miart LIVE at Triennale Milano

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
15/04/2023

ore 12

Uffici stampa
LARA FACCO P&C
Generi
incontro - conferenza

Una serie di incontri e di conversazioni, sviluppati attorno a un tema comune: la capacità propria dell’arte di far presa su altri luoghi e altre discipline lontani dai contenitori e dai palinsesti tradizionali.

Comunicato stampa

Per la prima volta miart esce dai suoi confini naturali e si innesta in città: traendo ispirazione dalla parola Crescendo, tema cardine della ventisettesima edizione, i contenuti della fiera fuoriescono come radici dal proprio vaso e raggiungono Triennale Milano, dove alimentano nuovi dialoghi e danno spazio a racconti inediti. All’interno e in collaborazione con l’istituzione milanese, infatti, durante la giornata di sabato 15 aprile, si susseguiranno una serie di incontri e di conversazioni, sviluppati attorno a un tema comune: la capacità propria dell’arte di far presa su altri luoghi e altre discipline lontani dai contenitori e dai palinsesti tradizionali.

Massimiliano Gioni e Beatrice Trussardi racconteranno di come la Fondazione Nicola Trussardi, museo nomade per eccellenza, abbia diffuso l’arte contemporanea in contesti molteplici e attraverso i canali più diversi, a venti anni dal primo intervento a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, nel 2003; Angharad Williams e Gianmaria Andreetta parleranno dell’iniziativa The Wig, che li vede entrambi coinvolti e attraverso la quale affrontano il tema delle pratiche artistiche che prendono forma in contesti altri rispetto allo studio; Jonathan Monk converserà con Anna Ebner e Marco Scotti a proposito del progetto espositivo Multiple Locations, per il quale una selezione delle edizioni di Monk verranno presentate durante miart in negozi, ristoranti e bar di Via Porpora a Milano; Davide Giannella inviterà Riccardo Benassi e il duo Eva & Franco Mattes a ragionare assieme sull'evoluzione del concetto di arte pubblica e a interrogarsi sulle sue possibili interpretazioni future; Gianni Pettena e Italo Rota getteranno uno sguardo sui tentativi dell’uomo di rendere domestico anche l’ambiente più inospitale, con particolare attenzione alla montagna e ai dispositivi di sopravvivenza; Valerio Barberis, Loris Cecchini e Mario Cucinella si interrogheranno sulla città del futuro partendo da un’inedita alleanza tra arte, architettura e riforestazione; e infine Nico Vascellari, in dialogo con Damiano Gullì, Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, approfondirà la sua pratica e poetica partendo dalla sua opera Falena, che dal 15 aprile sarà esposta negli spazi esterni dell’istituzione ed entrerà nella Collezione dell’istituzione.

SABATO 15 APRILE 2023
Spazio Agorà
Triennale Milano
viale Alemagna 6, Milano

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Ore 12:00-13:00
Fondazione Nicola Trussardi: vent’anni di nomadismo
Massimiliano Gioni e Beatrice Trussardi
Modera Patrick Tuttofuoco

Nel 2003 la Fondazione Nicola Trussardi inizia un percorso inusuale: dopo anni di attività espositiva nella sede di Palazzo Marino alla Scala, Beatrice Trussardi e Massimiliano Gioni decidono di portare l’arte contemporanea direttamente nella città, avventurandosi in un territorio inesplorato e sconosciuto, tutto da scoprire. Nasce un museo nomade, che da vent’anni riscopre e valorizza i luoghi più belli e importanti di Milano, rendendoli gratuitamente accessibili al pubblico, spesso per la prima volta. Con la sua programmazione la Fondazione riapre e rimette al centro dell’attenzione, e dell’immaginario collettivo, palazzi storici milanesi o luoghi simbolici della città, invitando artisti internazionali a realizzare opere nuove e ambiziose appositamente concepite. Ripercorrere i 20 anni della Fondazione Nicola Trussardi significa sfogliare un album di immagini che sono ormai entrate nella memoria di Milano: un diario di bordo, la cronaca di un'avventura condivisa con l’arte, con gli artisti e con il pubblico. Con l'augurio alla Fondazione di non smettere di sognare altri mondi, nuovi scenari e luoghi e progetti ancora più ambiziosi.

Ore 14.00-15.00
LIFE/WORK
Angharad Williams in conversazione con Gianmaria Andreetta

Attraverso vari progetti, sia commissionati che autoiniziati, il curatore Gianmaria Andreetta e l'artista Angharad Williams hanno collaborato strettamente allo sviluppo di nuovi lavori legati alla scrittura, alla realizzazione di mostre, alla scultura, alla performance e alla pittura. Ciò ha permesso loro di abitare nuovi spazi, generare risposte alternativa al lavoro nella produzione artistica e sviluppare inedite modalità di incontro. Il culmine più recente della loro collaborazione ha preso la forma di The Wig, uno spazio espositivo e di ricerca interamente auto-iniziato che gestiscono insieme all'artista Richard Sides. La loro conversazione attinge a progetti che abbracciano quasi un decennio per discutere la natura della loro collaborazione, attraverso diversi formati e risultati.

Ore 15.00-16.00
Multiple Locations - Via Porpora, Milano
Jonathan Monk in conversazione con Anna Ebner e Marco Scotti
Modera Nicola Mafessoni

Il progetto espositivo Multiple Locations mostra una selezione delle edizioni di Jonathan Monk realizzate negli ultimi anni. Le edizioni sono opere d'arte che esistono in più esemplari e, dopo aver lasciato lo studio, finiscono in un'ampia varietà di luoghi. Sono fatte per raggiungere il maggior numero possibile di persone diverse, per cui per questo progetto non è stato scelto uno spazio espositivo tradizionale, ma luoghi che non cercano solo il contatto con l’arte: negozi, ristoranti e bar di un particolare quartiere di Milano — Via Porpora — che si distinguono per la loro individualità e carattere, spesso fortemente influenzato dai loro proprietari. Le opere di Jonathan Monk spesso collegano il quotidiano con riferimenti alla storia dell'arte. Allo stesso modo, le edizioni nei negozi si collegano alla loro storia.

Ore 16.00-17.00
Whose Public?
Davide Giannella in conversazione con Riccardo Benassi e Eva & Franco Mattes

Il recente passato ha aperto una rinnovata riflessione sullo spazio pubblico e i suoi potenziali di integrazione con le produzioni di carattere artistico. Nel corso degli ultimi due anni è tornato ad essere centrale il rapporto tra le istanze dell’arte e il tessuto sociale, aprendo ad enormi potenziali di fruizione da parte del pubblico come attorno alla produzione e diffusione di contenuti da parte degli autori e delle stesse istituzioni culturali. Partendo da questo presupposto Davide Giannella dialoga con Riccardo Benassi e il duo Eva & Franco Mattes utilizzando come spunto i rispetti progetti realizzati nel contesto delle ultime due edizioni di miart. Centrale in entrambe le occasioni è stata infatti la volontà di interagire con un’audience più estesa possibile, utilizzando linguaggi, tecniche e discipline differenti e tangenti al mondo dell’arte — dalla performance alla tecnologia. Obiettivo della discussione sarà quindi ragionare sull'evoluzione del contesto di pubblico e interrogarsi sulle sue possibili interpretazioni future.

Ore 17.00-18.00
Shelter from the Storm
Gianni Pettena in conversazione con Italo Rota
Moderano Andrea Cassi e Michele Versaci

Estate 2022, il bivacco della Fourche in seguito alle eccezionali condizioni climatiche delle Alpi si schianta al suolo dopo più di 80 anni di onorata attività. Rimane sul ghiacciaio il vecchio libro delle firme, con le parole di Walter Bonatti, Pierre Mazeaud e di altri grandi esploratori e alpinisti. La conversazione tra Gianni Pettena e Italo Rota parte da questo episodio per provare a costruire un dialogo intorno al rapporto tra uomo e ambiente, sempre mediato da attrezzature e dispositivi di sopravvivenza. Uno sguardo sui tentativi dell’uomo di rendere domestico anche l’ambiente più inospitale. Anche la montagna. A ben vedere si risolve tutto qui. Il design, l’architettura: nient’altro che un modo per addomesticare ambienti ostili. Trasformare uno spazio - in questo caso fatto di vento, freddo, roccia e neve - in un luogo in cui vivere, parlare, raccontarsi delle storie. Una forma di appropriazione dell’ambiente, definitiva o temporanea. Moderano Andrea Cassi e Michele Versaci, architetti e autori di alcune installazioni in alta quota.

Ore 18.00-19.00
Città del futuro. L’alleanza tra arte, architettura e riforestazione per la rigenerazione della vita nelle nostre città
Intervengono Valerio Barberis, Loris Cecchini, Mario Cristiani e Mario Cucinella.

“Le città del futuro”, promosso da Associazione Arte Continua, è una serie di incontri per capire quale ruolo può avere l’arte contemporanea, nel porsi, al tempo stesso come occasione di stimolo e come strumento, per dare vita ad un nuovo percorso che porti ad uno sviluppo sostenibile, ad una nuova idea di società, economia, comunità. “Le città del futuro” sono quindi dialoghi fra artisti della comunità internazionale e autorevoli protagonisti del nostro tempo. Una serie di incontri, per capire quale ruolo può avere l’arte contemporanea nel porsi come occasione di stimolo e, al tempo stesso, come strumento, per dare sostanza ad un’idea di città.

Ore 19.00-19.45
Falena. Forze trasformative e immaginari ancestrali
Nico Vascellari in conversazione con Damiano Gullì, Gea Politi e Cristiano Seganfreddo

A partire dall’opera Falena di Nico Vascellari – che dal 15 aprile sarà esposta negli spazi esterni di Triennale ed entrerà nella Collezione dell’istituzione – Damiano Gullì, Gea Politi e Cristiano Seganfreddo approfondiranno pratica e poetica dell’artista. Con Falena l’artista introduce una riflessione sull’uomo, il suo lavoro e le forze trasformative della natura. Falci placcate d’oro montate radialmente su quattro livelli sovrapposti vanno a creare la grande forma circolare di un sole coi suoi raggi. L’oggetto-falce, seppur qui dissociato dal martello, mantiene una dimensione comunque politica per aprirsi a immaginari ancestrali nel recupero di un più profondo elemento magico primario: un ideale monumento contemporaneo volto a celebrare le tante mani intelligenti che nei secoli hanno usato questo strumento. Un invito a ritrovare le proprie radici. Un ulteriore tentativo di “riparare” il legame ormai compromesso, se non spezzato, tra uomo e natura.