Gisella Chaudry – Catartica
Gisella Chaudry con la sua ricerca artistica, dedicata a un’attenta analisi sui materialI e il rapporto di essi
con le forme tridimensionali, indaga come la tangibilità può diventare tramite per congegnare “veicoli” o “architetture” proiettate in orizzonti che percorrono latitudini metafisiche o metaforiche.
Comunicato stampa
CATARTICA
GISELLA CHAUDRY
A cura di Rosanna Tempestini Frizzi | La Corte Arte Contemporanea Firenze
Testo critico di Paolo Grassino
Dal 21 marzo al 21 maggio 2023
L’arte visiva come la moda è testimone di un periodo storico, di un lasso di tempo intrecciato e composto
da infinite storie. In questa esposizione il tessuto unisce ancora una volta le due arti.
Gisella Chaudry con la sua ricerca artistica, dedicata a un’attenta analisi sui materialI e il rapporto di essi
con le forme tridimensionali, indaga come la tangibilità può diventare tramite per congegnare “veicoli” o
“architetture” proiettate in orizzonti che percorrono latitudini metafisiche o metaforiche.“CATARTICA” è
disegnata da parabole metalliche che sorreggono e ondeggiano. Il timone provoca la rotazione dell’albero
maestro orizzontale e le vele si gonfiano pronte per l’esplorazione. Solo i piedi dell’ argonauta restano fermi
sul suolo, il resto del corpo è investito dal soffio causato dalle stoffe che rifrangono i bagliori delle stelle.
Questo lavoro giunge dalle “armi” di Pascali. In questo caso non giochiamo a fare i soldati, non ci difendiamo
da una minaccia ma siamo spronati a partire per destinazioni che solo Gilgamesh ha esplorato, invogliati a
cercare un Dio che ci riporti a casa.
“PUNTO DI CONTATTO” è un serie di opere realizzate con polistirolo e fuoco. Il materiale isolante, nero di
grafite, viene marchiato centinaia di volte con mestoli da cucina rossi e ustionanti. I due elementi quando
entrano in contatto tramano tavole di costellazioni nascoste nell’ombra. Se “CATARTICA” è il veicolo per
salpare “PUNTO DI CONTATTO” è mappa cosmica utile per tracciare percorsi nell’oscurità profonda.
La luce ci aiuta a vedere, a scrutare meglio la distanza e la danza eterna delle galassie che ci ricordano il
brulichio silenzioso di cellule e sinapsi elettriche.
I ricami policromi “TRAIETTORIE” sono testimoni di come l’esterno è immenso come il nostro interno, di
come l’enigma lega le due possibili direzioni.
La linea si fa filo, il filo cuce un abito da indossare o un quadro da sperimentare. Se la moda ci segue nei
nostri movimenti, l’arte ci indica lo spazio da percorrere.