Miriam Austin – Isthmus
Esplorando le questioni politicamente sensibili che riguardano l’appropriazione e la cooptazione di miti provenienti da culture non occidentali, il lavoro di Austin mira a stabilire basi alternative per la comprensione e la rappresentazione della parentela, oltre i consueti immaginari.
Comunicato stampa
Quando due fiumi - il Po, in Italia, e il fiume Great Oose, nell'est dell'Inghilterra - iniziano a sussurrare i loro segreti attraverso i condotti delle cave e delle miniere che popolano le loro paludi spettrali, misteri sommersi riaffiorano. Corpi tecno-botanici dormienti e santi necrotizzati proliferano tra i flussi e riflussi delle loro topografie ospitanti. Dai sedimenti di trauma tra i quali si nascondono abissali macchinari fossili, nasce Isthmus.
Durante un sopralluogo a Torino nel mese di gennaio, Miriam Austin ha ripercorso alcuni dei territori che si trovano lungo la fascia fluviale del Po, e in particolare la cava Ceretto – odierno polo estrattivo di materiale utilizzato per la conversione in cemento, nonché Oasi protetta – uno dei più interessanti e meglio preservati ecosistemi di tutta la pianura a sud di Torino.
Il 23 marzo l’artista ritorna a Cripta747 con la presentazione di ISTHMUS, mostra personale curata da Caterina Avataneo.
Esplorando le questioni politicamente sensibili che riguardano l'appropriazione e la cooptazione di miti provenienti da culture non occidentali, il lavoro di Austin mira a stabilire basi alternative per la comprensione e la rappresentazione della parentela, oltre i consueti immaginari. L’istmo, sottile lembo di terra accerchiato da acque, in tal caso genera simbolicamente parentela, quella tra due territori lontani che raccontano una storia speculare.
BIO
Miriam Austin si è laureata in scultura al Royal College of Art e attualmente sta conseguendo un dottorato di ricerca in Belle Arti presso la Ruskin School of Art dell'Università di Oxford. La pratica multidisciplinare di Austin spazia tra scultura, installazione, video e performance, esplorando il rapporto tra rituale, mito, fragilità ecologica e politica del corpo. Negli ultimi anni ha esposto in sedi quali Yorkshire Sculpture Park, Wakefield; Camden Art Centre, Londra; The Show Room, Londra; ICA, Londra; Gossamer Fog, Londra; Allegra Projects, St. Moritz Alma Zevi Gallery, Venezia.
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Caterina Avataneo è una curatrice indipendente. È co-curatrice del programma Digital Fellowship per Pompeii Commitment. Archaeological Matters (Pompei) e fa parte del comitato curatoriale di Cripta747 (Torino) e del Premio Fondazione Paul Thorel (Napoli). Ha curato la sezione New Entries per le gallerie emergenti ad Artissima nel 2021 e 2022, oltre a numerose mostre nazionali e internazionali. Nel 2023 sarà curatrice della settima edizione del Premio Club GAMeC.
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Cripta747 è un’organizzazione non-profit per l’arte contemporanea con base a Torino. Un luogo di ricerca, scambio e produzione, dove le pratiche artistiche si confrontano con il dibattito in corso, per offrire nuove possibilità di approfondimento e restituire una visione autentica e inedita. Isthmus è un progetto di Cripta747, realizzato grazie al supporto di Regione Piemonte e Fondazione Crt.