Lucia Veronesi – Da sola nel bosco
Quattro teli esposti nelle vetrine compongono un gigantesco erbario, da consultare e scoprire in ogni dettaglio cucito e affisso, osservandolo nel tempo, dalla strada.
Comunicato stampa
Piante, semi, fiori e invenzioni botaniche cucite su tessuto compongono un grande erbario: sono simboli di unicità, del lavoro e della dedizione di quattro donne pioniere, guaritrici, medichesse, botaniche, illustratrici, studiose, esploratrici.
L’omaggio di Lucia Veronesi a Hildegarda von Bingen, Jeanne Baret, Elizabeth Blackwell e Marianne North nella mostra Da sola nel bosco.
D3082 Domus Civica Art Gallery presenta Da sola nel bosco con opere di Lucia Veronesi nel progetto espositivo curato da Eva Comuzzi che raccoglie nuovi lavori dell’artista, realizzati per gli spazi di D3082.
Quattro teli esposti nelle vetrine compongono un gigantesco erbario, da consultare e scoprire in ogni dettaglio cucito e affisso, osservandolo nel tempo, dalla strada.
Un nuovo approfondimento e un omaggio alla vita di donne della storia che, infrangendo confini, norme sociali e ruoli di genere hanno contribuito alla visione del rapporto essere umano e natura, allo sviluppo delle scienze naturali, al progresso civile.
Le protagoniste delle opere di Lucia Veronesi sono: la monaca, scrittrice, mistica, teologa Hildegarda von Bingen (1098 - 1179) autrice di numerosi libri dedicati alla filosofia della natura, che racchiudono le sue visioni e le sue grandi conoscenze di erborista, naturalista, gemmologa, cosmologa, musicista, poetessa, guaritrice; l’esploratrice Jeanne Baret (1740 –1807) considerata la prima donna a circumnavigare il globo, travestita da uomo, nella spedizione di Louis-Antoine de Bougainville, raccogliendo, testimonianze di migliaia di specie botaniche; la naturalista e illustratrice inglese Marianne North (1830 - 1890) e la sua vita fra viaggi e colori tra Asia, Sud America, Sudafrica fino alla Nuova Zelanda, invitata da Darwin, ritraendo migliaia di piante e fiori sempre nel proprio contesto, nei paesaggi di origine; la quarta vetrina è dedicata a Elizabeth Blackwell (1707 –1758) autrice di A curious herbal testo che, ancora oggi, è considerato un classico dell’illustrazione botanica e naturalistica.
Quattro donne che, in epoche diverse, hanno cercato di varcare i confini di una società fortemente patriarcale. Una società dove tutto, — in primis l’espressione e la credibilità delle loro ricerche e parole — veniva messo in discussione o, peggio, non preso nemmeno in considerazione. Nel farlo l’artista ha trasformato le carte sulle quali venivano disegnate piante e fiori in grandi teli in TNT (tessuto-non –tessuto) gli stessi che fra l’altro vengono usati per proteggerle dal freddo dell’inverno. I loro volti vengono tradotti dall’artista nella forma di piante fiori; nuove specie da lei inventate come il nome che portano, che si unisce così alla concreta visionarietà di queste donne, esponendole in tutta la loro unicità e bellezza. Sono esempi a cui guardare ed ispirarsi, in tempi in cui, esplorare e andare in profondità, prendendo tutto il tempo necessario, risulta difficilmente attuabile.
Per la curatrice del progetto, Eva Comuzzi «una vetrina non ti lascia mai indifferente. Lì dentro c’è tutto quello che vorresti e che probabilmente hai già ma non sai di avere. Devi solo imparare ad esporlo meglio. Ad esprimerlo. E chi meglio di Hildegarda von Bingen, Jeanne Baret, Elizabeth Blackwell e Marianne North ce lo può dire? Chi meglio di queste donne ci può dimostrare che la forza sta tutta dentro e basta solo avere il coraggio di portarla fuori? Di esprimerla con tutta la propria forza e dedizione? Ad ognuna di esse, botaniche, viaggiatrici, studiose, artiste in tempi non certo semplici, Lucia dedica un ritratto. Tutte e quattro, come pure i quattro teli realizzati, si pongono in una zona liminale»
Un messaggio offerto ai visitatori occasionali, centinaia di passanti che percorrono quotidianamente la calle su cui si affacciano le grandi vetrine, ma che entrano nella vita quotidiana delle giovani donne che abitano lo studentato femminile Domus Civica, dentro cui sorge D3082 art gallery, perché possano diventare anche per loro, un motivo di ispirazione. D3082 è il contenitore artistico della Domus Civica. Dedicato esclusivamente al lavoro di artiste, è uno spazio non convenzionale nato nel 2019, situato nelle grandi vetrate affacciate su Calle de le Sechere. Le opere qui installate, sempre visibili al pubblico, sono in stretto dialogo con il tessuto urbano e con l’osservatore occasionale.
D3082 è un progetto promosso da ACISJF Venezia, supportato da CIF – Centro Italiano Femminile. La mostra è realizzata con il contributo di AF Service, Prosecco Liberty.