Dipingere il sottosuolo. Alice Faloretti in mostra a Roma
In mostra alla galleria Francesca Antonini le fantasie da speleologa di una giovane pittrice. La tavolozza è sfrenata, il mondo sotterraneo ritratto dall’artista è sia scosceso sia edenico
Con in testa un saggio scritto da uno speleologo, Alice Faloretti (Brescia, 1992; vive a Venezia) dipinge una serie di fantasie sul mondo sotterraneo, in mostra alla galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea di Roma.
Il regno spettrale di Ade e una tradizione anche cinematografica di incursioni ipogee terrificanti vengono rielaborati in termini differenti. Non è un mondo cupo quello che sta sotto di noi, piuttosto è una dimensione conciliante gli opposti, segreta e magniloquente, in cui grotte e asperità si mescolano ad angoli edenici succosi di flora.
LA PITTURA SECONDO ALICE FALORETTI
La tavolozza è al massimo dei giri, l’artista non si pone freni richiamandosi alla psichedelia.
Il limite è un taglio diligentemente descrittivo che appesantisce di virtuosismo la visione, palesando uno sforzo che nuoce al lirismo. Infatti il lavoro migliore – dal titolo La soglia prima del buio – sembra rinnegare questa impostazione. Dipinto in modo più sciolto e “pittorico”, ha una morbidezza che rende il soggetto compiutamente estatico.
Pericle Guaglianone
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati