Al cinema il film “Perugino. Rinascimento immortale”
A 500 anni dalla morte del Perugino un documentario ne ripercorre luoghi, figure, arte, stile ed arriva nelle sale cinematografiche come evento con Nexo Digital. Ecco il trailer
Il lago Trasimeno e la sua Umbria, i movimenti riprodotti della danza e il suo modo rivoluzionario di disegnare ogni figura, ma anche la mala lingua del Vasari su di lui, sul Perugino. A 500 anni dalla morte dell’artista, il 3, 4, 5 aprile arriva nelle sale con Nexo Digital il film “Perugino. Rinascimento immortale”, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia – già regista di Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte – su soggetto dello stesso Piscaglia, con Marco Pisoni e Filippo Nicosia. Si tratta di un documentario a più voci che raccontano le sfumature dell’arte del suo protagonista. Un protagonista che, come suggerisce il titolo, ha fatto la differenza in un preciso momento storico, pur non ricevendo nel suo presente il rispetto dovuto. Come si può ascoltare nello stesso film, Giorgio Vasari in persona sminuì l’arte di Perugino descrivendolo come avido e opportunista, relegandolo ad una brutta fama che lo perseguiterà per secoli fino ad oggi, in cui l’opinione su di lui è stata del tutto rivista con ammirazione.
LE SFUMATURE DELL’ARTE DEL PERUGINO
Il documentario Perugino. Rinascimento immortale ha un ospite d’eccezione: l’attore e regista Marco Bocci che si inserisce tra le voci del film. Il suo racconto segue un interessante filo rosso che ha inizio con il legame profondo tra Perugino e la sua terra, in particolare con i paesaggi luminosi che si aprono sulle sponde del lago Trasimeno e che spesso ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. Un rapporto che lo ha visto prima andare via da sconosciuto e poi, a distanza di vent’anni, farvi ritorno come grande talento della pittura. La riflessione che nel documentario viene fatta sul Perugino e sulla sua arte riguarda il paesaggio, che proprio grazie alla sua pittura, da semplice sfondo diventa protagonista; il suo racconto visivo si rivolge intimamente allo spettatore con uno stile comprensibile a tutti; il gesto dei vari personaggi è definito “infinito”; la danza delle figure, che sembrano muoversi, ma invece sono ferme, immobili; i volti femminili, pieni di grazia e prima prova di un nuovo ideale di bellezza.
VOLTI E LUOGHI CHE RACCONTANO IL PERUGINO
Perugino. Rinascimento immortale è dunque un viaggio che racconta le opere dell’artista e i momenti salienti della sua vita privata e lavorativa, partendo da Castel della Pieve fino al suo ritorno a casa. Ed hanno preso parte a questo racconto vari esperti come il Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria Marco Pierini, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, la professoressa di Storia dell’architettura presso l’Università di Firenze Emanuela Ferretti, il Geografo all’Università di Bologna Franco Farinelli, la storica dell’arte della Galleria Nazionale dell’Umbria Veruska Picchiarelli, lo storico Franco Cardini, il coreografo e ballerino Virgilio Sieni. Tra i luoghi percorsi che ospitano le opere del Perugino si va dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Collegio del Cambio all’Archivio di Stato di Perugia alla Biblioteca Augusta, dalla Cappella San Severo a Cerqueto, fino all’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi. Si delinea così un percorso espositivo che si dipana lungo tutto lo stivale, in mete note, ma anche meno conosciute.
Margherita Bordino
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