Un lac inconnu
Affacciata sulle sponde del lago di Lugano, nel cuore di un folto giardino caratteristico del Canton Ticino, e protetta dal Monte San Salvatore, dal Monte Generoso e dal Monte San Giorgio, Villa Heleneum si appresta ad accogliere dal mese di aprile la Bally Foundation.
Comunicato stampa
Affacciata sulle sponde del lago di Lugano, nel cuore di un folto giardino caratteristico del Canton Ticino, e protetta dal Monte San Salvatore, dal Monte Generoso e dal Monte San Giorgio, Villa Heleneum si appresta ad accogliere dal mese di aprile la Bally Foundation. L’architettura liberty anni Trenta, in perfetta armonia con il paesaggio, farà infatti da sfondo alla mostra inaugurale della fondazione che, attingendo al potenziale narrativo di questa cornice, cercherà di sottolineare le porosità dei rapporti tra interiorità ed esteriorità.
Un lac inconnu vuole essere innanzitutto un invito ai panorami e alla natura circostante a penetrare dentro i luoghi della fondazione, prenderne possesso, risuonarvi e traboccare, fino a far scomparire i confini tra interno ed esterno, a ridiscutere i nostri diversi legami con l’ambiente. Agli enormi fiori che spalancano le porte di questo giardino interiore seguono figure per metà umane e per metà vegetali, lumache, fiere piumate, ma anche altri paesaggi reali o fantastici, passati o futuri, immaginati e immaginari.
Un lac inconnu è un’esperienza che ci spinge a osservare e riconoscere la realtà che ci circonda. Ma prima ancora, è una immersione in noi stessi. Di fronte al paesaggio immobile, il fenomeno della contemplazione innesca un sincronismo, una vibrazione comune tra ciò che accade all’esterno e ciò che si agita all’interno, nel profondo di ognuno di noi. Volta all’introspezione, questa prima mostra deve non a caso il proprio nome alle parole di Marcel Proust che, nell’opera Il tempo ritrovato, tenta di descrivere la meticolosa esplorazione dell’animo umano e dello strato che lo sottende: l’inconscio.
Un paesaggio per l’occasione intimo, ben dissimulato nell’abisso del nostro essere, e che talvolta emerge incontrollabile, soprattutto attraverso parole e lapsus che si sottraggono al pensiero razionale, lasciando trasparire gli stati d’animo più sfuggenti. Un lac inconnu si propone in particolare di dare corpo e voce all’implicito: quel subconscio, quei ricordi, quelle crepe e quelle immagini che dimorano in noi, tanto meravigliose quanto inquietanti.
Le voci interiori del lago e di Villa Heleneum, cariche di geografie, memorie, storie e miti, si intrecciano alle nostre, in una sovrapposizione di trame narrative e temporali sospese tra sogno e realtà. Riunendo oltre venti artisti internazionali, Un lac inconnu è una divagazione poetica tra scenari emersi e sommersi. Un tentativo di entrare in contatto con se stessi e con il mondo.