturgica messa in scena da Rosy Rox. Ovartaci è lo pseudonimo dell'artista Louis Marcussen (1894-1985), da cui il nome del Museo a lui (o lei) dedicato, quello stesso Museo che ha invitato Rosy Rox a trovare un dialogo tra la sua ricerca e quella dell'artista di origine danese.

E’ sull’ impervio terreno della psiche che si incrociano le storie dell’artista napoletana con quelle di Ovartaci, il cui percorso biografico e creativo si è sviluppato interamente all’interno delle mura di un ospedale psichiatrico.

Alla follia e alla possibilità di rigenerazione è dedicato l’ultimo lavoro performativo di Rosy Rox intitolato Ad Occhi Aperti, il cui universo concettuale e iconografico si intreccia con quello di Ovartaci, Capo dei Matti, la cui intera opera è percorsa dal sogno della fuga, un mondo fantastico fatto di siluette femminili dalle sembianze feline, bambole, manichini e visioni ibride che si fondono in un bizzarro manierismo e che, come per Rosy Rox, sono l’escamotage per sfuggire alle prigionie del corpo, della mente e della società.

Ancorandosi nuovamente ad una psicologia archetipica, nella performance Ad Occhi Aperti, l’artista usa l’immagine come forma interiore, forma dell’anima, traduzione di un pensiero intangibile fuori dai limiti del linguaggio. Scrive con il corpo una coreografia minimale ripercorrendo vissuti, restituendo alla memoria il tempo immobile della sofferenza, un tempo interiore che guarda il presente e lo trasforma risemantizzando il buio nella speranza della luce.

Luce ed ombra, razionalità e inconscio, un binomio inscindibile nella grammatica dell’artista, in cui è sempre l’ombra ciò che cristallizza il momento, che lega temporalità ed eternità (RR) e che rappresenta la parte sommersa dell’Io. Un senso profondo di malinconia accomuna la poetica delle due artiste lontane per epoca, contesto e linguaggio e pur inscindibilmente vicine nel tentativo di superare, attraverso la forza generatrice della creatività, le catene imposte dalla società, tanto metaforiche quanto reali.

L’occhio della bambola, feticcio infantile e simulacro dell’artista, è il dispositivo estetico e cognitivo che, come l’iconico occhio surrealista, permette a Rosy Rox di vedere l’invisibile, un occhio interiore che guarda l’inconscio per raggiungere attraverso la rivelazione dell’arte il riscatto della artista e della donna nella società.[1] Adriana Rispoli

[1] Dal Testo Critico di Adriana Rispoli pubblicato nel Volume “Agile/Fragile” 2022