Genova è Capitale italiana del Libro 2023. Ecco perché
Scelta per l’ampiezza e l’organicità della sua proposta culturale, la città della Lanterna proporrà un ricco programma di letture pubbliche, mostre, attività educative, facendo rete attraverso la valorizzazione del libro. Che sia l’inizio del risveglio di Genova?
Alla fine del 2022, nel suo Best of, Artribune l’aveva designata Città italiana outlook 2023, rilevando un ritrovato fermento immobiliare e urbanistico e auspicando un risveglio culturale diffuso dopo anni decisamente difficili. “Sarà la città-sorpresa 2023?”, ci chiedevamo. E Genova ha risposto, aggiudicandosi il titolo di Capitale italiana del Libro 2023.
GENOVA È CAPITALE ITALIANA DEL LIBRO 2023. IL PROGRAMMA
La città della Lanterna ha prevalso sulle altre pur meritevoli finaliste – Firenze, Lugo (Ra), Nola (Na), San Quirico d’Orcia (Si) e San Salvo (Ch) – “per l’ampiezza e l’organicità della sua proposta culturale”, spiega il Ministro Gennaro Sangiuliano nell’annunciare la motivazione che ha portato a esprimere preferenza unanime per Genova. Il capoluogo ligure riceve così il testimone di Ivrea (2022), dopo le precedenti designazioni di Chiari (2020) e Vibo Valentia (2021). A impressionare positivamente la giuria – composta dal professor Francesco Perfetti (presidente), Gerardo Casale, Pietro De Leo, Giuseppe Luigi Parlato e Michela Zin – è stato il progetto presentato dalla città mirato a consolidare il sistema culturale sul territorio, lavorando con e per le comunità attraverso la valorizzazione del libro, inteso come “motore di consapevolezza”. A Pagine spiegate! – come titola il programma sviluppato da Genova, mutuando il linguaggio marinaresco – è infatti un invito ad aprire i libri per dare forma a storie e memoria, in un processo di condivisione, inclusione e accessibilità, tra letture pubbliche, attività educative, mostre dedicate ai libri (già la mostra su Man Ray, prossima a inaugurare, presenterà una sezione dedicata ai libri surrealisti) e una speciale edizione dei Rolli Days. Non a caso, rileva Sangiuliano, “la scelta ha tenuto presenti i programmi di valorizzazione e integrazione tanto dell’articolato sistema bibliotecario del territorio comunale quanto, più in generale, delle collezioni e del patrimonio storico, artistico e letterario attraverso iniziative che vanno dalle visite virtuali delle strutture bibliotecarie alle mostre temporanee, dalle attività formative del corpo docente al coinvolgimento di giovani e anziani nei programmi di lettura”. Ma si è scelto di premiare anche iniziative già consolidate, come il Festival della Storia e quello della Scienza, oltre alle mostre dell’editoria e alle fiere del libro.
VERSO UNA RINASCITA CULTURALE DI GENOVA?
Apprezzata “la capacità di “fare sistema” attraverso il ricorso a energie pubbliche e private in grado di contribuire alla realizzazione di un programma idoneo a generare un ritorno per la città sia di immagine sia in termini economici”. Proprio quello che si diceva all’inizio, a proposito della speranza di sollecitare la creazione di nuovi spazi per la cultura a Genova. Il sindaco Marco Bucci si è detto contento e orgoglioso, oltre che commosso per quanto fatto dalla città (“nonostante tutto quello che è successo negli anni precedenti abbiamo creato una rete, un sistema integrato di cultura”), e fiducioso che il riconoscimento potrà contribuire “all’innalzamento del livello culturale di Genova”. Intanto preannuncia l’intenzione di aprire biblioteche e archivi anche in orari serali e notturni e anticipa un programma di lettura nei teatri, con la partecipazione di personalità illustri del mondo della cultura. Mentre il presidente di Regione Giovanni Toti ribadisce in un comunicato ufficiale: “Promuovere la lettura e le diffusione dei libri sarà un’occasione unica anche per far conoscere il nostro patrimonio culturale, con mostre e manifestazioni di alto livello che, oltre a essere un arricchimento per tutta la Liguria, rappresentano anche un’importante attrattiva dal punto di vista turistico, con numeri che confermano quanto la promozione del nostro territorio stia portando i risultati che ci eravamo prefissati”.
VITTORIO SGARBI: “LA PROCEDURA DI SELEZIONE VA CAMBIATA”
L’anno da Capitale italiana del Libro sarà finanziato dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore con 500mila euro. Nelle intenzioni del Ministero c’è anche la volontà di coinvolgere le altre città finaliste, data “la presenza di altri progetti qualitativamente elevati e meritevoli di attenzione”. Ma proprio intorno ai criteri di selezione delle candidature si solleva la polemica sull’inadeguatezza del sistema. A farsi portavoce della necessità di cambiare è il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi: “Ritengo le candidature disparate e imparagonabili; non si possono, a evidenza, mettere a confronto Firenze e Lugo di Romagna, Genova e San Quirico d’Orcia. D’intesa con il ministro ho proposto d’istituire quattro premi per le capitali del libro, suddivisi per fasce di abitanti, garantendo le grandi città sopra i 200mila abitanti e tutelando le citta tra i 50mila e i 100mila, e quelle talvolta particolarmente vocate tra i 10 e i 50 e i 5 e i 10. Non si tratta di un errore del ministero, ma un difetto di origine della legge che va quindi cambiata”.
Livia Montagnoli
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