Le scoperte archeologiche di aprile 2023. Tra Paestum, Segesta, la Francia e la Gran Bretagna
Nuovo appuntamento con la nostra rubrica mensile dedicata alle scoperte archeologiche. Come sempre l’Italia riserva sempre importanti sorprese, tra Paestum e Segesta, ma il nostro obiettivo si estende anche all’estero. Ecco cosa abbiamo attenzionato
Italia, Francia e Gran Bretagna sono le protagoniste delle scoperte archeologiche del mese di aprile, con rinvenimenti che risalgono soprattutto all’epoca romana. In Italia, in particolare, Paestum e Segesta sono state al centro dell’attenzione degli studiosi, con scoperte che permetteranno di ridefinire assetto urbanistico e storia degli antichi insediamenti nel corso di diverse epoche. Ecco cosa è successo nelle ultime settimane.
Desirée Maida
Le scoperte archeologiche di marzo 2023
Le scoperte archeologiche di febbraio 2023
Le scoperte archeologiche di gennaio 2023
Le scoperte archeologiche di dicembre 2022
Le scoperte archeologiche di novembre 2022
Le scoperte archeologiche di ottobre 2022
IL TEMPIETTO DI PAESTUM
È una scoperta eccezionale quella che ha visto protagonista Paestum: recenti scavi hanno infatti riportato alla luce numerosissimi oggetti tra ex voto, terrecotte, altari, tutti provenienti dal tempietto scoperto nel 2019. Tra tutti i manufatti ritrovati, spiccano una testa di gorgone, una Afrodite e sette teste di toro, mentre tra gli ex voto è di particolare pregio un’immagine che rappresenta Eros a cavallo di un delfino, probabile riferimento a Poseidone, divinità del mare che ha dato il nome alla città. Lo scavo permette così di “cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”, ha dichiarato all’Ansa la direttrice del Parco Archeologico Tiziana D’Angelo. “Quello che oggi ci troviamo davanti è il momento in cui il santuario, per motivi ancora tutti da chiarire, viene abbandonato, tra la fine del II e l’inizio del I sec. a.C.”. Le recenti scoperte sono quindi un’importante occasione per rileggere capitoli di storia ancora poco noti, a partire dalle decorazioni fittili, attraverso le quali è stato possibile datare la fondazione del santuario nel primo quarto del V secolo a.C., quando nella città greca erano già stati costruiti il tempio di Hera (560-520 a.C.) e quello di Atena (500 a.C.). Posteriore invece è l’edificazione del tempio di Nettuno, completato intorno al 460 a.C.
LA STRADA LASTRICATA DELL’ANTICA SEGESTA
Nel corso di canteri di scavo nel Parco Archeologico Regionale di Segesta è riemersa la strada dell’antica città, attraverso la quale adesso sarà possibile “riscrivere l’ampiezza dell’abitato di età ellenistica, ma già nell’orbita romana, in attività sino all’epoca medievale, come denunciano importanti (e bellissimi) frammenti di ceramica”, sottolinea una nota stampa della Regione Siciliana. “Ma gli archeologi sperano in altro: si intuisce che la strada prosegua ben oltre e potrebbe condurre ad un’agorà”. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della Casa del Navarca, nell’Acropoli sud dell’insediamento, dove si sono già succedute delle indagini. Nel 2021, in particolare, è stata scperta una pavimentazione che consiste in una sorta di gioco illusorio a tessere romboidali a tre colori, “sectilia” marmorei (bianco, celeste e verde scuro) che raffigurano una sequenza concatenata di cubi dall’effetto tridimensionale; e poi due mensole in pietra a forma di prua e una scritta di benvenuto, che ha fatto pensare agli archeologici che questa possa essere stata l’abitazione del navarca Eraclio, ricchissimo armatore citato da Cicerone nelle Verrine. Tornando al recente scavo, questo ha inoltre una particolarità: ai lavori stanno partecipando, oltre a tecnici ed esperti, i giovani richiedenti asilo del centro Casa Belvedere di Marsala, che ha stretto un accordo di archeologia solidale con il Parco di Segesta e l’Università di Ginevra.
LA NECROPOLI GALLO-ROMANA A PARIGI
I lavori di ammodernamento della metropolitana al quattordicesimo arrondissement di Parigi, hanno riportato alla luce un capitolo affascinante del passato francese: una necropoli di importanti dimensioni di epoca gallo-romana, ulteriore testimonianza dei legami storico-artistici che legano Francia e Italia. La scoperta è avvenuta nei pressi della stazione RER (Réseau Express rapide) di Port-Royal, e il sito – affidato agli archeologhi dell’Institut National de Recherches archéologiques préventives (INrap) – si trova precisamente all’incrocio tra l’avenue de l’Observatoire e Denfert-Rochereau. Come riporta il quotidiano francese Le Figaro, sono state ritrovate una quarantina di tombe. “Eravamo quasi certi di trovare qualcosa”, spiega Camille Colonna, responsabile per le Ricerche archeologiche del cantiere, sottolineando che il sito si trova al confine della necropoli sud di Lutezia, città della Gallia romana, costruita sull’Ile-de-la-Cité, lungo la Senna e su parte della rive gauche, rifondata poi dai Merovingi e antenata dell’attuale Parigi. Tra i ritrovamenti, uno scheletro con una moneta in bocca del 125, di cui sono già in corso le analisi.
IL SANTUARIO DEDICATO A MARTE IN BRETAGNA
A La Chapelle-des-Fougeretz, comune francese di circa 4mila abitanti situato nel dipartimento dell’Ille-et-Vilaine, nella regione della Bretagna, sono stati scoperti un santuario dedicato a Marte, terme e una necropoli, un luogo sacro quindi la cui nascita risale all’inizio dell’occupazione romana per poi essere abbandonato nel IV-V secolo d.C. La scoperta è stata effettuata dall’Inrap – Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive, che inoltre ha ritrovato una statua dedicata a Marte e una serie di armi e oggetti affini come spade e punte di lancia; a questi si aggiungono ceramiche, vetri ed elementi architettonici. “I dintorni del santuario hanno rivelato la presenza di un edificio termale a uso pubblico e di un piccolo agglomerato composto da case costruite in terra e legno di cui sono rimaste scarse tracce”, spiegano gli archeologi dell’Inrap. “Abbiamo anche scoperto un’inaspettata piccola necropoli, composta da quaranta tombe… Alcune tombe erano più riccamente dotate di ornamenti in argento (braccialetti, spille e fibbie per cinture), oltre a perle di vetro. La tomba più ricca”, concludono gli archeologi, “probabilmente contenente la sepoltura di un uomo, ha restituito un pugnale ed elementi appartenenti ad un finimento di cavallo. Tra questi, un morso in ferro e numerose applicazioni in bronzo che dovevano decorare la briglia e le redini”.
IL MOSAICO ROMANO AL CENTRO COMMERCIALE IN GRAN BRETAGNA
A Colchester, nell’Essex, in un centro commerciale è custodito un mosaico di epoca romana, risalente all’epoca in cui i Romani si insediarono in Gran Bretagna. Quella del mosaico in realtà non è una scoperta recente, dato che la sua presenza era stata segnalata nel 1988, durante i lavori di costruzione del centro commerciale Red Lion Yard. A quei tempi però si scelse di coprire il mosaico, a causa di mancanza di fondi con cui finanziare ulteriori indagini. Adesso però il Colchester Borough Council e il Lion Walk Shopping Precinct hanno deciso di scoprire il mosaico e renderlo visibile al pubblico, per mezzo di uno strato di vetro (l’opera si trova sotto il marciapiede di un negozio di vaporizzatori). I lavori saranno terminati entro la fine dell’estate. Colchester è tra le città più antiche della Gran Bretagna e la prima città romana del Paese, infatti non è inusuale imbattersi in mosaici o altri reperti del passato durante i lavori di edificazione: nel corso degli ultimi anni ,sono riemersi oltre 40 mosaici.
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