Mattia Sugamiele / Stefano Riboli – Artemis
Artemis è il nuovo progetto espositivo di SPAZIO15 con un’installazione site specific di Mattia Sugamiele (Erice, 1984), in dialogo con le opere di Stefano Riboli (Crema, 1998).
Comunicato stampa
La mostra sarà poi visitabile tutti i giorni solo su appuntamento, è possibile prenotare chiamando il 3458575710 /
3392736128 o inviando un’email a [email protected]
Artemis è il nuovo progetto espositivo di SPAZIO15 con un’installazione site specific di Mattia Sugamiele (Erice, 1984),
in dialogo con le opere di Stefano Riboli (Crema, 1998).
Il titolo della mostra proviene dalle spedizioni che, entro il prossimo 2030, serviranno a costruire i primi insediamenti
dell’uomo sulla Luna. Artemis è anche la dea greca, sorella di Apollo, al quale sono stati dedicati proprio i primi passi
lunari.
A partire da questa suggestione, l’installazione di Mattia Sugamiele si ispira all’evocazione di un paesaggio in un futuro
distopico, un portale di una dimensione e un pianeta nuovo, che accompagna tutto il percorso della mostra.
Le opere esposte sono di origine digitale: Sugamiele presenta delle sculture e dei rilievi di oggetti tridimensionali ela-
borati al computer, riproposti come forme fisiche e soffici, mentre Riboli lavora su tele che riproducono tracciati, am-
bientazioni e dissolvenze virtuali. Sono quindi di matrice duplice, tra mondo virtuale e reale, proprio come le nostre vite
contemporanee che vivono a metà, tra momenti connessi e fisici. Anche la realtà diventa sempre più complessa da
decodificare, con l’avvento delle applicazioni open source dell’intelligenza artificiale e la produzione diffusa di immagini
e di testi generativi, che manipolano e danno forma a nuovi paradigmi di percezione, giudizio ed estetica.
Nel mondo digitale le forme e gli oggetti tendono a smaterializzarsi, a fondersi, ad archiviarsi per diventare impalpabili,
mentre le opere di questi artisti vivono il paradosso di una restituzione fisica, morbida, e ibrida, non puramente virtuale.
Artemis riflette questo universo eterogeneo, in un’installazione specchiante che diventa spazio di interrogazione sul
rapporto tra l’umanità e la tecnologia, dialogo di creazione, avversità e continua trasformazione.
Mattia Sugamiele (Erice TP, 1984)
Dopo un diploma in produzione e audio video allo IED di Milano, l’artista sviluppa un particolare interesse per le pratiche artistiche
e decide di iscriversi all’Accademia di Brera a Milano, dove consegue la laurea in Arti Visive con pratica pittorica nel 2016. Durante
il percorso accademico, è stato inserito in alcune mostre collettive, tra cui la Grafica in Opera a Villa Gori (Lucca, 2013), la collettiva
Nuovi Sguardi al Museo Magi (Pieve di Cento, BO, 2014), Amori Possibili all’Ex Studio di Piero Manzoni (Milano, 2014) e Pittura Futura
allo Spazio Rivoli 2 di Roberto Casiraghi (Milano, 2016). Accanto alla pratica pittorica, Sugamiele si interessa alla sfera musicale, re-
alizzando un progetto di pittura sonora MM/SS eseguito alla Meet Factory (2014), al Festival della Fotografia Europea (Reggio Emilia,
2014) e al Café Central (Bruxelles, 2015).
A partire dal 2017, l’artista si è dedicato interamente allo sviluppo della sua ricerca, con mostre presso Photo Israel (Tel Aviv, 2017),
Palazzo Oneto a Manifesta 12 (Palermo, 2018), con la partecipazione alle iniziative di Studi Festival,(Milano,2018 e 2019)e ReaFair
(Milano, 2020), a cui segue un periodo di residenza presso Viafarini (Milano 2020-2021). Dopo il premio e la mostra all’Hangar Art
Center (Bruxelles, 2021), ha esposto al Premio Nocivelli (Brescia, 2021), presso a. topos (Venezia, 2021), Edicola Radetzky (Milano,
2021), Art on video a cura di Chiara Guidi (Salerno, 2021), Artbite di Nicoletta Rusconi, Cica Museum (Corea del Sud 2021), Die Digita-
le (Dusseldorf, 2021), nella mostra personale alla galleria Alessandro Albanese (Milano 2021) e nelle mostre collettive presso Galleria
Verrengia (Salerno, 2022). Lo scorso anno ha partecipato a Camera Tripla curata da Leonardo Regano presso Labs Contemporary
(Bologna, 2022) e Verona Art Fair (2022). Nel 2023 è stato invitato dalla Commissione Europea a Bruxelles a rappresentare con
un’opera inedita, della serie de La Società delle Mangrovie ispirata dall’omonimo pensiero del filosofo Floridi, il lancio dell’ Innovation
Fund per la sostenibilità.
Stefano Riboli (Crema CR, 1998)
Diplomato in Arti Visive Contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia nel 2023. Attraverso l’utilizzo di mezzi sia digitali
che fisici, la sua ricerca si concentra sul rapporto tra reale e virtuale, naturale e artificiale.
Tra le varie esposizioni ricordiamo: la personale Dinamismo digitale, 2023, Progetto Ludovico, Milano; Body Embodiment Digital Self,
2022, curato da IIDR studio, Interact stu- dio, New York, USA; Rea fair, Ottobre 2022, Fabbrica del vapore, Milano; HYBRID EDGES, 2021
Daste, a cura di MiDi Motori Digitali, Bergamo; Kenopsia - Dialoghi aperti tra sei artisti e un palazzo, 2021, a cura di Natalie Zangari,
Palazzo Palazzi, Brescia.