Sarà a Roma il primo museo senza consumi energetici
Il Museo Storico della Comunicazione di Roma sarà il primo museo al mondo capace di garantire consumi energetici prossimi allo zero. Come? Lo spiega Geo Florenti, artista di origini rumene che propone la sua idea di Museo Hybrid grazie alla conversione dei sistemi e delle tecnologie energetiche
L’idea di sperimentare delle installazioni utili alla sostituzione delle tecnologie energetiche convenzionali e applicarle nei musei prende forma alla Scuola del Design del Politecnico di Milano a ottobre 2019, durante un intervento nell’Ateneo che intitolai Tecnologie Razionali e il Design della Forma Universale, nel quale indicavo, in modo razionale, la concreta possibilità di realizzare, con tecniche di produzione ecologiche e a km 0, inedite tecnologie energetiche completamente ecocompatibili. Questi input sono stati percepiti dal Politecnico e da Enea, ai quali ho proposto, agli inizi del 2020, l’apertura di un cantiere per le sperimentazioni in scala delle installazioni che avrei creato e reso concrete al Museo del Palazzo Ducale di Gubbio, grazie all’interesse del Ministero della Cultura. In questo spazio ho sperimentato e hanno preso forma diverse soluzioni tecnologiche inedite, che saranno applicate in anteprima al Museo Storico della Comunicazione di Roma, museo appartenente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo, per niente utopico, di convertire i musei italiani energivori, che, ahinoi, sono la maggior parte. In questa impresa, nella realizzazione del progetto pilota, ho il privilegio di essere affiancato anche dalla Facoltà di Ingegneria La Sapienza.
Lo scenario attuale è alquanto critico. La crisi di energia e di materie prime, con il blocco delle produzioni asiatiche, rende oggi impossibile l’impostazione di progetti in larga scala per mancanza di tecnologie convenzionali. Ed è proprio da questa impossibilità a procedere che traggono origine le opere, le nuove tecnologie, in uno scenario completamente diverso, visibile con un semplice cambio di prospettiva, per scoprire a sorpresa un “Nuovo Mondo” ricco di inesauribili risorse e di soluzioni tecnologiche incredibili.
LE CARATTERISTICHE DEL MUSEO HYBRID
Per quanto riguarda l’illuminazione a Led, l’unica tecnologia illuminotecnica del futuro, e per capire meglio le differenze tra le tecnologie, farò semplicemente un confronto: rispetto ai corpi illuminanti convenzionali ad alto numero di componenti, in diverse materie (plastica, ferro, rame, acciaio, vetro, gomma, alluminio, vernici, etc.) con processi di produzione industriali ad alto consumo di energia e realizzate in Cina (monopolio mondiale sulla fabbricazione delle componentistiche, tutti gli impianti di produzione, materie, assemblaggi, packaging, spedizione), di solito obsolete, inquinanti e di difficile smaltimento, produzioni oggi bloccate fortunatamente, le tecnologie illuminotecniche proposte in Museo Hybrid sono di facile realizzazione a km 0, con utilizzo di minime quantità di materie ecocompatibili (ceramica auto indurente, cellulosa, minime quantità di ferro), con processi di fabbricazione industriali artigianali e a consumo zero. Inoltre, i corpi illuminanti convenzionali per funzionare necessitano, ognuno, di un altro elemento detto alimentatore, anch’esso ad altissimo numero di componenti realizzate in diverse materie (plastica, ferro, rame, acciaio, gomma, alluminio, e infine le componenti elettroniche realizzate in altre materie ancora). L’alimentatore è necessario alle tecnologie convenzionali per la conversione della corrente della rete elettrica 230V in corrente alternata (AC), in nuova corrente continua (DC) a bassissima tensione tra 12V e 70V. Nel Museo Hybrid sono esclusi questi alimentatori per ogni corpo illuminante e viene utilizzato un unico trasformatore, realizzato in Italia, utilizzato nella trasformazione degli interi impianti di illuminazione del museo, permettendo l’inserimento dei nuovi corpi illuminanti a Led privi di alimentatori. La conversione degli ambienti degli edifici in corrente continua a bassissima tensione è il futuro! Saranno eliminati così gli alimentatori delle lampadine e dei corpi illuminanti in generale, tv, computer, smartphone, sistemi di ventilazione, per citare solo alcune, tutte tecnologie che oggi funzionano in corrente continua a bassissima tensione con utilizzo di alimentatori.
Geo Florenti
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati