Il presente e il futuro del teatro al centro del Festival Supernova
Come sopravvivere all’interno del sistema teatrale essendo giovani artisti? È ancora possibile fondare una compagnia teatrale oggi? Queste le domande al centro della programmazione riminese dedicata alla scena internazionale emergente e già affermata
La compagnia teatrale Motus e Santarcangelo dei Teatri si uniscono al comune di Rimini per creare Supernova, programmazione dedicata alla scena internazionale emergente e già affermata, dal 12 al 16 Aprile 2023 al teatro Galli di Rimini, città dove recentemente si è svolto un viaggio di Artribune Travel.
Tante le proposte performative, che sfidano i limiti dello spettacolo teatrale grazie a ospiti come la coreografa greca Katerina Andreou, nuova rivelazione della scena internazionale; la ballerina e coreografa Mélissa Guex, per la prima volta in Italia, accompagnata dal batterista Clément Grin; il duo Fanny & Alexander con una installazione per 7 monitor composta con Claron McFadden e Emanuele Wiltsch Barberio. Spiccano ancora l’opera video di gruppo nanou con l’artista visivo Alfredo Pirri e il compositore bruno Dorella; la coreografa Elisabetta Consonni che attuerà un esperimento laboratoriale che coinvolge donne vittime di violenza; un altro laboratorio, quello dell’artista colombiana Susana Botero Santos; il coreografo Michele Di Stefano (mk) che porta un happening di tre ore che permette alla scena di diventare un luogo inaspettatamente quotidiano, e poi gli spettacoli di Cristina Kristal Rizzo, Giorgina Pi – Bluemotion e altri ancora.
GLI INCONTRI PUBBLICI DURANTE LA PROGRAMMAZIONE DI SUPERNOVA
Momento importante della rassegna sono i due incontri pubblici dal titolo Annusa i fiori finché puoi (arti performative, politiche culturali & indipendenze), che nascono dal dialogo con Cristina Kristal Rizzo, mk, Kinkaleri, Masque, Ateliersi, Fanny & Alexander, Giorgina Pi, e gruppo nanou. Il titolo viene da un’opera di David Wojnarowicz, geniale artista e attivista statunitense morto di Aids nel 1992, e l’invito a esserci, a godere del fare, pur nell’impermanenza e fragilità, sarà l’incipit delle giornate di presa di parola delle compagnie su questioni brucianti legate alla sopravvivenza (e all’ingresso per le nuove generazioni) in un sistema escludente, che prepara a un futuro senza risorse per gli indipendenti. Un momento per indagare nuove proposte e prevedere azioni di protesta e “(…) nei cinque densissimi giorni di programmazione vedremo un proliferare di iniziative eclettiche ed extra-ordinarie, che funzioneranno da agglomeranti per altri happening spontanei. Con i movimenti successivi – il progetto è triennale – gli interventi si espanderanno anche in luoghi più periferici e dimenticati della città”, hanno detto da Motus.
Chiara Pirri
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