Chronorama / Chronorama Redux
Una mostra di fotografie della Pinault Collection e una collettiva di quattro artisti contemporanei che reinterpretano queste opere del 20° secolo.
Comunicato stampa
“CHRONORAMA. Tesori fotografici del 20° secolo” è la prima esposizione mondiale dedicata ai tesori fotografici recentemente acquisiti dalla Pinault Collection e provenienti dagli archivi di Condé Nast, alcuni mai visti prima dal grande pubblico. La mostra presentata a Palazzo Grassi raggruppa una selezione di 407 opere realizzate tra il 1910 e il 1979, ordinate in un percorso cronologico, che mostrano donne, uomini, momenti storici, vita quotidiana, sogni e drammi del 20° secolo.
“CHRONORAMA” rappresenta il tempo che sfugge e la traccia visiva che lascia attraverso le immagini realizzate da oltre 150 artisti internazionali come Edward Steichen, Berenice Abbott, Cecil Beaton, Lee Miller, André Kertész, Horst P. Horst, Diane Arbus, Irving Penn, Helmut Newton, tra i fotografi, Eduardo Garcia Benito, Helen Dryden e George Wolfe Plank, tra gli illustratori. Tra i più grandi talenti della loro generazione, questi artisti hanno definito l’estetica fotografica e artistica del tempo attraverso la pubblicazione del proprio lavoro sulle riviste edite da Condé Nast (Vogue, Vanity Fair, House & Garden, Glamour, GQ...). Ai ritratti delle icone dello spettacolo e delle grandi personalità del secolo si mescolano fotografie di moda, fotoreportage, scatti di architettura, nature morte e saggi di fotografia documentaristica.
Nonostante le fotografie fossero destinate a comparire nelle riviste, le immagini prodotte sono trattate come opere d’arte a pieno titolo. “CHRONORAMA” invita a osservarle fuori del loro contesto editoriale per ricomporre un mosaico visivo dove si collocano sia rinomati capolavori dell’arte fotografica sia immagini ad oggi inedite. Oltre a configurarsi come retrospettiva, la mostra è anche un invito all’introspezione da parte di un mondo occidentale che non ha solo intuito la potenza delle immagini, ma ne ha anche inventato il linguaggio. Se il 19° secolo è stato l’ultimo dominato dalla cultura scritta, il 20° si sarebbe ben presto affermato come era dell’immagine. Questi tesori di carta patinata ci permettono di osservare i cambiamenti di gusto in materia di abbigliamento, architettura o arredamento o di vere e proprie rivoluzioni artistiche: il Cubismo contagia gli abiti e il vestiario dell’élite mondana europea, il Neoclassicismo del primo dopoguerra trapela dalle silhouette femminili nuovamente fasciate da corsetti, l’Art Déco si declina in ogni forma, specialmente nell’architettura delle grandi capitali, mentre foulard variopinti e minigonne diventano espressione della liberazione sessuale di fine anni Sessanta.
Matthieu Humery, curatore della mostra, introduce così la mostra: ‘In un’epoca in cui ogni minuto vengono creati milioni di immagini, condivise poi all’istante, “CHRONORAMA” riveste un ruolo di trasmissione all’attuale e alle future generazioni di grande importanza. La mostra presentata dalla Pinault Collection è incentrata sulla prolificità della cultura fotografica del secolo scorso, prima dell’avvento della tecnologia digitale.” “Ridestandoci da un sogno bizzarro con la sensazione di aver attraversato il tempo, nello spazio di una notte o di un singolo istante, dopo aver visto e vissuto un’avventura epica, spaziando in epoche diverse, ci troviamo faccia a faccia con questo immenso flusso di immagini, una visione caleidoscopica di un viaggio in tempi ormai passati. Questa la sensazione che trasmette “CHRONORAMA”.’
Il nucleo di immagini storiche in mostra è posto in dialogo con “Chronorama Redux”, un progetto che propone uno sguardo contemporaneo sulle opere di “CHRONORAMA” attraverso i lavori di quattro artisti: Tarrah Krajnak, Eric N. Mack, Giulia Andreani e Daniel Spivakov. Le opere sono allestite in quattro spazi espositivi di Palazzo Grassi come interludi che irrompono nel percorso cronologico della mostra principale. Rinnovare lo sguardo, esplorare il rapporto con il tempo e le immagini, trasmettere testimonianze del passato sono i principi che si incarnano in questo primo progetto inedito a Palazzo Grassi sviluppato attorno agli archivi leggendari di Condé Nast.
Chronorama Redux
12 marzo 2023 – 7 gennaio 2024
Palazzo Grassi, Venezia
A cura di Matthieu Humery, consulente di fotografia presso la Pinault Collection
Contestualmente alla mostra “CHRONORAMA”, la Pinault Collection ha voluto aprire un’altra prospettiva, proponendo a quattro artisti contemporanei di posare il loro sguardo su queste opere del 20° secolo. ‘Redux’ significa chi porta, restaura, fa vivere. È la missione data a questi giovani artisti che, attraverso il loro lavoro tra pittura, scultura, performance e fotografia, riportano queste opere nel 21° secolo, danno loro un nuovo significato e infondono nuova vita a queste immagini.
Per “Chronorama Redux”, Tarrah Krajnak, Daniel Spivakov, Giulia Andreani ed Eric N. Mack hanno lavorato con la formula carte blanche per interpretare a loro modo l’eredità di questi archivi. Il lavoro dei quattro giovani artisti invitati a condividere un processo creativo inedito traendo ispirazione da immagini storiche di grandi fotografi del passato è sostenuto da SAINT LAURENT e Anthony Vaccarello.
Quattro artisti, quattro orizzonti, quattro opere diverse. Ciò che li accomuna è la relazione che intrattengono con l’esistente, la memoria visiva e sensibile del passato. Tutte e tutti danno nuova vita e interpretano a modo loro questa acquisizione fotografica attraverso la loro singolare espressione artistica, utilizzando la fotografia o l’immagine senza essere fotografi. Solo Tarrah Krajnak pratica la fotografia come metodo artistico. L’atto fotografico è uno strumento per testimoniare prima e registrare dopo. Daniel Spivakov introduce la fotografia sulla sua tela come un supporto simbolico all’esplosione cromatica che fa scaturire dalla pittura. Per Giulia Andreani, l’immagine e, soprattutto, i ritratti sono una fonte d’ispirazione per progettare i suoi affreschi popolati da personaggi che estrae da vecchi album di famiglia o archivi fotografici. Con riferimenti più vicini alla moda, Eric N. Mack prende in prestito immagini che raccoglie dalle pagine delle riviste e le integra con le sue sculture tessili. Queste fotografie degli archivi di Condé Nast hanno guidato l’artista nella scelta dei materiali e dei motivi. I medium cambiano, le figure e le trame si muovono e si mescolano in composizioni di tutt’altro genere.
In linea con la sua missione primaria, la Pinault Collection propone così un dialogo fecondo tra storia e contemporaneità. Queste installazioni inedite saranno disseminate in quattro spazi di Palazzo Grassi, come interludi ritmici della linea cronologica della mostra principale “CHRONORAMA”.