Il Gran Sasso visto da un artista. La mostra di Giuseppe Stampone a Milano
Occhi puntati sul territorio nella mostra da Prometeo Galleryi. Il Gran Sasso si rivela in tutta la sua bellezza, grazie alla penna Bic e a un azzeccato sguardo femminile
Gli spazi di Prometeo Gallery Ida Pisani a Milano accolgono i recenti lavori di Giuseppe Stampone (Cluses, 1974) esposti per la prima volta nel progetto Il cielo blu sopra il Gran Sasso / Campo Imperatore. La mostra, sottotitolata Dal global al local per il recupero di sé, è un elogio al territorio dove l’artista vive e lavora. Il nuovo corpus di opere, comprensivo di una grande tavola a penna Bic Blu Stampone, due vinili, una mappa, tre disegni, sedici fotografie e un video, esprime con grande entusiasmo la devozione verso la dimensione locale, riscoperta ‒ nella necessità di fermarsi dettata dalla pandemia ‒ come spazio identitario.
IL GRAN SASSO SECONDO GIUSEPPE STAMPONE
La bellezza mozzafiato del paesaggio montano associato a Campo Imperatore è indissolubilmente legata alla sua rilevanza storica, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il luogo divenne noto come la prigione di Benito Mussolini. Nonostante questo, Stampone, originario della zona, intende andare oltre il retaggio storico associato all’altopiano e restituire la complessità del territorio, dal punto di vista naturalistico e paesaggistico a quello storico e culturale. Stampone utilizza il suo blu come strumento unificante per richiamare l’attenzione sul valore paesaggistico del Gran Sasso e sulla preziosità biologica dei fiori Crocus Vernus. L’artista collabora con Maria Crispal, performer e sua compagna, per creare una serie di opere femministe che celebrano la bellezza del territorio.
LA COLLABORAZIONE FRA MARIA CRISPAL E STAMPONE
Il video Gran Sassa, ad esempio, unisce la poesia dell’azione rituale alla presentazione quasi documentaristica della flora e della fauna della zona. Maria Crispal guida l’osservatore in un viaggio alla scoperta di dodici dee appartenenti a culture e storie diverse, rappresentate con il suo corpo. La nuova divinità creata, “Gran Sassa”, simboleggia la femminilizzazione del territorio del Gran Sasso.
Infine, in questa nuova serie di lavori, Stampone sorprende con l’aggiunta dell’etichetta di un vino abruzzese realizzato in collaborazione con il pluripremiato produttore Mario Di Paolo, dimostrando l’importanza della cultura enologica del territorio per il progetto espositivo nel suo insieme.
Sole Castelbarco Albani
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