Guo Fengyi – Tracciare l’invisibile

Informazioni Evento

Luogo
NORMA MANGIONE GALLERY
Via Matteo Pescatore 17, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/04/2023

ore 18

Artisti
Guo Fengyi
Generi
arte contemporanea, personale

Tracciare l’invisibile, la prima mostra personale in Italia dedicata a Guo Fengyi, con una selezione di opere che va dal 1989, anno in cui ha iniziato la sua attività artistica, fino al 1997.

Comunicato stampa

Norma Mangione Gallery è lieta di presentare Tracciare l’invisibile, la prima
mostra personale in Italia dedicata a Guo Fengyi, con una selezione di opere
che va dal 1989, anno in cui ha iniziato la sua attività artistica, fino al 1997.
Guo Fengyi ha sempre vissuto a Xi’an, città della provincia di Shaanxi, nella
Cina centrale. Verso la fine degli anni ’80, ha dovuto abbandonare il lavoro
di analista chimica in fabbrica, per via di una forte artrite, esacerbata dalla
natura della sua professione. Per alleviare il dolore e migliorare la sua salute,
ha cominciato a praticare il Qi Gong, una disciplina collegata alla filosofia e
alla medicina tradizionale cinese che combina meditazione, respirazione e
movimento, fino a diventare riconosciuta in varie regioni della Cina per le
sue capacità guaritrici.
Contestualmente alla pratica del Qi Gong, Guo Fengyi annotava su diari il
modo in cui il suo corpo e la sua mente reagivano. Dal 1989 ha iniziato a
accostare alla parola scritta piccoli disegni di parti del corpo costellate da
numeri e linee, di diagrammi e delle immagini che visualizzava durante la
meditazione. Col passare del tempo i disegni hanno acquisito sempre più
autonomia fino a diventare veri e propri dipinti, dapprima sul retro di vecchi
calendari, in seguito su fogli di carta di riso.
L’artista scriveva il nome del soggetto dell’opera sui rotoli di carta di riso
lunghi fino a dieci metri e, con molteplici e sottili pennellate, sviluppava il
proprio dipinto dal centro prima in una metà, poi dall’altra, dando vita a
speculari figure totemiche.
Nell’opera di Guo Fengyi convivono autoritratti, luoghi, personaggi reali e
inventati, divinità legate alla cultura tradizionale cinese, ma anche provenien-
ti da altri immaginari, come le piramidi o la Statua della Libertà, di cui una
versione del 1997 è esposta in mostra. Vorticose forme umane, animali e
vegetali si fondono le une con le altre, dando vita a creature vibranti che ne
contengono altre al loro interno, in uno scambio continuo tra microcosmo
e macrocosmo.
Il suo lavoro, nato con l’intenzione di curare se stessa e gli altri, si è sviluppato
come esplorazione del rapporto tra il corpo umano e l’universo, nel tentati-
vo di conoscere il noto, ma anche per dare forma all’ignoto.
Un particolare ringraziamento a Gladstone Gallery.