Vittorio Campana – Fermo Immagine
“FERMOimmagine: sintesi di un istante”, una mostra personale dell’artista romano Vittorio Campana.
Comunicato stampa
Giovedì 23 marzo presso AVANGARDYSTA Bunker creativo sarà inaugurata alle ore 18 “FERMOimmagine: sintesi di un istante”, una mostra personale dell’artista romano Vittorio Campana.
Linee, luci, ombre: tre elementi che caratterizzano a pieno gli scatti di Vittorio Campana. Il suo percorso artistico è contrassegnato da una continua ricerca di linee essenziali; fonda la sua poetica intorno alla fotografia di architettura per poi porre l’attenzione sulla natura, racchiudendo il tutto nel concetto di essenzialità̀. La sua capacità di catturare geometrie incontra il mondo naturale, nascono così immagini forti e rigorose.
Partendo dal suo punto di vista, Campana ha come obiettivo di accompagnare l’osservatore ad elaborare una diversa prospettiva della realtà rappresentata. L’uso del supporto trasparente è secondo l’artista il mezzo ideale per rappresentare e focalizzare ogni elemento, sia architettonico che naturale. Riportando l’attenzione alle linee essenziali e giocando sulle ombre, Campana elimina ogni elemento da lui ritenuto “disturbante” per la composizione. L’osservazione della realtà, in tutta la sua produzione artistica, passa attraverso le linee decise dei rami e le silhouettes degli alberi o tramite i riflessi e le ombre create dall’architettura delle città; la materia naturale si fa linea, i colori spesso vengono azzerati dal bianco e nero, la luce e il buio scolpiscono le strade, lo spazio acquista maggiore tridimensionalità e al tempo stesso crea una straordinaria alchimia di luci.
Nascono così quelle opere fotografiche da lui denominate Trasparenze. Il processo consiste in più scatti; una volta scelto il migliore viene elaborato al computer e stampato su lastra di plexiglas. La lastra successivamente è montata con elementi distanziatori ad un pannello rigorosamente bianco, infine tutto è supportato da una corretta illuminazione. La luce ha il ruolo fondamentale di creare profondità, proiettando l’immagine sul piano secondario e restituendo così, a chi osserva l’opera, una diversa prospettiva. In questo modo le Trasparenze creano un giusto equilibrio tra le luci e le ombre. «Il mio intento – spiega l’artista – è creare nello spettatore la sorpresa nel percepire che l’immagine sul pannello di forex non è un’altra fotografia o un disegno, ma solamente un’ombra che svanisce spegnendo la luce».
In questa occasione, l’artista sceglie di portare in mostra venti opere fotografiche suddivise in tre sale, che rappresentano una nuova fase artistica. Immagini che tramite l’utilizzo sapiente della luce sono capaci di suscitare emozioni e raccontare storie.
SALA UNO
Cogliere l’attimo
Il percorso inizia con sette scatti che rappresentano il passaggio, visivo quanto estetico, per il visitatore e l’artista.
Campana introduce delle presenze umane che transitano e rappresentano un modo unico e coinvolgente di catturare l’essenza degli spazi urbani e le architetture di interni.
Abbandona volutamente la staticità e l’unicità delle linee architettoniche, dirigendosi verso la rappresentazione del movimento. L’artista è affascinato dalla presenza umana che crea inconsapevolmente una geometria dell’immagine e sviluppa un senso di spazio e dinamicità. Non conoscendo dove la figura abbia intenzione di dirigersi, Campana coglie l’attimo e l’ignoto, un secondo pima o dopo lo scatto cambierebbe il senso della composizione. Le persone transitano, contribuendo alla creazione di una narrazione visiva che racconta la storia del luogo e rappresenta un nuovo modo di esplorare, mettendo in luce aspetti e prospettive mai viste prima. L’artista afferma: “I personaggi sono presenze frettolose e secondarie che in realtà non lasciano traccia nella fotografia, sono lì solo per far capire che la vita scorre velocemente. Quindi la staticità dell’architettura è in contrapposizione allo scorrere del tempo”.
Particolare attenzione va alle scale; alcuni scatti sono frutto di viaggi dell’artista attratto da stili diversi, dal classico al moderno. Cambia l’architettura ma il significato rimane lo stesso: le scale rappresentano passaggi, attimi, ogni gradino è una transizione, un cambiamento, un movimento, che solo tramite la fotografia possono essere immortalati. L’architettura diventa elemento di connessione con le persone e l’ambiente, inclusione e incontro.
SALA DUE
Livorno: una terrazza sul mare
La seconda sala è dedicata a Livorno, città del cuore, che ha adottato l’artista a livello personale ma anche fonte di grande ispirazione artistica.
Le opere rappresentano una serie di scatti della storica “Terrazza Mascagni”, una grande scacchiera fronte mare. Si tratta di uno splendido piazzale, con il suo particolarissimo pavimento a scacchiera bianca e nera, che rappresenta uno dei luoghi più famosi e suggestivi della città. L’artista particolarmente attratto dall’effetto geometrico del pavimento, rinuncia alla staticità, creando una visione non più solo architettonica, ma immortalando anche figure umane che transitano o attendono.
Fotografa momenti, passaggi, riflessioni, attimi. Campana rappresenta una sinergia tra il mare e l’architettura, e introducendo il passaggio di persone crea una sequenza di scatti, che inducono riflessione e donano un forte senso di armonia.
L’artista sceglie di esporre la serie rigorosamente a colori, per dare ancora di più il senso di pace, Livorno è la sua seconda casa.
Porta un lato artistico più intimo e introspettivo, che nella sua produzione fotografica non aveva mai rappresentato.
Immortalare il mare ha un grande potere emotivo e un significato profondo. La forza della natura e della bellezza si mescolano, con un’affascinante architettura, che porta l’occhio dello spettatore verso la linea dell’orizzonte; le figure di passaggio, intente ad osservare il mare e assorte nei loro pensieri e nei loro momenti più intimi, sembrano invitare lo spettatore a porsi degli interrogativi.
SALE TRE
Dal classico al moderno
Passiamo alla terza e ultima sala in cui l’artista sceglie di rappresentare i musei e gli spazi di condivisione. Scatti che invitano lo spettatore a riflettere e a scoprire i luoghi di conservazione, valorizzazione e di cultura tra i più rappresentativi della sua città natale.
Significativa la scelta dell’artista di fotografare edifici molto diversi dal punto di vista architettonico, affascinato dallo stile classico di Palazzo Barberini, al più contemporaneo MAXXI, passando per la Centrale Montemartini e l’Auditorium Parco della Musica.
Musei che hanno fatto la storia di Roma, dove l’artista tende a tornare spesso, in particolare alla Centrale Montemartini. Per Campana rappresenta un vero spartiacque, un museo unico nel suo genere, che ospita una considerevole collezione di sculture dell'antichità classica, tornate alla luce nel corso degli scavi eseguiti a Roma tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento; parte della collezione dei Musei Capitolini inseriti in un edificio di archeologia industriale.
L’architettura delle sale macchine, riconvertite a sede museale, si scontra e al tempo stesso dialoga con la classicità delle statue; il risultato è una profonda sinergia tra i due elementi: ferro e marmo.
La contrapposizione tra classico e moderno la ritroviamo anche nella scelta di portare in mostra degli scatti fotografici del museo MAXXI e Auditorium, due architetture moderne ma al tempo stesso differenti. Il linearismo, il rigore e i tagli netti e spigolosi del MAXXI si contrappongono alle forme più arrotondate dell’Auditorium, in cui la resa dei colori è migliore rispetto al MAXXI, che con il grigio del cemento non lascia spazio ai colori.
Nell’opera fotografica che rappresenta Palazzo Barberini non sono presenti figure umane, il colonnato lontano dall’architettura industriale e contemporanea impone la sua classicità. Qui l’architettura torna protagonista, cattura il passaggio visivo tra epoche e stili, l’essenza dell’arte e della storia.
Le architetture immortalate da Campana, ricche di fascino e suggestione, possono essere molto diverse tra loro a seconda dell’oggetto rappresentato e del punto di vista. Spesso sono ridotte ai minimi dettagli interni, esterni o a sole scalinate, ma tutte condividono l’obiettivo di mostrare l’essenza della forma. In particolare gli scatti che mettono in evidenza le linee architettoniche possono essere particolarmente interessanti, poiché ci permettono di apprezzare le sfumature e i dettagli che altrimenti potrebbero sfuggirci. Il gioco di luci e ombre, naturali o artificiali, è un altro elemento che rende gli scatti suggestivi, mettendo in risalto le parti più interessanti di un edificio, creando effetti di chiaroscuro e dando un tocco di mistero.