Materica. Tra design e saper fare

Informazioni Evento

Luogo
FABRICA 33
Cannaregio, Calle Larga dei Boteri, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

11-19 chiuso il martedì

Vernissage
18/05/2023

ore 16.15

Contatti
Sito web: https://www.edesignfestival.it/
Curatori
Luciano Setten, Paola Bellin
Uffici stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Generi
design

A Venezia nei fascinosi spazi di Fàbrica 33 a Cannaregio “MATERICA. Tra design e saper fare” è la nuova mostra a cura di Paola Bellin e Luciano Setten proposta da [e]DesignFestival come progetto collaterale autonomo della Venice Design Biennal 2023.

Comunicato stampa

La sfida di aziende e designer per dar vita

a un nuovo linguaggio delle Forme e della Materia,

capace di raccontare emozioni.

Materia e saper fare che disseminano il valore

della conoscenza e una rinnovata prospettiva culturale,

per innescare nuove relazioni sociali e culturali.

Con la partecipazione di Jaime Hayon, Elena Salmistraro e Nika Zupanc

per BOSA / Antonio De Marco, Odoardo Fioravanti, Diego Grandi, Giulio Iacchetti, JoeVelluto, Chiara Moreschi, Luca Nichetto, Lorenzo Palmeri, Matteo Ragni ed Elena Salmistraro per W-EYE / Franco Driusso per SKEMA / Marco Biegert e Andreas Funk per QLOCKTWO / Luciano Setten per TAO_H /

Achille Castiglioni per TWILS / Janine Von Thüngen / Cristina Moggio

“Nella quarta rivoluzione industriale il design italiano dovrà rinnovare il suo Rinascimento ripensando il comune concetto di produzione oltre la sola sfida tecnologica”. È una diversa e originale visione della qualità del prodotto a cui le aziende e i designer saranno chiamati: un design che racconta emozioni e che è in grado di trasferirle attraverso un nuovo linguaggio delle forme e della materia.

A Venezia nei fascinosi spazi di Fàbrica 33 a Cannaregio “MATERICA. Tra design e saper fare” è la nuova mostra a cura di Paola Bellin e Luciano Setten proposta da [e]DesignFestival come progetto collaterale autonomo della Venice Design Biennal 2023.

Un percorso articolato tra oggetti che comunicano la re-invenzione dei materiali tradizionali - vetro, plastica, tessuto, legno, acciaio, ceramica, marmo - pensati e proposti in forme espressive frutto di contaminazioni e sinergie.

Nuove vie dove le espressioni progettuali di design diventano arte conoscitiva del possibile, una ricerca di alternativa alle narrazioni dominanti. Il tentativo di raccontare progetti e creatività sostenuti da influssi di arte, filosofia, etica che, interagendo tra loro, producono nuove visioni del progettare.

Design vissuto come momento di esplorazione di nuovi contesti, che combina tradizione, interpretazione, sperimentazione e realizzazione di oggetti.

Il fil rouge dell’esposizione sono dunque Forma e Materia.

Forma e Materia non precostituite, ma che guardano all’innovazione, alla sostenibilità e al riciclo nel rispetto del lavoro dell’uomo e dell’ambiente, che comunicano la forza del saper fare per innescare nuove relazioni sociali e culturali.

Da qui la sfida di realizzare oggetti di qualità superiore, non standardizzata, che valorizzino la soggettività di designer e produttore e la loro capacità di trasformazione.

Come afferma l’economista Stefano Micelli “La posta in gioco è un nuovo modo di creare valore attraverso il dialogo e la relazione. Non è detto che il mondo abbia bisogno di un nuovo tavolo o di un nuovo vestito: di certo il mondo ha bisogno di nuove connessioni sociali e culturali mediate da oggetti che diventano il tramite fra culture e sensibilità diverse.”
Durante l'esposizione sarà possibile osservare una serie di innovativi prodotti, tra cui i pannelli fonoassorbenti Trametes e Skinì di SKEMAidea, progettati da Franco Driusso, soluzione fonocorrettiva ispirata alla capacità della natura di creare armonia e qui proposti nella forma originalissima di un "Bosco tecnologico". Presenti anche le nuovissime ceramiche di BOSA, con gli iconici ritratti Karl Lagerfeld delle designer Elena Salmistraro e Nika Zupanc - due sculture ispirate al look inconfondibile dello stilista- accompagnati dalle maschere Tribu del designer catalano Jaime Hayon, definito dal Times come un "visionario" e una delle icone più creative a livello internazionale e riconosciuto dal Wallpaper Magazin come uno dei creatori più influenti dell'ultimo decennio. L'arte di Janine von Thüngen Reichenbach - che trae ispirazione dai contrasti e dalle giustapposizioni presenti nell'uomo, nella natura e nello spazio - sarà rappresentata da bicchieri in vetro di Murano Positivo/Negativo e vasi/sculture in bronzo Vuoto è Pieno, affascinanti capolavori che riaprono “le matrici uniche” dei calchi delle catacombe romane, esplorando lo spazio “vuoto” creato tra calco positivo e calco negativo. QLOCKTWO - azienda che unisce orologeria, artigianato e moderno design d'interni - presenterà il suo innovativo orologio senza numeri Rust, progettato da Marco Biegert & Andreas Funk: un oggetto d’arte unico che rivoluziona l’idea di come leggere il tempo. Non mancherà l’azienda W-EYE con i suoi occhiali W-Eye ten italian design collection, realizzati assemblando sette fogli di legno di 0,5 mm che permettono di ottenere una straordinaria flessibilità e resistenza. Il progetto, curato da Matteo Ragni, ha visto la partecipazione di dieci designer, tra cui Giulio Iacchetti, JoeVelluto, Luca Nichetto ed Elena Salmistraro, ognuno dei quali ha progettato un paio di occhiali che rappresentasse la propria personalità e modo di fare design. Sarà possibile osservare inoltre i tessuti e le bricole recuperate, trasformati in oggetti emozionali dall’artista Cristina Moggio e l’iconica poltrona letto Polet disegnata da Achille Castiglioni e magistralmente rieditata da TWILS. Infine, anteprima per i vasi di marmo della serie Square per il brand TAO_H, qui presentato per la prima volta, ideati e disegnati da Luciano Setten.

Materica si riconosce nel pensiero dei designer di Formafantasma “Nei nostri progetti non esistono gerarchie tra materiali contemporanei o del passato e la tendenza verso la rivisitazione è il frutto di un’osservazione: se l’evoluzione in natura non è un processo reversibile, la tecnica – essendo una risultante del lavoro umano – è invece rivisitabile e ripetibile. Da tale presupposto si sviluppa la nostra ricerca progettuale, dove gli oggetti diventano valori per mettere in discussione la relazione tra utente e oggetto, produzione e progresso sociale ed economico. Ripercorrere il passato, per noi, è un’attitudine istintiva per tentare di capire il presente e le possibili evoluzioni future, ponendo domande e interrogativi più che soluzioni”.

Materia e saper fare che disseminano il valore della conoscenza e una nuova prospettiva culturale.

La mostra, realizzata in collaborazione con Ubis Design Workgroup e con main sponsor Hausbrandt Trieste 1892, sarà accompagnata da incontri settimanali con designer, studiosi giornalisti e professionisti del settore, aperti al pubblico.

Info e calendario eventi su: www.edesignfestival.it

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