La grande scultrice britannica Phyllida Barlow è morta all’età di 78 anni
L'artista, nota per le audaci sculture e installazioni realizzate con materiale di recupero, aveva rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 2017
È morta a 78 anni la grande artista inglese Phyllida Barlow. Conosciuta al grande pubblico per aver rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 2017, è stata descritta dal Guardian come “una delle più celebri principianti del mondo dell’arte“, un paradosso largamente influenzato dalla tardiva scoperta del suo talento. Barlow era conosciuta al grande pubblico per le sue sculture e installazioni audaci e su larga scala, spesso realizzate con materiali di recupero come cartone, compensato, gesso, cemento, tessuto e polistirolo. Attingendo a ricordi di oggetti familiari, la pratica di Barlow era radicata in una tradizione anti-monumentale caratterizzata anche dalla sua esperienza nel maneggiare i materiali in modo pratico e diretto, con i quali creava un dialogo non filtrato con il pubblico.
CHI ERA L’ARTISTA PHYLLIDA BARLOW
Nata a Newcastle nel 1944, Barlow era la figlia dello psichiatra Erasmus Darwin Barlow, pronipote di Charles Darwin, e della scrittrice Brigit Ursula Hope Black. Trasferitasi con la famiglia a Richmond (a ovest di Londra) dopo la guerra, sarebbe stata influenzata per tutta la vita dalla traumatica esperienza d’infanzia dei bombardamenti.
Formatasi al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art, Barlow è salita alla ribalta internazionale solo quando, nel 2009, si ritirò dall’insegnamento artistico cui si era dedicata nei precedenti 40 anni, 20 dei quali alla stessa Slade School of Fine Art dove aveva avuto come studenti grandi personalità del mondo dell’arte contemporanea quali Rachel Whiteread, Tacita Dean e Monster Chetwynd.
Le sue opere, che l’avrebbero resa una delle artiste più influenti della storia inglese, sono state mostrate per la prima volta in uno spazio pubblico alle Serpentine Galleries, attirando l’attenzione e il plauso della critica e del pubblico. Sono poi seguite le grandi mostre negli Stati Uniti, al New Museum di New York e al Nasher Sculpture Center di Dallas, e nel 2014 era stata incaricata di creare la colossale installazione site specific dock per le Duveen Galleries della Tate Britain. Barlow era diventata parte della Royal Academy nel 2011, aveva rappresentato la Gran Bretagna a Venezia con l’installazione composta da 41 sfere Folly ed era stata ordinata “dama” dalla regina Elisabetta nel 2021. Dal 1966 Barlow era sposata con l’artista Fabian Peake (figlio dello scrittore e illustratore Mervyn Peake), con cui ha avuto cinque figli.
La mostra più recente dell’artista, Hurly–Burly, era stata aperta da Gagosian Paris giusto lo scorso gennaio in collaborazione con Whiteread e Alison Wilding. Iwan Wirth, presidente della galleria Hauser & Wirth che la rappresentava dal 2011, l’ha descritta come “un’amica amata oltre che un’artista visionaria“, riporta il Guardian. “Le sue idee, conoscenza, esperienza e umorismo ironico sono sempre state condivise con il calore più straordinario. La sua generosità di spirito si è estesa attraverso la sua arte, i suoi scritti e i suoi molti anni di insegnamento e tutoraggio“.
Giulia Giaume
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