Le false prime pagine del Male e Frigidaire
In occasione del festival Lane Rosse al Circolo Operaio di Magrè, Casa Capra inaugura la mostra dedicata alle false prime pagine, realizzate tra il 1978 e il 1991, della rivista satirica il Male e di Frigidaire, già esposte nel 2010 all’interno di Palazzo Fogazzaro nella mostra “Il Male non è morto”.
Comunicato stampa
In occasione del festival Lane Rosse al Circolo Operaio di Magrè, Casa Capra inaugura la mostra dedicata alle false prime pagine, realizzate tra il 1978 e il 1991, della rivista satirica il Male e di Frigidaire, già esposte nel 2010 all’interno di Palazzo Fogazzaro nella mostra “Il Male non è morto”.
La satira de Il Male si è sempre mossa sul sottile confine che divide il falso dal vero, del resto, raccontare la cronaca esagerandola o inventandosi di sana pianta alcuni particolari è da sempre l’ossigeno per qualsiasi forma di satira. Il Male riuscì a camuffare il falso così bene da rendere l’incredibile più vero della realtà stessa.
L’idea dei “falsi” venne a un grafico, Marcello Borsetti: fu sua l’intuizione di mandare in edicola il Male camuffato così bene da sembrare un vero e proprio quotidiano. E così si poteva trovare in edicola il Corriere della Sera che annunciava uno sbarco di extraterrestri avvenuto la notte precedente o leggere sul Corriere dello Sport che i mondiali di calcio del ‘78 erano stati annullati proprio all’indomani dell’eliminazione della nazionale italiana di Bearzot da parte degli olandesi in semifinale. L’effetto di questa trovata mediatica fu dirompente perché i ‘falsi” del Male riproducevano in maniera perfetta i quotidiani italiani e le notizie che venivano riportate erano la fotografia distorta di qualcosa che sarebbe veramente potuto accadere o che molti si auguravano potesse succedere.
“Il nostro scopo-ricorda Vincino- non era sbattere in prima pagina una qualsiasi idea folle ma dar voce a un bisogno reale, a un’aspirazione che girava fra la gente senza trovare il modo di essere espressa“. Non solo una provocazione sputata addosso al primo che passa ma anche un spazio per dare voce a un bisogno ignorato, “una ricerca su cosa desiderava la gente in un determinato momento, incorniciata da una riflessione sulle logiche e le pratiche di costruzione della notizia dettate dai mezzi di informazione di massa.
Esporre oggi a distanza di quarant’anni le false prime pagine del Il Male significa riflettere sui concetti di vero, falso e verosimile alla luce del ruolo assunto dall’informazione e dalla comunicazione negli ultimi anni tra fake news, censura e propaganda.
Ad accompagnare la mostra vi sono due video, uno realizzato da Iuter e Notext che ripercorre la storia di Frigolandia mentra un secondo è un estratto dal documentario Saving Frigolandia in fase di realizzazione da parte di un gruppo di studenti dell’Accademia del Cinema di Lucca.
Link alla raccolta fondi del progetto e sostegno di Frigolandia: https://sostieni.link/32982
La mostra nasce anche per raccontare e difendere la situazione attuale del Parco di Frigolandia, a rischio di sgombero da qualche anno. Frigolandia è un parco a Giano dell’Umbria con un’ampiezza di circa due ettari che ospita tre edifici che ospitano la redazione e il Museo dell’Arte Maivista di Frigidaire, gli alloggi per i soggiorni dei Cittadini di Frigolandia (la Casa degli Oblò e la Casa Rosada) e il “Teatro Naturale di Oklahoma” all’interno di un bosco di conifere, pini, abeti, faggi, cipressi, tigli, e querce dove crescono spontaneamente anche funghi e asparagi.
Citando la sua costituzione La Repubblica di Frigolandia è una libera unione di uomini, donne, bambini, animali, piante e minerali fondata sulla fantasia. Sono principi costitutivi della Repubblica: la pacifica e solidale convivenza umana, il rispetto per la terra e per ogni essere vivente, il rifiuto di qualunque tipo di intolleranza culturale, sociale, etnica o religiosa.