Franco Battiato – La realtà non esiste

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CIRCOLO
via Manzoni 50, Bellano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, la domenica dalle 11 alle 13
Da martedì a venerdì su appuntamento.

Vernissage
25/03/2023

su invito

Artisti
Franco Battiato
Curatori
Velasco Vitali
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione presenta una selezione di quindici opere del musicista e artista siciliano Franco Battiato (Catania, 1945 – 2021) e si inserisce nell’ambito delle iniziative di approfondimento sul tema del ritratto nell’arte, promosse dal Comune di Bellano e dell’assessorato alla cultura.

Comunicato stampa

ArchiViVitali presenta da sabato 25 marzo a domenica 9 luglio 2023 la mostra Franco Battiato. La realtà non esiste presso lo Spazio Circolo di Bellano (Lecco), a cura di Velasco Vitali. L’esposizione presenta una selezione di quindici opere del musicista e artista siciliano Franco Battiato (Catania, 1945 – 2021) e si inserisce nell’ambito delle iniziative di approfondimento sul tema del ritratto nell’arte, promosse dal Comune di Bellano e dell’assessorato alla cultura.

I dipinti presentati nella mostra bellanese – oli su tavola fondo-oro e oli su tela provenienti da collezioni private – restituiscono i volti, quasi in forma di icona, degli amici più stretti del maestro catanese. L’esposizione rappresenta un approfondimento dell’opera di Franco Battiato, fornendo una visione inedita e, ingiustamente, laterale rispetto alla vasta mole di produzione musicale, operistica e cinematografica dell’artista. L’allestimento, molto rigoroso nel presentare i dipinti, invita lo spettatore a un approccio devozionale e ironico, caratterizzandosi di uno stile “orientaleggiante”, grazie a una serie di preziosissimi tappeti afgani, anatolici e mauritani, in prestito da Altai, un ricercatore con sede a Milano, proprietario delle uniche e ultime collezioni al mondo di tappeti primitivi di origine nomadica. La realtà non esiste offre al visitatore un’isola di rispetto e di consapevolezza dove poter sostare e contemplare l’immagine dipinta, sperimentando un momento di intimità con l’opera d’arte.
L’esposizione si apre con un piccolo disegno, tracciato a biro su carta, eseguito in occasione dell’opera musicale di Battiato Gilgamesh andata in scena all’opera di Roma il 5 giugno del 1992. L’edizione musicale dell’opera riporta in copertina un dipinto di monaco in preghiera firmato da Süphan Barzani, pseudonimo che Battiato stesso utilizzava per firmare le sue opere. Lo schizzo tracciato a penna blu, gentilmente concesso da Luca Volpatti, architetto e scenografo, è uno dei primi disegni di Franco Battiato, oltre a essere di promemoria e di suggestione per gli allestimenti de “la casa del siciliano” progettati per la scena del secondo atto di Gilgamesh. Al disegno è affiancato un piccolo tappeto persiano sul quale è appoggiato un leggio in legno: pezzi originali utilizzati in scena da Battiato per recitare, accovacciato, il monologo sulla scienza dei suoni. Al bozzetto è ispirato il grande dipinto murale che accoglie i visitatori nell’androne della mostra. Quest’ultimo è una libera interpretazione e un omaggio “curatoriale” al tema paesaggistico dell’opera, un ambiente che rievoca la casa e lo spazio sconfinato, forse della città di Uruk, o i resti della capitale dell’impero assiro. Dominato dal blu lapislazzulo, il murale è composto da due tele simmetriche e speculari di misura 10 x 3 metri ciascuna.

In occasione di giovedì 23 marzo – settantottesimo anniversario di nascita di Battiato – verrà proiettato al cinema di Bellano il film-documentario “La voce del padrone” di Marco Spagnoli; sabato 25 marzo la mostra apre al pubblico con un incontro a più voci, dove dialogheranno alcuni dei protagonisti del film e amici strettissimi del maestro, per un omaggio e un approfondimento corale sulla vita e sull’opera di questo straordinario genio della musica.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da ArchiviVitali che comprende, oltre l’approfondimento del curatore Velasco Vitali, un testo di Elisabetta Sgarbi che propone una riflessione sul suo ritratto presente in mostra e un ricordo, in forma aneddotica di Luca Volpatti intorno al dipinto “angelo nell’aria curva”.