Meditazione e colazione con l’artista Monilola Olayemi Ilupeju
Meditazione e colazione con l’artista.
RSVP prima del 17 maggio 2023
Comunicato stampa
La galleria A plus A ha il piacere di ospitare ‘Gymnasia’ la prima personale in Italia di Monilola Olayemi Ilupeju. L’artista nigeriana-americana presentaun’installazione di dipinti, sculture e disegni inediti, realizzata tra il suo studio a Berlino e la sua residenza a Venezia.
Ispirandosi alle numerose contraddizioni e ai doppi significati della palestra, Ilupeju trasforma la galleria in un’arena con figure nude e sculture in ferro che fanno riferimento ad antichi e moderni attrezzi ginnici. Incarnando diverse posture di sforzo e recupero, i corpi dipinti su tela e carta vengono ritagliati, e svincolati dai parametri del rettangolo, diventano liberi di interagire con le ar-mature flessibili e l’architettura della galleria. In questo modo la relazione con lo spazio che li circonda diventa più nitida e concreta, e a seconda del modo in cui la tela si incurva, emergono diverse prospettive e percezioni.
‘Gymnasia’ è il plurale di ‘gymnasium’, che deriva da ‘gumnazo’, che significa esercizio fisico, e ‘gumnos’, che significa nudo o genitali coperti con tessuto. Una palestra è allo stesso tempo un luogo di gioco, di godimento sensuale e di sperimentazione collettiva ma anche un luogo di immensa sofferenza fisica e di competizione, dove i corpi vengono sottoposti a una serie di prove predeter-minate e spesso spinti oltre i loro limiti. Nell’attuale panorama socio-politico,la palestra diventa quindi una metafora del mondo, in cui i corpi emarginati devono trovare e forgiare modi creativi e agili per muoversi al suo interno e sopravvivere. Resistendo a un’unica forma statica, le figure ritagliate si allungano in forme insieme poetiche e violente, sollecitando lo spettatore a esaminare le caratteristiche serpeggianti e inventive di questa distorsione e di come questa è proiettata sui corpi e di come prolifera nella società.
Parzialmente motivato dalla lotta personale dell’artista con l’immagine corporea e la percezione di sé, il progetto incoraggia una defamiliarizzazione generativa del corpo e fa parte di una pratica più ampia e interdisciplinare che mira a creare nuovi modi di percepire noi stessi, la nostra storia e il mondo che cicirconda. A volte giocose e altre abiette, le figure dipinte da Ilupeju sono unveicolo per riflettere sui modi in cui l’arte e le sue intrinseche ambiguità possono affrontare queste distorsioni politiche e interiori. I dipinti dell’installazione sono accompagnati da disegni della serie ‘Body Print’, in corso di realizzazio-ne, in cui l’artista utilizza il carboncino per catturare i contorni del suo corpo,espressioni facciali e orgasmi. In questo gesto di radicamento, le sensazioni in-terne e le emozioni sono prioritarie.
Come diamo forma al mondo così come esso dà forma a noi? Quali storie suldesiderio, sul lignaggio familiare o sul trauma possono essere raccontate in una singola postura? In che modo l’arte può fungere da correttivo per una percezione distorta o un’intuizione intorpidita? Cosa lega la singola esperienza di un corpo a intrecci più ampi di oppressione e liberazione?
Sono domande a cui l’artista cerca di dare incessantemente delle risposte, manifestando nelle sue opere tutta la bellezza, il disagio, la tensione e il tormentoracchiusi nei perimetri dei corpi, unico mezzo per conoscere e affrontare ilmondo che ci circonda.
In ‘Gymnasia’, gli elementi formali e sociali del lavorodi Monilola Olayemi Ilupeju si fondono, guidando lo spettatore in queste oasidi attrito con umorismo e generosità.
Monilola Olayemi Ilupeju (1996) è un’artista e autrice nigeriana-americana residente a Berlino. Si è laureata con lode alla New York University, dove dove ha compiuto studi artistici e analisi sociale e culturale. È anche alumna della Skowhegan School of Painting and Sculpture.
Attraverso la pittura, l’installazione, l’immagine in movimento, la scrittura e la performance, la sua praticaaffronta le qualità insidiose e generative della distorsione proiettata sui corpi.Mentre lavora su argomenti intimi, interroga anche i contesti politici più ampida cui nascono questi problemi. Ha svolto attività curatoriali ed editoriali conSAVVY Contemporary e Archive Books. ‘Earnestly’ (2022, Archive Books) è la sua prima raccolta di scritti.
Tra le mostre personali più recenti figurano ‘Hands Full of Air’, Galerie imTurm, Berlino (2020); e ‘Eve of Intuition, The Institute for Endotic Research’(TIER), Berlino (2020). Ilupeju ha partecipato anche a numerose mostre collettive, tra cui ‘Non Playable Character’, School for Curatorial Studies Venice & The Fairest, Venezia (2022), ‘My whole body changed into something else’,Stevenson Gallery, Johannesburg (2021), ‘Where will i be buried’, Flux Factory, New York (2020) e ‘Queer Intimacy and States of Emotions’, Human Resources, Los Angeles (2019).