Tim White-Sobieski – The Memory Prism
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare The Memory Prism, la prima personale italiana che la galleria dedica all’artista visivo, filmmaker, designer e architetto americano Tim White-Sobieski.
Comunicato stampa
Sono poche le immagini che non sono costrette a fornire un significato, o che non devono passare attraverso il filtro di un'idea specifica [...]. La cosiddetta fotografia realista non cattura il ciò che è. Si preoccupa invece di ciò che non dovrebbe essere, come ad esempio la realtà della sofferenza [...].
Forse non è una sorpresa che la fotografia si sia sviluppata come mezzo tecnologico nell'era industriale, quando la realtà ha iniziato a scomparire. Anzi, forse è proprio la scomparsa della realtà che ha dato il via a questa forma tecnica. La realtà ha trovato un modo per mutare in immagine.
Forse i nostri occhi non sono altro che una pellicola vuota che ci viene sottratta dopo la nostra morte per essere sviluppata altrove e proiettata come la storia della nostra vita in qualche cinema infernale o spedita come microfilm nel vuoto siderale.
Jean Baudrillard, “La fotografia, o la scrittura della luce” (2000)
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare The Memory Prism, la prima personale italiana che la galleria dedica all’artista visivo, filmmaker, designer e architetto americano Tim White-Sobieski. L’esposizione, a cura di Glenda Cinquegrana, costituisce una combinazione unica di fotografia, installazioni di light art e sculture in acciaio inossidabile verniciate a specchio tale da offrire al pubblico un’esperienza di fruizione immersiva e stimolante. La mostra invita i visitatori ad esplorare la connessione profonda che esiste fra la mente umana, la storia, la responsabilità delle nostre azioni presenti sulle future generazioni. Al cuore dell’esposizione si trova la storia di una teenager, che ha appena cominciato a prendere coscienza del suo ruolo nel mondo. Attraverso i suoi occhi, comprendiamo il potere delle storie e il loro impatto sulla nostra percezione della Storia, a livello personale e collettivo. Le opere in mostra, che invitano i visitatori a riflettere sulle loro esperienze personali e le loro connessioni con il passato, rispecchiano il complesso delle relazioni fra l’individuo e la storia. Le sculture in acciaio inossidabile verniciate a specchio ricoprono un ruolo importante all’interno dell’esposizione, riflettendo e rifrangendo la luce in modo da sottolineare il tema centrale della mostra: esse mostrano, infatti che la nostra riflessione sul passato, le nostre azioni e le nostre scelte hanno un impatto sul nostro presente e sul futuro delle future generazioni. Le sculture specchianti sono strategicamente collocate all’interno della mostra per riflettere la luce, sottolineando come la fotografia sia il medium privilegiato della luce, ma anche della riflessione e dell’analisi.
Le installazioni luminose, invece, sono progettate all’interno dello spazio espositivo per creare un ambiente immersivo, che incoraggia il visitatore a interagire con i lavori secondo molteplici livelli. Le serie fotografiche servono come illustrazioni dei modi attraverso i quali la nostra percezione della storia è forgiata dalle storie che raccontiamo e le responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future. La luce dei lavori crea un ambiente dinamico e in continuo cambiamento, che invita i visitatori ad interagire con gli spazi espositivi in modi nuovi e stimolanti.