Artribune Podcast. Carola Bonfili per Monologhi al Telefono
Nell’intervista con Donatella Giordano, Carola Bonfili analizza il suo rapporto con la realtà virtuale, considerata dall’artista come “alternativa a una realtà che non piace tanto”
Vincitrice dell’Italian Council edizione numero 11, Carola Bonfili (Roma, 1981) racconta al telefono il suo lavoro partendo dai primi esperimenti con il disegno e la scultura. Da sempre interessata ai romanzi e ai libri di fantascienza, l’artista costruisce paesaggi virtuali, simbolici e atemporali, esplorando tecniche e processi propri delle intelligenze artificiali. Un racconto che scompone la complessità dei procedimenti per illustrare quello che si comprende sia un lavoro austero, studiato al millimetro, ragionato su una struttura narrativa pronta a riorganizzarsi continuamente e che prevede generalmente il coinvolgimento dello spettatore. L’aspetto immersivo e totalizzante delle sue opere concede l’approdo verso altre dimensioni che appaiono sempre oniriche e sospese tra il reale e l’immaginario.
Ascolta “Carola Bonfili – Monologhi al Telefono di Donatella Giordano – Artribune” su Spreaker.
SECOND ORDER REALITY, IL NUOVO PROGETTO DI CAROLA BONFILI
L’artista sta lavorando attualmente a Second Order Reality, un articolato progetto realizzato insieme a Fondazione smART – Polo per L’arte con Aksioma – Institute for Contemporary Art (Ljubljana, Slovenia), grazie al sostegno di Italian Council, premio promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea.
Il lavoro, curato da Ilaria Gianni e Daniela Cotimbo, ha previsto il coinvolgimento di un gruppo di bambini, coautori durante una prima fase di destrutturazione narrativa avviata con i racconti di Propp. Al workshop hanno partecipato il docente di Filosofia Clotilde Calabi, l’artista Matteo Nasini e l’artista e illustratore Emanuele Malassisi. Oltre a mettere in discussione la storia narrata, l’indagine intende analizzare gli strumenti utilizzati anche attraverso una particolare attenzione verso le texture digitali del video. Tutto si presta a un impiego sperimentale e innovativo. L’idea finale è quella di realizzare un videogioco, sviluppato al momento su un unico livello eseguibile fisicamente attraverso l’uso del Vr. La struttura del videogame realizzato sarà illustrata attraverso un trailer che ne mostra la consequenzialità. L’esposizione si completa con alcune sculture presenti all’interno del video, delle riflessioni geologiche sui materiali digitali utilizzati, lo storyboard e il progetto audio composto da Francesco D’Abbraccio. L’opera sarà acquisita dal Museo Maxxi di Roma.
Donatella Giordano
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