La Michelin assegna le stelle anche ai siti turistici. E la Reggia di Caserta ne conquista tre

Nate nel 1926, in parallelo alla più celebre guida Rossa per i ristoranti, le Guide Verdi Michelin sono un riferimento dell’editoria da viaggio. E anche loro assegnano le stelle, vediamo con quali criteri

Le stelle assegnate ai ristoranti, i cosiddetti macaron che in quasi tutto il mondo determinano le sorti dell’alta ristorazione, le conosciamo tutti. Tanto che, nella vulgata popolare, l’espressione “ristorante stellato” ha finito per essere utilizzata – a torto! – ogni qual volta ci si debba riferire a una tavola blasonata o con ambizioni gastronomiche. La guida Michelin – nata in seno all’azienda francese produttrice di pneumatici per incoraggiare i viaggiatori a mettersi in viaggio, alla fine del XIX secolo – le dispensa dal 1926, quando il piccolo libro rosso oggi associato con la più nota delle guide gastronomiche su scala globale iniziò a evidenziare con una stella gli indirizzi di alta cucina. Nel giro di dieci anni, l’editore avrebbe articolato le valutazioni nei tre ordini di valore (1, 2 o 3 stelle) tuttora utilizzati, esplicitando anche i criteri di assegnazione.

Guida Verde dell'Italia

Guida Verde dell’Italia

COS’È LA GUIDA VERDE MICHELIN

Ma sempre nel 1926 i fratelli André e Edouard Michelin debuttavano sul mercato editoriale anche con la Guide Vert, una guida Verde destinata a moltiplicarsi per infinite destinazioni di viaggio (dalle regioni della Francia a capitali e aree a forte vocazione turistica in tutta Europa), diventando punto di riferimento internazionale nel mercato delle guide turistiche. Prodotte e commercializzate in otto lingue (francese, italiano, inglese, spagnolo, tedesco, polacco, olandese e ceco), oggi le Guide Verdi vantano un catalogo di oltre 200 titoli suddivisi in 4 collane, aggiornati ogni due anni grazie a periodiche visite sul campo. Proprio in queste occasioni, gli ispettori Michelin hanno la possibilità di dispensare delle stelle – ancora una volta da 1 a 3 – a città e siti di particolare interesse turistico, per offrire al lettore l’opportunità di individuare rapidamente un luogo da non perdere o una tappa imprescindibile del viaggio.

LE STELLE DELLA GUIDA VERDE AI SITI TURISTICI

Sebbene meno famose dei macaron assegnati alla ristorazione, anche le stelle delle Guide Verdi sono un riconoscimento ambito. La valutazione è basata sulla ponderazione di diversi criteri: prima impressione, notorietà, ricchezza patrimoniale o naturale, importanza storica, bellezza, autenticità, qualità della gestione e della manutenzione, qualità dell’accoglienza e della visita. Il risultato finale è la migliore garanzia per il viaggiatore di avere un’indicazione attendibile e professionale. Per i siti che ricevono la stella, dunque, il giudizio Michelin è un riconoscimento non solo al valore intrinseco del monumento, ma anche alla capacità di gestirlo e valorizzarlo. Non a caso, proprio il criterio legato alla qualità della manutenzione e dell’accoglienza pesa più di altri nel calcolo del punteggio finale. Si sottolinea, insomma, il valore dell’esperienza, ancorché semplicemente l’eccezionalità storico- artistica-paesaggistica e culturale del sito. Ne risulteranno, in ordine di riconoscimento crescente, destinazioni “interessanti” (1 stella), che meritano la deviazione (2 stelle), che valgono il viaggio in quanto “imperdibili” (3 stelle). E se proprio come nel caso dei ristoranti la Francia può vantare il primato per numero di siti stellati – il campanilismo è una deformazione della casa – anche l’Italia, forte del suo sconfinato patrimonio storico-artistico e paesaggistico, conta numerosi riconoscimenti diffusi sul territorio della Penisola.

Reggia di Caserta

Reggia di Caserta

TRE STELLE PER LA REGGIA DI CASERTA

Vantano l’appartenenza al “circolo” dei luoghi turistici tristellati città come Roma (tout court), località suggestive come Capri o Alberobello, siti archeologici unici al mondo come Pompei ed Ercolano, monumenti, chiese ed edifici storici come il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna o il Teatro Farnese di Parma, gran parte dei musei più noti (non solo nelle principali città d’arte: si spazia dagli Uffizi al MArTa di Taranto), bellezze naturalistiche come le grotte di Castellana in Puglia. Mancava ancora all’appello la Reggia di Caserta, che il prossimo 12 maggio sarà insignita delle tre stelle da Philippe Orain, direttore delle Guide Verdi Michelin, in occasione di una cerimonia officiata dalla direttrice della Reggia, Tiziana Maffei. Un riconoscimento probabilmente assegnato con fin troppo ritardo, ma che arriva nell’anno delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli. Proprio in onore dell’architetto che progettò l’edificio monumentale e i suoi giardini, si è scelto di celebrare la consegna delle stelle il 12 maggio, ricorrenza del suo compleanno. Pesa nella valutazione della guida il grande lavoro di squadra che negli ultimi anni ha permesso di elevare gli standard qualitativi di accoglienza e gestione del sito, ora raggiungibile da Napoli anche con il Reggia Express a bordo di un treno storico (solo in alcune date speciali). La sera seguente alla cerimonia stellata, sabato 13 maggio, la Reggia onorerà la Notte europea dei Musei, restando aperta fino alle 22.15, con la possibilità di assistere al concerto dell’Ensemble dell’Orchestra da Camera di Caserta nella Cappella Palatina.

Livia Montagnoli

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