Giocare col fuoco: una galleria madrilena esplora la fascinazione dell’orrido. AI inclusa

Con la mostra “Protection no longer assured” la Colección SOLO raccoglie oltre sessanta opere di trenta artisti che si sono lasciati affascinare dall'orribile, sia esso digitale, nucleare, bellico, ambientale. O robotico

Protection no longer assured: un nomen omen per la mostra collettiva che occupa i sofisticati spazi di Espacio SOLO, museo privato poco fuori dal centro di Madrid. Viene meno la rassicurazione di un futuro migliore, la certezza di una progressiva e inevitabile evoluzione umana, tutto ciò che resta è l’ombra di una distruzione, che nella sua oscurità esercita un fascino irresistibile. Ad animare la mostra è l’oscuro concetto del sublime, nato più di duemila anni fa e ripreso durante il Rinascimento e nel Settecento, periodo in cui viene normato da intellettuali come Edmund Burke: sublime è tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo o di terrore, e che nonostante (o proprio per) questo affascina. Dalle prime, semplici (ancorché drammatiche) manifestazioni della natura che colpivano i romantici con il loro Sturm und Drang si passa qui a minacce ben più spaventose: la perdita del contatto con il proprio corpo, l’ansia digitale e climatica, il rischio di essere soppiantati dai robot o di essere spazzati via da una deflagrazione nucleare. La prestigiosa Colección SOLO ha invitato trentun artisti, più o meno famosi, del panorama internazionale in un dialogo attivo che racconti (e realizzi?) molte di queste paure.

Colección Solo, exhibition view, 2023

Colección Solo, exhibition view, 2023

LA MOSTRA PROTECTION NO LONGER ASSURED A MADRID

Il percorso di Protection no longer assured invade quasi completamente i sofisticati spazi della piazza di Puerta de Alcalá, progettati dall’architetto Juan Herreros (vincitore del Madrid College of Architects Award nel 2018), inframmezzati ad alcuni dei pezzi della collezione permanente che raccoglie quasi 900 opere di oltre 270 artisti. Ad aprire il percorso temporaneo, visitabile fino a dicembre su prenotazione gratuita, è La Liberación del mito, opera olistica e spirituale di Sandra Vásquez de la Horra che ha ricevuto il Colección SOLO Acquisition Award ad ARCO 2023. “Il programma di acquisizione ci permette di supportare sia le fiere grandi e piccole sia gli artisti emergenti, che aiutiamo anche con premi tematici e residenze artistiche”, spiega la direttrice della ricerca e delle pubblicazioni per la collezione d’arte contemporanea Rebekah Rhodes. Seguono diversi pezzi del giovane artista spagnolo Grip Face, che in sculture e dipinti come I am a victim of social labels e Disfraz de un verano neoliberal (lilac) studia gli effetti della tecnologia sulla salute mentale dei giovani. A questi primi moniti digitali seguono spettri bellici, che compaiono prima velati nei famosi collage di Keiichi Tanaami Catalog of Eccentricity e poi molto espliciti nella serie Taxia realizzata tramite AI dal collettivo Ulyss3s, nell’allegoria neoclassica alle Torri Gemelle di 9.11.01 di Paco Pomet e nelle bombe di ceramica “da guerrilla” del cubano Dagoberto Rodríguez, oltre che nel manifesto fumettoso di Ryan Heshka che dà il nome all’intera esposizione. Gli incubi prendono anche la forma di mostri e kaiju della tradizione giapponese e balinese nelle opere di Haroshi e Motohiro Hayakawa, o di strani ibridi uomo-cane affetti da una condivisibile sindrome depressiva, come nel caso della scultura di David Altmejd Pyramid.
La disperazione si mescola a osservazioni pungenti sul presente – esempio ne è la macchina da scrivere Incendiary Discourse di Glenda León, con fiammiferi al posto dei tasti e carta vetrata al posto di quella da lettere – o annotazioni spiritose, come nel sarcastico “viandante” di Rinus Van de Velde o nella Koka’s Self-Applauding Machine (2022) di Koka Nikoladze, che vede un piccolo “performer” robotico e il suo pubblico-macchina autoregolarsi senza alcuna mano umana (tranne quella che preme il bottone d’accensione).

Ruby Swinney, Uninvited guests, 2020. Installation view

Ruby Swinney,
Uninvited guests, 2020. Installation view

COLECCIÓN SOLO E L’INTELLIGENZA DIGITALE NELL’ARTE

L’afflato esplorativo di Colección SOLO, fondata sette anni fa dagli imprenditori spagnoli Ana Gervas e David Cantolla, mira a sostenere la pratica artistica contemporanea soprattutto in ottica sperimentale. Non stupisce quindi il loro interesse nei confronti dell’arte generata con l’intelligenza digitale, o con il suo iniziale input, che anche qui è pervasivo: non solo hanno commissionato a degli artisti specializzati dei lavori in collaborazione con l’AI, ma anche istituito un premio ad hoc. Vincitore del SOLO AI ’23 AWARDS è il tedesco Lars Nagler, che compare in mostra con il lavoro The Garden of… exhibition version, 2023 realizzato per un progetto tutto incentrato su rielaborazioni del Giardino delle Delizie di Bosch, conservato al vicinissimo Prado. Ma come si contestualizza questa spinta con l’attuale dibattito sull’utilizzo di motori di generazione di immagini allenati su immagini protette da copyright, come Midjourney o Dall-E, che in questo momento sono coinvolti in più di un procedimento giudiziario? Per non parlare della questione della paternità dell’opera, già sollevata in un precedente concorso artistico che ha visto la vittoria di un’opera “non umana” contro quelle umane. “A noi non interessa con che software lavorano gli artisti che selezioniamo, o su cosa si allenano i vari Midjourney o Dall-E: noi valutiamo unicamente la novità di ciò che ci viene presentato”, spiega Oscar Hormigos, curatore di Onkaos, piattaforma interna alla Colección che si occupa di nuove tecnologie. La sperimentazione deve essere quindi universale, anche a costo – realizzando la profezia del sublime – di giocare col fuoco.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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