10 nuovi videogiochi da non lasciarsi sfuggire

Dal genere avventura a un mondo post-apocalittico adatto a tutte le età, ecco dieci videogiochi da provare fra quelli usciti durante l’inverno che si avvia alla conclusione

Tra i videogiochi usciti in questo inverno, ne abbiamo scelti dieci di cui parlarvi. C’è una rivisitazione di un classico del medium (Colossal Cave), l’arrivo su Meta Quest 2 di Maskmaker e quello su computer e console attuali di Persona 3, il ritorno della serie automobilistica Need for Speed, storie sull’epoca del cambiamento climatico e sui suoi futuri (Rain World: Downpour, Season: A Letter to the Future e Wavetale), il seguito del videogioco italiano Football Drama (Roller Drama), un videogiocattolo (The Block) e un puzzle sul lutto (The Forest Quartet).

Matteo Lupetti

COLOSSAL CAVE

Colossal Cave è il rifacimento di Colossal Cave Adventure, sviluppato da Will Crowther nel 1976 ma noto soprattutto nella versione del 1977, espansa da Don Woods e riferimento anche per questo remake. L’ambientazione, seppur arricchita da elementi fantastici aggiunti soprattutto da Woods, è ispirata al complesso della Mammoth Cave, in Kentucky, e noi dobbiamo entrare in queste grotte piene di segreti, pericoli e magia, esplorarle usando gli oggetti che troviamo e portare fuori il maggior numero possibile di tesori. Il videogioco originale è un’avventura testuale (il genere “avventura” è appunto quello che deriva da Colossal Cave Adventure) in cui luoghi ed eventi vengono descritti da brevi paragrafi di testo a cui noi rispondiamo scrivendo le azioni che vogliamo che il personaggio compia. Idealmente, le avventure testuali vorrebbero farci costruire un racconto insieme alla macchina, ma si tratta più spesso di azzeccare il comando giusto da inserire al momento giusto. Questo rifacimento segna anche il ritorno sulle scene di Roberta Williams, che con il marito Ken Williams e la loro On-Line Systems/Sierra On-Line/Sierra Entertainment, ispirata proprio da Colossal Cave Adventure, sviluppò la prima “avventura grafica” (Mystery House del 1980), cioè il primo videogioco di questo filone con anche illustrazioni, e che ha poi ulteriormente elaborato il genere, soprattutto con la serie King’s Quest (1980-1998).
Il risultato è una versione di Colossal Cave Adventure fedelissima nei contenuti a quella originale, ma pensata come un’avventura grafica degli Anni Novanta e giocabile anche in realtà virtuale.
Colossal Cave di Cygnus Entertainment è disponibile per PC, Mac e Linux, PlayStation 5, Xbox Serie S e X e Nintendo Switch e, in realtà virtuale, per Meta Quest 2 e Meta Quest Pro.

https://www.colossalcave3d.com/

Colossal Cave di Cygnus Entertainment (immagine da Oculus Store)

Colossal Cave di Cygnus Entertainment (immagine da Oculus Store)

MASKMAKER

In un suo spettacolo del 1959, Le Fabricant de Masques, scritto insieme a Alejandro Jodorowsky, il mimo Marcel Marceau indossava (o meglio, mimava di indossare) varie maschere, ognuna con una diversa ed esagerata espressione facciale, ognuna con le sue movenze e i suoi vezzi. Finché una di queste maschere si rifiuta di venire via dal suo volto. Un esercizio di virtuosismo e insieme un racconto sul potere dell’attore, capace di diventare chiunque fino al punto di non essere più se stesso.
Maskmaker riprende esplicitamente nel titolo lo spettacolo di Marceau, come ne riprende il tema. In questo videogioco entriamo nel laboratorio di un fabbricante di maschere e, impugnando i suoi strumenti con i nostri movimenti e i controller dei visori per la realtà virtuale, scolpiamo e dipingiamo maschere magiche capaci di trasportarci in un altro mondo da esplorare alla ricerca di nuove maschere da creare e degli oggetti necessari per realizzarle. Come nelle sue precedenti opere, per esempio A Fisherman’s Tale, con Maskmaker lo studio Innerspace propone un’esperienza puzzle non particolarmente complessa ma perfetta come introduzione alla realtà virtuale. E ora questo videogioco, prima disponibile solo su PC e PlayStation 4, è arrivato anche sul visore standalone (cioè indipendente da altre macchine, che siano computer o console) Meta Quest 2.
Maskmaker di InnerspaceVR e Vertigo Games (parte di Embracer Group) è disponibile per Meta Quest 2 e Meta Quest Pro, per PC con visori per la realtà virtuale supportati e per PlayStation 4 con visore PSVR.

https://www.maskmakervr.com/

Maskmaker di InnerspaceVR e Vertigo Games

Maskmaker di InnerspaceVR e Vertigo Games

NEED FOR SPEED UNBOUND

Need for Speed: Underground (2003) e Need for Speed: Underground 2 (2004) furono due fenomeni generazionali con le loro colonne sonore che affiancano rap, rock, punk rock ed elettronica (Snoop Dogg, Rob Zombie, Rancid, Paul van Dyk…). Immersi in notti apparentemente eterne, questi videogiochi ci mettono alla guida di automobili personalizzabili con cui gareggiare in corse clandestine tra le strade di città in cui le luci si riflettono su un asfalto quasi liquido. Sono videogiochi in cui le auto non funzionano come veicoli reali, soggetti alle leggi della fisica e della meccanica, ma come auto sognate, desiderate. Need for Speed Unbound è il tentativo più compiuto che la serie ha fatto per tornare a quella rilevanza e a quell’impatto audiovisivo.
Le meccaniche ripropongono alcune idee del precedente Need for Speed Heat (2019), con una modalità per giocatore singolo che alterna gare diurne e notturne a fughe dalla polizia che cerca di interromperle in una città liberamente esplorabile. La colonna sonora è ora fatta da rap e trap (A$AP Rocky è presente come personaggio nel gioco), la ricostruzione realistica e tridimensionale delle automobili incontra personaggi stilizzati come cartoni animati ed effetti visivi ispirati a fumetti e graffiti. Il videogioco ha anche una modalità online per più giocatori, completamente sganciata dalla progressione della trama (non possiamo, insomma, portare le automobili che abbiamo ottenuto e personalizzato da una modalità all’altra) e priva della minaccia delle forze dell’ordine.
Need for Speed Unbound di Electronic Arts è disponibile per PC, PlayStation 5 e Xbox Serie S e X. Il gioco è tradotto e doppiato in italiano.

https://www.ea.com/it-it/games/need-for-speed/need-for-speed-unbound

Need for Speed Unbound di Electronic Arts

Need for Speed Unbound di Electronic Arts

PERSONA 3 PORTABLE

La serie Persona di Atlus (un marchio ora di proprietà di Sega) nasce come spin-off, come sotto-serie, di un’altra serie della compagnia, Shin Megami Tensei/Megami Tensei, sviluppando l’ambientazione liceale di Shin Megami Tensei If… (1994) con spunti provenienti dalla psicologia analitica di Carl Gustav Jung. Ma è con il terzo episodio, Shin Megami Tensei: Persona 3 (2006), che questa sotto-serie trova la sua individualità grazie alla direzione di Katsura Hashino, ai personaggi realizzati da Shigenori Soejima e alla ormai caratteristica alternanza tra fasi di esplorazione notturna di dungeon, labirinti pieni di mostri da sconfiggere e fasi diurne trascorse tra amicizie, compiti scolastici e lavoretti part-time. Con toni da cartone animato giapponese fortemente influenzati dalla serie Neon Genesis Evangelion di Gainax (1995-96) Persona 3 parla di liceali che combattono contro mostri che sono manifestazioni del nostro inconscio, parla di trauma, depressione e della rete sociale che costruiamo per sostenerci. Originariamente rilasciato su PlayStation 2 e poi riadattato per PlayStation Portable, il videogioco è ora arrivato su PC e console contemporanee proprio nell’adattamento per console portatile. Questa versione rinuncia ai filmati animati presenti su PlayStation 2, ma rende possibile giocare nei panni di un personaggio femminile, con diverse amicizie e relazioni rispetto al protagonista maschile originale, e snellisce l’esperienza fuori dai dungeon.
Persona 3 Portable di Sega è disponibile per PlayStation Portable (nella sua versione originale), PC, PlayStation 4 e 5, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Serie S e X ed è parte degli abbonamenti Game Pass di Microsoft. Notevole l’aggiunta di una traduzione in italiano, seppur non perfetta, in questa nuova versione.

https://persona.atlus.com/

Persona 3 Portable di Sega

Persona 3 Portable di Sega

RAIN WORLD: DOWNPOUR

Quando Rain World uscì nel 2017 fu inizialmente poco compreso, anche dalla critica, ma negli anni è diventato un’opera di culto. In un mondo postapocalittico continuamente sconquassato da violenti nubifragi interpretiamo un lumagatto, una strana creatura insieme gatto e lumaca. Dobbiamo esplorare, sopravvivere, capire. Di solito nei videogiochi esiste una progressione che rende i personaggi principali sempre più potenti o almeno garantisce loro sempre più abilità, sempre più possibilità. In Rain World avanziamo prevalentemente solo grazie alla nostra crescente comprensione di un mondo inumano e disumano che, soprattutto all’inizio, non sembra intenzionato a farsi comprendere. Di solito nei videogiochi le creature che incontriamo sono attentamente posizionate e progettate per essere ostacoli da superare o aiuti che possiamo sfruttare. In Rain World sono solo altre creature. Creature con la loro cultura, i loro affetti, la loro voglia di sopravvivere e la loro fame. Rain World rappresenta i suoi personaggi come parte di ecosistemi complessi che non sono destinati unicamente al nostro godimento. È ora disponibile la sua espansione Rain World: Downpour, che aggiunge a questa esperienza diversi contenuti nati inizialmente come mod, modifiche del gioco base realizzate dalla sua utenza in modo più o meno amatoriale. Tra queste aggiunte ci sono cinque nuovi lumagatti (che si sommano ai tre già disponibili), ognuno con specifiche abilità e una sua storia, e nuove modalità come quella “cooperativa,” che permette di giocare in compagnia di altre persone, e quella “safari,” che permette di osservare i biomi del mondo di Rain World e interpretarne le creature. La versione base è inoltre stata aggiornata per l’occasione, e ora supporta ufficialmente l’installazione e la condivisione di ulteriori mod.
L’espansione Rain World: Downpour per Rain World di Videocult e Akupara Games è disponibile per PC, e dovrebbe in futuro arrivare anche su console.

https://www.akuparagames.com/game/rain-world/

Rain World Downpour di Videocult e Akupara Games (immagine da Steam)

Rain World Downpour di Videocult e Akupara Games (immagine da Steam)

ROLLER DRAMA

Ci sono tanti videogiochi sul calcio, ma solo Football Drama dello studio fiorentino Open Lab ha finora provato a raccontare il calcio come cultura, come mitologia e linguaggio. Facendolo tra l’altro dal punto di vista di un allenatore che, durante le partite, può unicamente urlare ordini dalla panchina ma non ha controllo assoluto su ciò che accade. Roller Drama è il seguito di quel videogioco, e lo sport è stavolta il flat track roller derby, uno sport femminile e di contatto di crescente popolarità. In Roller Drama c’è una maggiore attenzione alle componenti della squadra, cinque coinquiline fortemente caratterizzate, e c’è un maggior controllo durante le competizioni, nelle quali decidiamo sia le azioni della giocatrice in attacco sia le tattiche delle quattro in difesa. Ma anche qui tra una partita e l’altra il nostro punto di vista è quello dell’allenatrice, stavolta impegnata nel gestire i conflitti, spesso comicamente esagerati, tra le protagoniste. E anche qui l’intento non è riprodurre fedelmente lo sport, o dare una rappresentazione realistica di eventi o personaggi. I singoli elementi, pure le personalità delle ragazze, sono appena tratteggiati, e l’interesse è nell’interazione tra questi elementi e nella resa della cultura dello sport.
Uno sport che in Roller Drama non è fatto di campionati e competizioni, ma è storia di un gruppo di amiche e delle loro relazioni, è stare insieme, è comunità, è ribelle e queer.
Roller Drama di Open Lab Games è disponibile per PC, Mac e Linux, Nintendo Switch e dispositivi Android e iOS e arriverà in futuro su PlayStation 4 e 5. La traduzione italiana è stata realizzata da We Are Müesli.

https://www.open-lab.com/games/rollerdrama/

Roller Drama di Open Lab Games

Roller Drama di Open Lab Games

SEASON: A LETTER TO THE FUTURE

In Season: A Letter to the Future ci troviamo in un mondo in cui il passaggio tra diversi periodi storici è più di una mera convenzione storiografica. All’avvicinarsi della fine di una di queste “stagioni” la giovane protagonista infila in borsa taccuino, macchina fotografica e registratore, inforca una bici e si mette in viaggio per cercare di annotare il più possibile di quello che è stato e tramandarlo portando i suoi appunti in un museo. Anche se possiamo decidere con una certa libertà cosa ci interessa fotografare o registrare delle varie aree, Season: A Letter to the Future non permette davvero di dare una nostra interpretazione di ciò che troviamo e della sua rilevanza. Esiste invece una chiara gerarchia tra gli elementi che possiamo inserire sul nostro diario, perché solo alcuni sbloccano monologhi e commenti da parte della protagonista. E il videogioco si basa su due equivoci. Il primo è che oggi l’aspetto importante e interessante da raccontare della memoria storica sia la raccolta dei dati. Oggi invece, nell’epoca dei big data, i problemi sono curatela (aspetto certamente presente in Season: A Letter to the Future) e preservazione di una quantità di dati che non è neanche più gestibile dagli esseri umani senza la collaborazione delle macchine. Il secondo è che il compito di registrare e curare spetti a una persona appena arrivata in un luogo, a una turista che non sa nulla di ciò che ha di fronte, e che il compito di tramandare spetti all’istituzione museale. Non aiuta l’assenza di violenza e di conflitto: il mondo di Season: A Letter to the Future è privo di attrito, pronto a lasciarsi consumare liberamente.
Season: A Letter to the Future di Scavengers Studio è disponibile per PC e PlayStation 4 e 5.

https://www.play-season.com/

Season A Letter to the Future di Scavengers Studio

Season A Letter to the Future di Scavengers Studio

THE BLOCK

Con The Block lo sviluppatore Paul Schenpf continua la sua sperimentazione con piccoli videogiocattoli, iniziata dal videogioco di skateboard The Ramp. In The Block riempiamo una griglia (possiamo scegliere tra varie opzioni il numero delle sue caselle) con elementi urbani che ci vengono assegnati casualmente e costruiamo così una piccola città. Non ci sono sfide o obiettivi, e se non ci interessa l’elemento che dovremmo inserire possiamo liberamente scartarlo e passare al successivo. Non c’è neanche interazione tra i vari elementi che piazziamo, come esiste invece in un altro simile videogiocattolo, Townscaper, tra l’altro uscito contemporaneamente a The Ramp, non c’è quella ricchezza di strumenti di Mini Maker: Make a Thing, né l’idea che un videogioco possa essere un modo giocoso di creare, come in Retro Gadgets. La costruzione del tessuto urbano, sottratta a ogni regola e a ogni sistema storico ed economico, è qui un passatempo che non ha alcun interesse a dare spunti di riflessione né sulla città fisica né sulla sua simulazione virtuale.
The Block di Paul Schnepf e Future Friends Games è disponibile per PC e Mac.

https://store.steampowered.com/app/1995590/The_Block/

The Block di Paul Schnepf e Future Friends Games

The Block di Paul Schnepf e Future Friends Games

THE FOREST QUARTET

In The Forest Quartet guidiamo il fantasma di una cantante attraverso i boschi in cui si era trasferita a vivere insieme agli altri tre membri del suo gruppo musicale, risolvendo puzzle e riunendo infine i musicisti ancora vivi per un nuovo concerto. È un videogioco sul lutto in cui ogni area rappresenta la mente di uno dei personaggi principali e la depressione, l’ansia o la rabbia in cui è ricaduto dopo la morte della protagonista, angelicata e salvifica figura femminile. Il direttore del videogioco, Mads Vadsholt, ha detto alla testata Game Developer che il gioco racconta (un po’ involontariamente) la sua elaborazione della morte della madre, una cantante, che qui viene doppiata dalla sorella Nina (mentre il padre Kaspar è il compositore della colonna sonora). Ma il lutto, checché ne dica The Forest Quartet, non è un puzzle da risolvere, e comunque non è un puzzle che sarà risolto dal fantasma di una persona costretta pure da morta a quel ruolo di cura che le spettava da viva, come spetta a molte donne.
The Forest Quartet di Mads & Friends a Bedtime Digital Games è disponibile per PC e PlayStation 4 e 5.

https://bedtime.io/the-forest-quartet/

The Forest Quartet di Mads & Friends a Bedtime Digital Games

The Forest Quartet di Mads & Friends a Bedtime Digital Games

WAVETALE

Uscito originariamente per lo sfortunato servizio Google Stadia di Alphabet nel 2021, Wavetale è ora arrivato anche su console e computer e lo potremmo definire come “il mio primo videogioco post-apocalittico.” In un mondo ormai quasi totalmente sommerso dall’acqua, una ragazzina si trova misteriosamente dotata di un potere che le permetterà di sconfiggere l’oscurità che minaccia gli esseri umani e di far luce sui segreti del passato e sulla scomparsa della madre. Wavetale è un videogioco con un aspetto visivo semplice e colorato e con un tono leggero da film d’animazione per bambini. Ci sono combattimenti, ma ci scontriamo solo con buffi mostriciattoli fatti di oscurità, le sfide che propone sono piuttosto semplici e le sue meccaniche sono soprattutto incentrate sul saltare da una struttura all’altra per esplorare vari edifici e raggiungerne la cima (spesso ricorda un altro recente videogioco, Solar Ash). Essendo tra l’altro interamente sia tradotto sia doppiato in italiano, Wavetale è così un’opera adatta anche a un pubblico molto giovane, che troverà qui un’introduzione completa alle convenzioni del videogioco mainstream contemporaneo.
Wavetale di Thunderful Games è disponibile per PC, PlayStation 4 e 5, Xbox One e Xbox Serie S e X e Nintendo Switch.

https://thunderfulgames.com/games/wavetale/

Wavetale di Thunderful Games

Wavetale di Thunderful Games

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Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

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