Tutti i premi del David di Donatello 68. Miglior film è ‘Le otto montagne’

La stranezza ed Esterno Notte portano a casa il maggior numero di statuette però il miglior film è Le otto montagne, tratto dall’omonimo libro di Paolo Cognetti

Blu è il colore della Rai ma è anche ormai il colore dei David di Donatello che giungono alla 68esima edizione. E come nella tradizione degli ultimi anni, a presentare la cerimonia dei Premi David di Donatello è stato ancora una volta Carlo Conti affiancato questa volta però dall’attrice Matilde Gioli. A lei è andato il compito di rivolgersi alle nuove generazioni a cui ha fatto un appello importante dicendo, tra le varie cose, che “abbiamo fame della vostra creatività, del vostro linguaggio, della vostra visione e lettura del mondo. Abbiamo bisogno di vedere il mondo con i vostri occhi e di integrare tra loro le generazioni”. Il migliore messaggio rivolto al cinema, di questa edizione, è arrivato però durante la cerimonia al Quirinale, da parte del presidente Mattarella che ha ribadito che il cinema è patrimonio dell’arte italiana, è parte di tutti noi, è la storia del nostro Paese. E la notte annuale in cui si festeggia il cinema italiano e chi lo realizza vede trionfare nel 2023 come miglior film Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, tratto dal libro Premio Strega di Paolo Cognetti e con protagonisti Alessandro Borghi e Luca Marinelli. “Il nostro film è un matrimonio pieno di amore tra l’Italia e il Belgio. È la testimonianza del potere di una collaborazione superando i confini. Insieme siamo europei, siamo cittadini del mondo”, questo il commento di Felix Van Groeningen.

HIGHLIGHTS DELLA CERIMONIA

Emanuela Fanelli, scoperta da Virzì in uno scketch, è la migliore attrice non protagonista per Siccità e ringrazia il regista “che mi ha guardato e in questo mestiere serve essere guardati e visti”. Francesco Di Leva è invece il miglior attore non protagonista per Nostalgia, e anche lui si rivolge al regista, oltre che alla famiglia, e dedica questo premio a “Mario Martone che accompagna la mia carriera da 25 anni”. Il David alla Carriera in questa edizione è andato alla produttrice Marina Cicogna (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Teorema, Il comune senso del pudore) che seppur malata ha dominato il palco: “Nel tempo in cui lavoravo io non avevamo sovvenzioni, per cui il cinema era una scelta di qualcosa che sarebbe stato molto molto speciale, ho sempre scelto con molta libertà; Petri era il regista che girava meglio e perderlo così giovane è stato un dispiacere. E molto importante la partecipazione del produttore, che nasce da conversazioni fatte e cose che possono essere discusse: il confronto ci vuole“.

Esterno Notte di Marco Bellocchio

Esterno Notte di Marco Bellocchio

Due i David Speciali, il primo a Isabella Rossellini: “I miei genitori sono stati meravigliosi e non solo nel cinema ma anche come mamma e papà. Erano molto buffi, allegri, avevano il senso dell’avventura e la passione nel cinema. Io ho cercato di seguirli”; il secondo ad Enrico Vanzina: “Saper fare ridere è parte di una grande fetta del cinema italiano che è la commedia all’italiana e che ha raccontato questo Paese in modo straordinario. Steno, Comencini, Risi hanno riportato il buon umore in questo Paese!”. Migliore attore è invece Fabrizio Gifuni per Esterno Notte nei panni di Aldo Moro: “Grazie a Marco Bellocchio che è un artista immenso a cui tutto il cinema italiano deve essere grato. Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità. Ringrazio Bertolucci, Capuano, Manueli e Caligari che mi hanno insegnato sul campo l’indipendenza e la libertà creativa”. Migliore sceneggiatura va La stranezza di Roberto Andò che nel ritirare il premio con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso ha rimarcato di come questo sia “un film sulla scrittura, sui fantasmi di chi scrive, su come la comunità ispira la scrittura”. Mentre al maestro Marco Bellocchio va la migliore regia per Esterno Notte: “Non me l’aspettavo però l’accetto – scherza. L’importante è continuare, non fermarsi, fare delle belle cose. Sono anche moderatamente emozionato, e quindi ringrazio tutti quelli che sanno che li ringrazierei”.

TUTTI I PREMI DELLA 68ESIMA EDIZIONE DEI DAVID DI DONATELLO

MIGLIOR FILM

Le otto montagne

MIGLIORE REGISTA

Marco Bellocchio – Esterno notte

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE

Giulia Louise Steigerwalt – Settembre

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso – La stranezza

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersh – Le otto montagne

MIGLIOR PRODUTTORE

Angelo Barbagallo per BIBI Film, Attilio De Razza per Tramp Limited, con Medusa

Film e Rai Cinema – La stranezza

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Barbara Ronchi – Settembre

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA

Fabrizio Gifuni – Esterno notte

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Emanuela Fanelli – Siccità

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA

Francesco Di Leva – Nostalgia

MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

Ruben Impens – Le otto montagne

MIGLIORE COMPOSITORE

Stefano Bollani – Il pataffio

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

Proiettili (Ti mangio il cuore) – Musica di Joan Thiele, Elisa Toffoli, Emanuele Triglia; Testi e interpretazione di Elodie, Joan Thiele – Ti mangio il cuore 

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Giada Calabria, Loredana Raffi – La stranezza

MIGLIORI COSTUMI

Maria Rita Barbera – La stranezza

MIGLIOR TRUCCO

Enrico Iacoponi – Esterno notte

MIGLIOR ACCONCIATURA

Desiree Corridoni – L’ombra di Caravaggio

MIGLIORE MONTATORE

Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni – Esterno notte

MIGLIOR SUONO

Alessandro Palmerini, Alessandro Feletti, Marco Falloni – Le otto montagne

MIGLIORI EFFETTI DIGITALI

Marco Geracitano – Siccità

DAVID GIOVANI

L’ombra di Caravaggio

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

The Fabelmans

MIGLIORE DOCUMENTARIO – PREMIO CECILIA MANGINI

Il cerchio di Sophie Chiarello

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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