Il trasloco come ricerca di sé. La mostra di Zazzaro Otto a Milano
Tra divani con le ruote e tende-motociclette, le opere di Zazzaro Otto in mostra da ArtNoble raccontano la tensione fra appartenenza e instabilità
Quella di Zazzaro Otto (Sassuolo, 1988) negli spazi di ArtNoble a Milano è una mostra che dimora nell’ossimoro, a partire dal suo titolo: Traslochi Heimat s.r.l.
Per chi non mastica il tedesco, la stranezza potrebbe fermarsi alla scelta di intitolare una mostra con il nome di una fittizia società di traslochi; tuttavia, il termine “Heimat” – difficilmente traducibile in italiano – indica una dimensione in cui coesistono familiarità, appartenenza a un luogo e il “sentirsi a casa”. È facile, dunque, trovare l’ossimoro, quando le parole “Heimat” e “Traslochi” compaiono l’una di fianco all’altra. Eppure, dicevamo, è solo l’inizio. Tutte le opere in mostra esplorano la tensione fra nomadismo e stabilità, fra movimento e sedentarietà, trovando soluzioni sempre originali e pregne di pura ironia.
LA MOSTRA DI ZAZZARO OTTO DA ARTNOBLE
Ed ecco che, nella serie di dipinti a olio Complimenti per il quadro, Otto riproduce una scena di un cortometraggio Disney del 1938, in cui una casetta con giardino immersa in un ridente paesaggio si trasforma in una roulotte pronta a fuggire da un’inquinata e industrializzata città, Pippo e Topolino compresi. Ad attirare l’occhio, però, è la peculiarità delle sculture che costellano lo spazio espositivo, con la loro estetica bellica, a partire dai cinque elmetti in bronzo disposti sul pavimento. In SuperPleasureEmergencySofa (Il mio braccio per un divano), per esempio, un divano-letto con le ruote diventa simbolo di comodità e al contempo di instabilità. Allo stesso modo, nell’opera I don’t know how, but I’m taller, it must be something in the water si rivelano i contrasti che caratterizzano le opere di Otto: una motocicletta di fortuna dall’equipaggiamento militare è anche una colorata tenda da campeggio, con tanto di cassetta porta merende, latte e cereali.
Ancora una volta ArtNoble si distingue nel panorama delle gallerie milanesi per saper interpretare il dualismo di pittura e scultura, e soprattutto di bidimensionalità e tridimensionalità, attraverso un dinamico approccio espositivo di natura fortemente installativa, in grado di dialogare con il visitatore. Le opere di Zazzaro Otto creano un ambiente familiare, un “Heimat” appunto, particolarmente convincente.
Alberto Villa
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