Napoli Contemporanea 2023. Le installazioni e i progetti site specific che trasformano la città

L’arte contemporanea è protagonista della programmazione sostenuta dall’amministrazione di Napoli per rinsaldare un processo di riqualificazione urbana, con il coinvolgimento di artisti di primo piano. Ecco cosa vedremo nei prossimi mesi

Si muove all’unisono, Napoli, per valorizzare gli spazi cittadini approfondendo la vocazione al contemporaneo attraverso una serie di iniziative site specific, pensate per luoghi pubblici e siti museali. È questo l’obiettivo di Napoli Contemporanea 2023, programma che prende il via sotto l’egida dell’amministrazione comunale, con la curatela di Vincenzo Trione. L’idea – mentre si procede a rinsaldare il pregresso, dall’impegno a manutenere le stazioni dell’arte alla rinascita come polo culturale del Real Albergo dei Poveri – è quella di alimentare attraverso l’arte contemporanea un processo di riqualificazione urbana che veda il coinvolgimento di artisti nazionali e internazionali, e di personalità appartenenti a differenti generazioni che operano nel territorio, chiamandole a intervenire in piazze, strade, chiostri, quartieri. Come successo di recente nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, grazie all’installazione di due grandi opere in corallo dell’artista fiammingo Jan Fabre. E come presto succederà nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, rione Sanità, con l’inaugurazione del Museo Jago, all’ingresso del Borgo dei Vergini, riaperta al pubblico in collaborazione con la cooperativa La Paranza e grazie a una convenzione firmata con il Fondo Edifici Culto (il “museo” riporterà la Pietà dell’artista al suo luogo di origine, e svelerà per la prima volta il gruppo scultoreo di Aiace e Cassandra).

NapoliSet de "La mano di Dio" di Paolo Sorrentino. Photo by Gianni Fiorito Contemporanea

Set de “La mano di Dio” di Paolo Sorrentino. Photo by Gianni Fiorito

I LUOGHI DI NAPOLI CONTEMPORANEA. LE INSTALLAZIONI IN CENTRO E I MUSEI

Il programma di Napoli Contemporanea, presentato in conferenza al PAN, è stato sviluppato in dialogo con l’offerta museale cittadina esistente, e in collaborazione con le realtà attive in città, come l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. Nel centro storico si partirà con una serie di inaugurazioni in luoghi simbolo di Napoli: un’installazione di Antonio Marras, dal titolo Questi miei fantasmi, realizzata al vico di San Pietro a Majella e alle Rampe del Salvatore, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella (inaugurazione 23 giugno 2023); una versione originale, in scala monumentale, della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, pensata per Piazza Municipio (inaugurazione il 28 giugno 2023); un’installazione (due sculture: l’abito di Pulcinella e un cuore rosso) di Gaetano Pesce per la Rotonda Diaz in collaborazione con il Conservatorio di San Pietro a Majella (inaugurazione a settembre 2023). Tra i luoghi deputati ad accogliere eventi e interventi artistici, il PAN sarà quartier generale dell’iniziativa, diventando Museo dell’immagine, per approfondire il ruolo delle immagini nel panorama artistico contemporaneo. Nelle sue sale si alterneranno mostre dedicate alla fotografia, alla digital art e alle nuove tecnologie, che porranno in relazione nuovi media con i linguaggi tradizionali dell’arte. Ma il museo sarà anche centro di ricerca, ospitando progetti artistici internazionali tesi a esplorare lo statuto delle immagini. Da settembre, però, il Palazzo della Arti di Napoli sarà chiuso per restauro, e si trasferirà quindi nel metaverso, grazie a una collaborazione con il Meet – Digital Culture Center di Milano. Accanto al PAN, sarà la Casina Pompeiana ad assumere un nuovo ruolo centrale nella divulgazione dell’arte contemporanea, anche attraverso modalità laboratoriali e pratiche collettive: si comincia con Ernesto Tatafiore, che interverrà con una sequenza di opere riprodotte sulle facciate dell’edificio. Ed entra nel circuito del contemporaneo anche la Chiesa di San Severo al Pendino, che ospiterà mostre e installazioni site-specific, progettate da artisti italiani e internazionali per sviluppare una simbiosi tra spazio architettonico e intervento artistico. A inaugurare lo spazio, il prossimo novembre, sarà un’opera di Claudio Parmiggiani ispirata alla memoria sacra del luogo.

I PROGETTI SPECIALI DI NAPOLI CONTEMPORANEA

A beneficiare dell’onda contemporanea, a settembre, sarà anche il Maschio Angioino, con l’installazione dell’opera di Francesco Vezzoli – Lacrime di coccodrillo – vincitrice del Bando Piano per l’Arte Contemporanea, finanziato dal PAC, ideata per gli spazi del Museo Civico di Castel Nuovo. E ancora il Colonnato della Basilica di San Francesco da Paola a piazza Plebiscito, con il progetto di illuminazione firmato da Paolo Sorrentino e Daria D’Antonio, ideato in occasione del film È stata la mano di Dio. Tra i progetti speciali, anche la campagna fotografica realizzata da un gruppo di giovani fotografi napoletani guidati da Antonio Biasiucci, con l’obiettivo di restituire un ritratto della Napoli d’oggi, muovendosi nelle 10 municipalità della città, a cui è stata aggiunta una municipalità “ideale”, quella del mare. Le fotografie saranno raccolte in un volume e, in seguito, in una mostra. Costola dell’iniziativa è anche il bando per il sostegno economico a progetti d’arte che sarà pubblicato prossimamente.

Livia Montagnoli

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