Alla Fabbrica del Vapore di Milano inaugura il programma di residenze artistiche
Con "Futura" 6 giovani artisti occupano, fino a fine agosto, questo spazio artistico in espansione. Tra dialoghi interculturali, libri, documentari e sperimentazioni espressive
Continua il percorso che vede la Fabbrica del Vapore di Milano individuare sempre più chiaramente la propria identità culturale in città. Dopo la conclusione, con tanto di mostra, del periodo che ha visto ospitato alle ex cisterne un gruppo di artisti ucraini – e quasi in concomitanza con l’inaugurazione della grande mostra di Sebastião Salgado Amazônia -, ha preso il via FUTURA, il nuovo progetto di residenze d’artista promosso dal Comune di Milano – Cultura. Anticipato da un bando internazionale per la selezione del curatore e di un pool di giovani artisti e artiste italiani, il programma annuncia ora tutti i nomi dei partecipanti che contribuiranno a creare un laboratorio di arte e pensiero connesso alla contemporaneità e aperto a un’esplorazione multidirezionale della realtà.
“In questo luogo il fermento creativo si fonde con il passato e rappresenta l’esempio di come l’arte può essere un potente strumento di rigenerazione urbana e sociale”, ha commentato ad Artribune l’Assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi. “Qui gli artisti hanno trovato un luogo dove sperimentare e dare vita a nuovi linguaggi, dove le diverse culture si incontrano e si contaminano, dando vita a un’esplosione di creatività senza confini. Ma non è solo questo: la Fabbrica del Vapore è anche un luogo di inclusione e di condivisione, dove l’arte diventa il collante che tiene insieme le diverse comunità. Qui l’arte non è un privilegio di pochi, ma un patrimonio di tutti, un’esperienza che avvicina le persone, crea legami e genera empatia”.
I PARTECIPANTI AL NUOVO PROGRAMMA DI RESIDENZE ALLA FABBRICA DEL VAPORE
Guidati dal curatore Giacomo Zaza, saranno Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto e Davide Sgambaro a vivere e lavorare in Fabbrica fino a fine agosto 2023. Tutti sono accomunati dalla giovane età e dalla ricerca multimediale, che spazia dai media più classici come il disegno a quelli più sperimentali come l’elaborazione digitale. “La residenza non può essere solo il trasferimento di un’attività da un determinato luogo (lo studio dell’artista) a un altro (gli spazi della Fabbrica del Vapore), né un’esperienza puramente soggettiva, una agency individualistica, chiusa in se stessa, ma diventare un momento dialogico, riflessivo, offerto da molteplici scambi semantici e combinazioni mediali; dunque, una forma articolata di agency relazionale in movimento, aperta a una esplorazione condivisa”, ha commentato Zaza. La residenza si svilupperà in tre fasi, rispettivamente chiamate “interagire”, “deviare”, e “attestare”. La prima fase sarà caratterizzata dall’incontro con otto artisti e artiste italiani e internazionali che daranno luogo ad altrettante conversazioni che coinvolgeranno anche il curatore e il pubblico. Gli appuntamenti hanno visto e vedranno la partecipazione di: Luis Gómez Armenteros (lo scorso 10 maggio), Driant Zeneli (17 maggio), Lina Selander (24 maggio), Ange Leccia (31 maggio), Eva Marisaldi ed Enrico Serotti (7 giugno), Hicham Benohoud (14 giugno), Rui Chafes (21 giugno). La seconda fase porterà quindi alla presentazione, in mostra, delle pratiche artistiche dei giovani in residenza, che sarà il risultato delle interazioni e delle indagini svolte durante la permanenza. La terza, infine, accompagnerà i partecipanti alla produzione di un libro e a un documentario dedicato, oltre alla presentazione dei progetti inediti. Un programma articolato ma coinvolgente, dunque, che si propone di accompagnare la cittadinanza nella (ri)scoperta delle pratiche artistiche contemporanee lungo tutta l’estate.
Giulia Giaume
https://www.fabbricadelvapore.org/
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