Pipilotti Rist sulla facciata del M+ di Hong Kong con una grande opera video
Le mani sono al centro della video-opera 'Hand me your trust', che sembra esortare la città a una pace apparente. O dimostrarla all'estero
Hand Me Your Trust, un messaggio semplice ma potente in un contesto teso come quello di Hong Kong. È questo il titolo del progetto site specific di videoarte creato dalla grande artista svizzera Pipilotti Rist (Grabs, 1962) per la facciata dell’M+, il monumentale museo progettato da Herzog & de Meuron e dedicato, primo in Asia, alla cultura visiva del XX e XXI secolo. Con questo intervento, commissionato da M+ con il supporto di UBS e Art Basel (la cui fiera inaugura in loco proprio in questi giorni), la riconquistata, o ri-assoggettata, città cinese sembra chiamare la propria cittadinanza a riunirsi, dopo anni di scontri che ne hanno straziato la convivenza (e la florida economia). O più facilmente a dare un’immagine rassicurante di benessere al flusso turistico e finanziario rientrato da alcuni anni in città, sulla scorta di altri interventi pubblici come quello appena realizzato dallo street artist JR in cima all’Harbour City.
HAND ME YOUR TRUST, L’OPERA DI PIPILOTTI RIST PER IL MUSEO M+
Sono le mani il focus dell’opera Hand Me Your Trust, analizzate da una varietà di scale diverse: da una più intima e a grandezza naturale si arrivano a raggiungere le dimensioni di un edificio, e che edificio: con i suoi 65 metri di altezza per 110 di larghezza, e tutta ricoperta di LED, la facciata dell’M+ è visibile fino a un chilometro e mezzo di distanza. Le mani di Rist, che si intrecciano e tracciano un percorso attorno a vari oggetti segnando delle linee ideali nello skyline di Hong Kong, incorporano le tavolozze vivaci e i toni caleidoscopici tipici della videoartista, in cui va a incorporare anche il lavoro con la macchina fotografica a mano libera. Un flusso poetico e stroboscopico, a tratti distorto, che non si priva di un fattore puramente estetico: “Il mio lavoro guarda alle mani non solo come lavoro e creazione, ma anche ornamentale”, ha commentato Rist. “Le nostre mani possono essere bellissime estensioni delle nostre emozioni, per comunicare con altri esseri viventi senza parole”. Ecco le foto dell’opera.
Giulia Giaume
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