La statua del Papa di Oliviero Rainaldi. Ecco com’è con la nuova faccia. Vi piace più ora o vi piaceva più prima, il Giovanni Paolo II alla stazione di Roma?
Le prime notizie di questa opera d’arte pubblica risalgono a oltre un anno fa: maggio 2011. Immediate le polemiche, mobilitata l’opinione pubblica: il papa sembra Batman (oggi quanto mai di attualità, nel Lazio), il papa sembra un vespasiano, il papa ha il volto del Duce e non del papa. Nella città di Alemanno non si […]
Le prime notizie di questa opera d’arte pubblica risalgono a oltre un anno fa: maggio 2011. Immediate le polemiche, mobilitata l’opinione pubblica: il papa sembra Batman (oggi quanto mai di attualità, nel Lazio), il papa sembra un vespasiano, il papa ha il volto del Duce e non del papa. Nella città di Alemanno non si poteva fare altrimenti: istituire una commissione! E così fu. I risultati della commissione sottolinearono l’importanza di un restauro con delle modifiche. Dopo un annetto abbondante ecco presentate per la prima volta alla stampa le modifiche della statua dedicata a Giovanni Paolo II su Piazza dei Cinquecento.
“Le critiche hanno fatto bene” tuona lo scultore Oliviero Rainaldi e non si sa bene se stia facendo il diplomatico o se ci creda davvero. “Anche l’artista era scontento della precedente fusione” spiega il sovrintendente Umberto Broccoli, che racconta come si sia proceduto “ad un nuovo rivestimento del mantello, ad un cambio di altezza, ad una nuova sagoma del viso, il tutto valorizzato da una nuova illuminazione”.
Certo è che questa statua, divenuta famosa nel corso del 2011, ha riassunto in sé un intero corso accademico d’arte pubblica. Quanto si deve dar retta alle critiche? Quanto conta il posizionamento ipercentrale di un’opera? Quanto è vero che che questa stessa opera dovrebbe essere più comprensibile, rispetto a una collocata in zone meno di passaggio? Quanto l’artista deve tener conto dell’opinione pubblica? Ci starebbero bene un seminario o un workshop, in effetti. Tanto che l’assessore alla cultura Dino Gasperini punta al rilancio: “Ho appena chiesto alla Soprintendenza statale” ci racconta “in quali spazi sarebbero favorevoli a realizzare opere d’arte pubblica contemporanea, così se troviamo le risorse siamo certi che di avere già aree condivise e accettate a monte da chi invece potrebbe dissentire a valle”.
Per ora, ad ogni modo, la domanda che più ci interessa è: il “Papa” di Oliviero Rainaldi vi piace più ora o vi piaceva più prima? Avete i due video e le foto del prima e del dopo per esercitarvi!
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