Art Brussels 2023. Le gallerie in fiera e le mostre da vedere in città
Dal 20 al 23 aprile la 39esima edizione della fiera belga dedicata all’arte contemporanea riunisce al Brussels Expo oltre 150 gallerie. E nutrita è la presenza italiana. In città, nel frattempo, sono diverse le mostre da scoprire
Delle oltre 150 gallerie pronte ad animare la fiera di Art Brussels, da giovedì 20 a domenica 23 aprile, 11 sono italiane. Alla 39esima edizione del salone belga, presso i padiglioni 5 (capolavoro dell’Art Déco, per la prima volta sede della fiera) e 6 di Brussels Expo, la compagine italiana si presenta dunque compatta, per non mancare uno degli appuntamenti più attesi del calendario dell’arte, che segue di pochi giorni la chiusura di miart (mentre a Milano ancora impazza la Design Week). Il parterre della manifestazione, del resto, quest’anno riunisce realtà da 32 Paesi del mondo, e vedrà rappresentati oltre 800 artisti, da scoprire nelle sezioni Prime (la più corposa, con 99 gallerie, per artisti a metà carriera e affermati), Discovery (artisti emergenti, per valorizzare il talento degli under 35, da sempre un pallino di Art Brussels), Rediscovery (artisti del XX secolo che meritano nuova attenzione, con opere dal 1945 al 2000, in una sezione che acquista progressivamente più peso: quest’anno conta 12 gallerie) e Solo (allestimenti monografici), con ben 29 gallerie pronte a scommettere su un singolo artista, da Richard Saltoun con Ria Verhaeghe a Templon con Jim Dine, a Thilo Heinzmann per la galleria bruxellese dépenda nce, a Hans Hop de Beeck presentato da Ron Mandos, a Marinella Senatore che espone per Ceysson & Bénétière (il miglior allestimento monografico sarà premiato con il Solo Prize, e l’artista riceverà 10mila euro). Le tematiche affrontate in fiera, tra spiritualità, identità di genere e diritti civili, terranno conto anche dell’infuocato dibattito sull’utilizzo dell’AI nell’arte. Per l’Italia partecipano 10 A.M. Art, Clima Gallery, Dep Art Gallery (presente anche nella sezione Solo con Regine Schumann), Eduardo Secci, Il Ponte, Lia Rumma, Martina Simeti, Monitor (fresca di trasloco nella nuova sede romana di San Lorenzo), P420 (anche nella sezione Solo con Rodrigo Hernàndez), Ribot e Thomas Brambilla. Sul sito della manifestazione è possibile consultare l’elenco di tutte le gallerie partecipanti, la loro collocazione in pianta e gli artisti che presenteranno. Noi invece ci muoviamo fuori dai padiglioni di Brussels Expo per scoprire la mostre da vedere in città – che nel 2023 celebra l’anno da capitale dell’Art Nouveau – nei giorni della fiera.
Livia Montagnoli
CENTRALE FOR CONTEMPORARY ART – EXTRA
All’interno di un’ex centrale elettrica recuperata, nel centro della città, Centrale è lo spazio di riferimento per l’arte contemporanea a Bruxelles. Il 20 aprile inaugura la mostra extra, con opere di Mehdi-Georges Lahlou e Candice Breitz che si interrogano sulle dinamiche geopolitiche attuali partendo dalla propria ricerca artistica. Protagonista del progetto è l’artista franco-marocchino Lahlou (1983, Sable d’Olonne), che presenta una serie di lavori inediti, tra sculture, disegni, foto d’archivio rielaborate, installazioni e video, come denuncia delle violenze causate dagli scontri geopolitici. Breitz (1972, Johannesburg) è l’artista ospite, presente con le sue serie fotografiche che documentano le disparità razziali in Sudafrica. Il 22 aprile i due artisti saranno presenti in Centrale per accompagnare il pubblico in una visita guidata con la curatrice Tania Nasielski.
LE MOSTRE DEL BOZAR CENTRE FOR FINE ARTS
È nutrito il pacchetto di mostre proposto dal BOZAR all’interno del magniloquente edificio progettato da Victor Horta. In attesa del focus sul Barocco fiorentino (che sarà protagonista dal 26 aprile, con oltre 30 opere dalla collezione della famiglia Haukhol), si spazia dalla personale di Michel François (Bruxelles, 1956), per esplorarne oltre quarant’anni di pratica artistica, al progetto sulle declinazioni più mistiche, oniriche e allucinate dell’arte svedese. Swedish Ecstasy esplora il concetto attraverso opere letterarie e artistiche, da August Strindberg a Hilma af Klint.
ROYAL MUSEUM OF FINE ARTS – FOR LOVE’S S(NAKE)!
For Love’s S(nake)! è il titolo della personale di Johann Van Mullem ospitata al Museo delle Belle Arti fino al 23 luglio, per il ciclo Remedies. Nato in Congo nel 1959 da una famiglia originaria di Bruges, il disegnatore (al disegno, nascendo architetto, ha sempre attribuito un ruolo centrale), pittore e scultore oggi vive a Bruxelles, ed è celebre per le sue rappresentazioni di volti fantasmagorici. Il lockdown, però, ha aperto nuove prospettive per la sua pratica artistica: il risultato sono i paesaggi onirici basati sulla sperimentazione di inchiostri da stampa che Van Mullem espone in mostra, caratterizzati da una particolare luminescenza.
FONDATION CAB – ANDRÉ CADERE EXPANDING ART
La Fondation Cab ha da poco compiuto vent’anni (e da due è anche a Saint Paul de Vence) e prosegue sull’idea che ha ispirato il mecenate Hubert Bonnet quando nel 2012 ha deciso di creare uno spazio no profit dedicato alla promozione dell’arte belga e internazionale. Fino al 15 luglio, la sede di Bruxelles ospita il lavoro di André Cadere (Varsavia, 1934 – Parigi, 1978), nella mostra a cura di Hervé Bize, che si preoccupa di illustrare l’interno arco della carriera dell’artista polacco, celebre per le sue barre di legno rotonde e colorate.
MUSÉES ROYAUX D’ART ET D’HISTOIRE – EXPÉDITIONS D’ÉGYPTE
Un focus sulla storia della collezione di antichità egizie conservata al museo, attraverso duecento dei reperti più significativi per tracciare due secoli di scoperte archeologiche, dal sarcofago decorato del sacerdote Deir el-Bahari al Libro dei Morti illustrato appartenuto al dignitario Neferrenpet. La mostra ripercorre il fervore per l’Antico Egitto vissuto in Belgio nel XIX secolo, alimentato dalle missioni diplomatiche e dai commerci, per poi seguire i progressivi ampliamenti della collezione attraverso scoperte e donazioni.
HORTA MUSEUM – VICTOR HORTA VERSUS ART NOUVEAU
Un breve viaggio in direzione Saint-Gilles, quartiere residenziale di Bruxelles, vale la visita anche solo per apprezzare la casa-studio di Victor Horta (1861-1947), precursore dell’Art Nouveau e nume tutelare dell’architettura belga. Trasformato in museo, il sito ospita fino all’inizio del prossimo anno una mostra che si propone di presentare sotto una luce diversa il rapporto del geniale architetto con l’elaborazione del suo pensiero progettuale. Si spazia così dall’influenza esercitata da alcuni mentori come Viollet le Duc alla fascinazione per le antiche culture egizia e greca. Ne deriva il ritratto di un autore eclettico, che mai avrebbe descritto se stesso come aderente alla corrente dell’Art Nouveau.
HOTEL SOLVAY – VISITA GUIDATA ALL’ARCHITETTURA DI VICTOR HORTA
Tra il 1894 e il 1898, nel quartiere di Ixelles, Victor Horta costruisce per Armand Solvay quello che sarebbe diventato il più prestigioso hotel in stile Art Nouveau di Bruxelles, progettando non solo gli elementi architettonici, ma anche l’apparato decorativo, dalle luci al mobilio. Patrimonio dell’Unesco, attualmente l’edificio è interessato da un cantiere di restauro che dovrà recuperare la bellezza originale della facciata. E nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno dell’Art Nouveau, venerdì 21 aprile, alle 18, il pubblico potrà partecipare a una visita guidata in cantiere, per apprezzare da vicino il lavoro conservativo in corso e scoprire tutti i segreti dell’edificio.
NOCTURNES – APERTURE STRAORDINARIE SERALI DEI MUSEI INSOLITI DI BRUXELLES
Giovedì 20 aprile – per il ciclo di aperture Nocturnes che ogni giovedì, dal 13 aprile al 18 maggio, apre le porte di musei e centri d’arte cittadini dalle 17 alle 22 – sarà possibile visitare collezioni e mostre temporanee di alcuni insoliti luoghi culturali di Bruxelles fino a tarda sera. Dei 37 siti che partecipano complessivamente all’iniziativa, il 20 aprile si potrà optare per un tour guidato del teatro La Monnaie, per la scoperta del Centro di Fotogiornalismo Géopolis, con la mostra dedicata alle rivoluzioni iraniane, per un’incursione nell’universo dell’erotismo, veicolata dal Museum of Erotics and Mythology. Aperti anche l’orto delle piante medicamentose Paul Moens, il Museo Ebraico del Belgio e il Museo del libro Wittockiana.
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