Iva Lulashi – Where I end and you begin
Mostra personale “Where I end and you begin” dell’artista Iva Lulashi (Tirana, 1988).
Comunicato stampa
A partire da martedì 21 marzo 2023, gli spazi di Prometeo Gallery Ida Pisani accolgono gli ultimi lavori dell’artista Iva Lulashi (Tirana, 1988) esposti per la prima volta nel progetto Where I end and you begin. Inserendosi in un percorso già avviato - iniziato nel 2018 e continuato nel 2021 con le personali Eroticommunism e Passione Cola Passione Scorre - in Where I end and you begin Lulashi continua la sua ricerca sulla materialità del segno pittorico - sempre ambiguamente sospeso, quasi come un ossimoro, tra la condensazione di un’esplicita e contingente carnalità e la sua dilatazione in uno spazio-tempo indefinito, sfasato rispetto a ogni linearità narrativa.
In questa doppia risonanza tra l’istante e la sua espansione, Lulashi esplora tematiche dai confini incerti: erotismo e sessualità, identità e memoria, storia e nostalgia, mantenendo sempre costante l’attenzione al corpo - impasto di tensioni e di desideri - pensato come il tessuto in cui si legano i fili sfaldati di questo intreccio emotivo.
Where I end and you begin mette in mostra questi sfaldamenti, pittorici e simbolici, che qui si rendono visibili preservando la loro radicale incertezza. Opere in cui, come scrive Edi Muka nel testo critico di accompagnamento: “Il confine tra innocenza e dissolutezza, desiderio e piacere, curiosità e abuso, e persino le gerarchie consolidate dello sguardo sono dissolte e dissipate”. Le figure e le scene dipinte da Lulashi si presentano allo stesso tempo vicine e lontane: immediate nella loro presenza ed elusive nelle inquadrature che offrono allo sguardo. Perché di inquadrature si tratta, come ad esempio quelle tratte da archivi di pellicole erotiche e pornografiche risalenti al passato prossimo dell’Albania comunista: un tempo e un immaginario che l’artista, nonostante non li abbia mai vissuti in prima persona, continua a scandagliare e tradurre nell’attualità del gesto pittorico. Quest’ultimo, come suggerisce il titolo della mostra, affonda le radici in uno spazio linguistico già di per sé incompleto, quindi aperto a interpretazioni diverse e simultanee, ognuna pronta a nascere nel tentativo di inquadrare a sua volta i corpi, i movimenti, le oscenità e le intimità che di volta in volta appaiono sulla tela.
In Where I end and you begin Lulashi dipinge allora nello spazio di un interstizio, quando i corpi (non solo il corpo umano organicamente inteso, ma anche il corpo della natura, della storia e del tempo stesso) si incontrano maliziosamente senza lasciar intuire cosa succederà l’istante successivo. A rivelarsi è ‘solo’ un contatto - carnale e quindi manchevole - talmente silenzioso, opaco e intenso da risolversi nella seducente perdita di ogni perimetro.
La pittura di Lulashi invita ad attraversare quest’atmosfera di erotica tensione: vedere e non vedere, ricordare e immaginare e, in ultimo, rincorrere qualcosa che si nasconde, senza arrivare mai.
Davanti a queste immagini, scrostate da qualsiasi intento descrittivo o rappresentativo, risulta infatti inutile ricercare delle specifiche coordinate spazio-temporali, perché Where I end and you begin sembra evocare quello stato di veglia che separa il sonno dalla realtà, dove tutto è ancora indistinto. Ecco allora che la mostra si presenta come una voluta anti-narrazione dove l’atto di vedere può facilmente confondersi con un voyeurismo inconsapevole, oscillante tra curiosità, imbarazzo e seduzione. Come se le tele di Lulashi si guardassero di nascosto, in modo erotico e quasi-liberatorio, ancora immaginando tutto quello che, nell’istante appena dopo, potrebbero ancora rivelare.
___________
Biografia
Iva Lulashi (Tirana, 1988) è un’artista che vive e lavora a Milano. Nel 2016 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Il suo lavoro prende corpo da tracce trovate e fotogrammi che riflettono il linguaggio visivo di una storia albanese che non ha mai vissuto consapevolmente. Da lì incorpora filmati erotici, offuscando il confine tra i fotogrammi della propaganda comunista nei film, le scene di sesso e le sane attività all’aperto.
Il lavoro di Lulashi è stato esposto, in particolare, nelle mostre personali: “Where I end and you begin”, Prometeo Gallery (Milano, 2023); “Passione Cola Passione Scorre”, Prometeo Gallery (Milano, 2021); “Libere e Desideranti”, Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina (Corniglia, 2021); “Vicino Altrove”, doppia personale con Regina José Galindo, Prometeo Gallery (Milano, 2020); “Love as a glass of water”, Salzburger Kunstverein (Salisburgo, 2018); “Eroticommunism”, Prometeo Gallery (Milano, 2018); “Frames”, Villa Rondinelli (Fiesole, 2017); “Where I feel there I am”, Trart (Trieste, 2016).
Tra le mostre collettive: “Così mi vedi?”, Club dei Mille (Milano, 2023); “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, Triennale (Milano, 2023); “Eccentric Spaces”, The Artist Room (Londra, 2023); “Pleasures”, Bazament (Tirana, 2022); “Giardino all’Italiana”, Match Gallery (Lubiana, 2022); “Segni di me: il corpo, un palcoscenico”, Casa Testori (Milano, 2022); “La Collezione Impermanente 3.0”, GAMeC (Bergamo, 2022); “Interaction”, Made in Cloister (Napoli, 2022); “Danae Revisited”, Villa Brandolini (Treviso, 2021); “Italian Twist”, Gallerie delle Prigioni (Treviso, 2021); “Our Other Us”, Art Encounters Biennial (Timisoara, 2021); “Synime”, National Galley of Contemporary Arts (Tirana, 2021), National Gallery of Arts (Prishtina, 2021); “Ti Bergamo”, GAMeC (Bergamo, 2020); “Ciò che vedo. Nuova figurazione in Italia”, Galleria Civica Trento (Trento, 2020); “Libere tutte”, Casa Testori (Milano, 2019); “Passing”, Prometeo Gallery (Miami, 2019); “BienNoLo” (Milano, 2019); “Collezione San Patrignano”, Palazzo Vecchio (Firenze, 2019); “La rivoluzione siamo noi”, Autostrada Biennale (Prizren, 2018); “Ex Gratia”, Collezione Giuseppe Iannaccone (Milano, 2018); “Mediterranean Biennial”, Galeria Kombtare e Arteve (Tirana, 2017); “Combat Prize”, Giovanni Fattori (Livorno, 2016); “Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee”, Villa Brandolini (Treviso, 2016). Ha inoltre partecipato a workshop a Venezia (Forte Marghera), Bruges (Het Entrepot), Salisburgo (Nata Wien), Scutari (Arthouse) e Milano (Viafarini in residence).